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Silvano Taormina

Quando nel lontano 2005 Barrie Thomlinson lanciò la Toyota Racing Series,

l'idea era quella di offrire ai giovani talenti neozelandesi provenienti dal kart

un primo sbocco in monoposto per prepararli al meglio ad eventuali

impegni futuri oltremare. Una concreta alternativa all'obsoleta Formula Ford

che, all'epoca, si attestava come l'unica serie per monoposto in Nuova

Zelanda. Raggiunto un accordo con la filiale locale della Toyota per la

fornitura dei motori, non restava che individuare un partner affidabile in

grado di offrire un telaio competitivo e allo stesso tempo in grado di formare

i piloti. La scelta non poteva che ricadere sulla Tatuus, in quegli anni già

leader a livello globale nel panorama monoposto addestrative. La prima

vettura che ha equipaggiato la Toyota Racing Series, la FT40, altro non era

che un evoluzione del telaio utilizzato nelle varie serie nazionali di Formula

Renault 2.0, naturalmente riadattato per ospitare il propulsore ZZ‐GE 1.8L

alimentato a bioetanolo messo a punto dalla casa nipponica. Con il passare

degli anni, però, la Toyota Racing Series ha cambiato fisionomia divenendo

un campionato in grado di attirare piloti provenienti da Europa, Asia e

America che, oltre ad avere già un minimo di esperienza in monoposto nei

loro paesi, desideravano tenersi in allenamento durante i mesi invernali. Alla

luce di tale contesto, il passo successivo non poteva essere che quello di

rinnovare il parco vetture proponendo una monoposto in grado di far

emergere coloro con un minimo di esperienza in categorie quali Formula 4,

Formula Renault 2.0 e Formula 3. Con questo obiettivo è stata progettata la

FT50, un deciso passo in avanti rispetto alla vettura delle precedente

generazione. L'ultima nata nella factory di Concorezzo, in linea con gli

standard FIA per la Formula 3, ha debuttato in questa stagione dopo un

intenso programma di test che ha visto impegnati gli ex‐campioni Nick

Cassidy e Daniel Gaunt dapprima in Italia e poi in Nuova Zelanda.

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