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FORMULA 1
FERRARI F138
UN PROGETTO
TARGATO… ONU
A Maranello è cambiato innanzitutto il
modo di lavorare. La F138 (la sigla sta ad
indicare l’anno di attività e il numero di
cilindri) non è solo la cinquantanovesima
monoposto costruita dalla Ferrari per par-
tecipare al mondiale di Formula 1, ma
anche la prima rossa nata integralmente
all’estero, data l’indisponibilità della galle-
ria del vento di Maranello, i cui lavori di
ristrutturazione termineranno solo ad esta-
te inoltrata. Per l’esattezza, le forme della
Ferrari 2013 sono state concepite nell’im-
pianto di Colonia che fu della Toyota e il
progetto è ancora firmato Nikolas Tomba-
zis. A partire da quest’anno, il tecnico gre-
co è stato però affiancato da Simone Resta
(
a Maranello dal 2001, dopo alcuni anni di
permanenza inMinardi) nello sviluppo del-
la vettura, mentre la parte aerodinamica è
stata affidata al trio Loic Bigois-David San-
chez e Martin Bester, provenienti rispetti-
vamente da Mercedes, McLaren e Wil-
liams. Un Onu da corsa, insomma, chiama-
to al capezzale della Rossa, per restituirle
quel ruolo di leader della categoria, che da
almeno quattro stagioni le è stato scippato
dalla Red Bull.
NUOVA L’AERODINAMICA,
MA NON SOLO
Chi si aspettava una Ferrari completamen-
te diversa, rispetto all’infelice F2012, è
rimasto deluso: la F138 riprende infatti i
concetti fondamentali del progetto 2012,
anche se ogni componente della nuova
monoposto da Gran Premio è stato rivisto,
per migliorare le prestazioni del mezzo,
senza però intaccare la straordinaria affi-
dabilità della passata stagione.E non pote-
va essere altrimenti, considerando il fatto
che i regolamenti tecnici del 2013 sono
rimasti sostanzialmente invariati, rispetto
a quelli del 2012 e che il mondiale che ini-
zierà tra qualche settimana va considerato
un po’ come una stagione di transizione,
in attesa del 2014, quando vedremo
all’opera le nuove Formula 1, dotate di
motori turbo. Fatte queste doverose pre-
messe va sottolineato il fatto che di cose
nuove ed interessanti in questa F138 ce ne
sono parecchie. A partire dal muso(vedi
disegno allegato), dove è sparito l’antieste-
tico “scalino” e dove la Ferrari ha sposato
una soluzione tipo McLaren, con linee rac-
cordate e diversi supporti dell’ala anterio-
re. Rispetto al modello F2012 questi ulti-
mi presentano un profilo discontinuo e
l’aggiunta di una paratia trapezoidale,
inserita in loco per incanalare il maggior
quantitativo di aria possibile sotto la vet-
tura. Sempre in quest’ottica, i tecnici della