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Ferrari hanno rivisto la sospensione ante-
riore, che mantiene lo schema “pull-rod”,
ma hanno leggermente innalzato il trian-
golo inferiore, per migliorare l’aerodina-
mica anteriore e il lavoro dei meccanici al
box. Dove la macchina è radicalmente
cambiata, e non poteva essere altrimenti,
è nel disegno delle fiancate, che potremmo
idealmente dividere in due aree: nella par-
te anteriore la forma dei pontoni laterali,
delle prese d’aria e dei deviatori di flusso è
rimasta pressoché invariata, mentre a par-
tire dalla mezzeria in poi, si tratta di un
progetto integralmente nuovo (vedi con-
fronto dall’alto e laterali tra F138 e
F2012). In quest’area, come hanno fatto
McLaren, Sauber, Lotus e Force India, la
Ferrari ha ripreso alcuni concetti basilari
della Red Bull campione del mondo 2012,
vale a dire una repentina discesa delle fian-
cate in prossimità del retrotreno, la dislo-
cazione degli scarichi nella parte bassa, per
massimizzare l’effetto “Coanda” e soprat-
tutto l’utilizzo della sospensione posterio-
re a fini aerodinamici. Per ottenere questo
risultato, i tecnici del Cavallino hanno sol-
levato il braccio inferiore del triangolo e
quello di convergenza, allineandoli al
semiasse e racchiudendoli in un unico pro-
filo alare. Anche se, per esigenze regola-
mentari, questo profilo deve avere un’inci-
denza nulla, il suo ruolo è fondamentale
per indirizzare correttamente il flusso
d’aria che investe l’estrattore posteriore,
svolgendo la funzione di “guida da flusso”
ed operando in sinergia con i gas di scari-
co del motore. Per aumentare il carico
aerodinamico al posteriore, la Ferrari ha
anche ripreso l’idea della Red Bull di mon-
tare tre piccole pinne verticali, a monte del
profilo estrattore, per creare una sorta di
secondo diffusore virtuale. Un espediente
che rientra nell’ottica di quell’esasperazio-
ne tecnica al limite del regolamento, che
negli ultimi anni ha reso imbattibili le
monoposto di Adrian Newey e che, a par-
tite dal 2013, anche la Ferrari vuole caval-
care, per riportare in Italia quell’iride che
manca ormai dal 2007. Sempre in tema di
sospensione posteriore, la sua adozione ha
richiesto una profonda revisione del cam-
bio, che è stato ulteriormente miniaturiz-
zato e continua ad essere scomposto in due
parti. Questo per quel che riguarda le novi-
tà più appariscenti, ma sempre sul fronte
aerodinamico la F138 presenta alcune
soluzioni del tutto inedite, come le ferito-
ie verticali aperte nella parte terminale
della paratia laterale dell’ala posteriore
che, insieme a quelle orizzontali, piazzate
ai lati dei due profili alari, dovrebbero
ridurre sensibilmente la resistenza
all’avanzamento. Per non parlare delle ine-
dite prese d’aria dei freni posteriori, tra-
sformate in vere e proprie appendici aero-
dinamiche verticali, con una serie di feri-
toie praticate nella parte superiore.