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FORMULA 1
IL CASO
Stefano Semeraro
Ormai trattasi di una guerra aperta. Una
guerra di gomma, rimbalzante ma per nulla
morbida, che rischia di segnare tutta la sta-
gione della F.1. Il casus belli lo conoscete: le
coperture troppo rapide a disfarsi, delami-
narsi, insomma svanire, che fanno arrabbia-
re i piloti e i team. Omeglio, alcuni team, con
la Red Bull in testa. Per carità, nulla di nuo-
vo, è da quando esistono le corse che piloti,
teammanager e Case si accapigliano sull’ar-
gomento, ma quest’anno i bisticci sono par-
ticolarmente accesi. La Pirelli, come qualcu-
no saprà, ha riconosciuto che quattro pit-
stop a Barcellona sono stati troppi, che l’ec-
cessivo degrado delle coperture genera caos
al muretto, irritazione fra i piloti e compren-
sibile sconcerto fra gli spettatori costretti a
racappezzarsi in una girandola di soste ai
box. Il problema, hanno spiegato i tecnici,
sta nel “degrado termico”, ovvero nel fatto
chequest’anno laPirelli haprovatoadaccor-
ciare il tempo necessario a mandare in tem-
peratura le gomme, ma non ha fatto i calco-
li (o forse non gli è stato concesso di farli
bene) con le nuove monoposto, che vanno
più veloce di quanto si pensava e finiscono
per “cuocere” le mescole troppo in fretta.
Qualcuno ha imparato a gestire la faccenda
vedi la Ferrari – altri meno – vedi la Red
Bull – ma del resto negli anni scorsi accade-
va il contrario. Fra l’altro, la Pirelli ha avuto
pochi test a disposizione, e per giunta con
macchine ormai superate, una Renault del
2010,
evidentemente le simulazioni non
sono state attendibili. Insomma, un pastic-
cio. L’idea di Paul Hambery & company è
stata allora di cambiare la struttura degli
pneumatici, rimettendo il vecchio kevlar al
posto dell’acciaio utilizzato quest’anno (che
si scaldava di più) per tentare di ritardare il
degrado. Un intervento che avrebbe cambia-
to sensibilmente il tipo di performance del-
la gomma. LaFIA, però, oggi hanegato il suo
nullaosta: niente ritorno al passato, perché
rappresenterebbe un cambio di specifiche e
altererebbe così il risultato sportivo. Inoltre,