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Stefano Semeraro

E' presto per dirlo, il campionato è ancora lunghissimo (come del resto

l'aritmetica ancora non ci condanna a nessun verdetto...), tutto può

succedere. Esaurite le frasi fatte e i luoghi comuni la certezza che ri-

mane dopo il GP del Bahrain è una: c'è un uomo solo al comando, e

si chiama Lewis Hamilton. Pole e vittoria, una sicurezza disarmante,

una maturità inedita. Ha battuto tutti, Lewis, compresi i problemi ai

freni che alla fine hanno tormentato sia lui sia Rosberg. La differenza

è che Hamilton ha comunque chiuso senza troppi patemi contro un

Kimi Raikkonen arrembante, cavandosela con grande freddezza

anche nei momenti meno agevoli, mentre Nico da tre gare rimedia

solo bastonate dal compagno di squadra. La Ferrari, è vero, è in

grande ripresa, è risuscitata dall'avello tecnico in cui era sprofondata

negli ultimi anni e sullamedia- lunga distanza può diventare pericolosa,

ma per ora Mercedes e Hamilton sono il “ticket” di successo, l'accop-

piata vincente. Tanto che l'inglese può permettersi di scegliersi gli av-

versari: almeno quelli ideali. In attesa che diventino reali.

Hamilton: “Voglio lottare

ad armi pari con Sebastian”

«Conta vincere, non chi batti», ha spiegato dal podio del Golfo. «Lot-

tare con le Ferrari è bello, anche se alla fine sentivo il pedale del freno

era molto duro, e si è accesa una spia che un po' mi ha preoccupato,

per fortuna non era nulla di grave. In questomomentomi sento forte,

non sono mai stato così bene. Vettel? Mi piacerebbe duellare con lui

in pista, come del resto a tutti i piloti. E mi piacerebbe farlo guidando

la stessa macchina, perché altrimenti oggi non c'è vera competizione,

le macchine sono troppo diverse. Magari noi possiamo avere più po-

tenza, le Ferrari magari frenano meglio, noi siamo meglio qui, loro lì...

Mi ricordo ai tempi dei duelli fra McLaren e Ferrari: loro avevano un

passo più lungo ed erano sottosterzanti, noi più corto e avevamo più

sovrasterzo, loro andavano meglio sui circuiti lunghi e veloci, noi su

quelli corti e lenti. Nel corso di una stagione le cose si equilibrano, ma

il duello vero è con il tuo compagno di squadra, perché hai il suo

stesso materiale fra le mani. Detto questo, negli ultimi GP le Ferrari si

stanno avvicinando come prestazione, quindi mi aspetto di dover lot-

tare non solo contro Rosberg, ma anche contro Raikkonen e Vettel».

Rosberg rivale

troppo tenero

E' troppo presto, il campionato è ancora lungo, anzi lunghissimo. Ma

a sentirlo parlare così si ha l'impressione che il nuovo Hamilton, trendy

e un po' (molto) tamarro finché volete nel vestire - con quei catenoni

d'oro da rapper veramente inguardabili – ma concentrato, lucido, spie-

tato finalmente maturo in pista, consideri questo 2015 una preda in

fondo facile da conquistare, e Rosberg un avversario troppo tenero.

E che guardi già oltre, ad un futuro non più targato Mercedes. I quat-

tro titoli consecutivi di Vettel non li ha mai digeriti, e non ha mai fatto

mistero di considerarli più merito di Newey che del tedesco, anche se

ora la frittata potrebbe essere girata a lui che guida da due stagioni

una super Mercedes. Ecco, se domani gli capitasse di correre anche

lui con una Ferrari, magari nel frattempo tornata vincente, a fianco di

Sebastian...

Terzo centro su quattro gare per l'inglese, che ha tenuto a bada Raikkonen

e sverniciato Rosberg superando anche un piccolo guaio ai freni nel finale.

Lewis si sente più forte che mai, punta deciso al titolo, ma il confronto

che sogna è quello con il ferrarista. E sulla stessa macchina