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GP UNGHERIA

Il caso

Hamilton: “Ogni

punto può contare”

Durante il GP fra l'altro la rottura di una fibra ottica

aveva causato un problema alla radio del team e a

lungo fra Hamilton e il muretto c'è stata una vera... in-

comunicabilità. Sul fatto di mantenere la parola data

però, alla fine e nonostante qualche stranguglione, c'è

stata intesa totale. «Avevo un ritmo migliore di Valtteri,

però la radio non funzionava, così ero un po' bloccato

anche se sentivo di poter andare a prendere le Ferrari»,

ha raccontato Hamilton. «Valtteri è stato grande a farmi

passare, poi quando si è trattato di ridargli la posizione

ho corso qualche rischio, perché ero in mezzo ai dop-

piati e sapevo che anche la Red Bull poteva incalzarmi:

l'unica cosa che non volevo fare era rallentare troppo

e finire per trovarmi quinto. Fortunatamente tutto è an-

dato per il meglio. Non è stato facile, perché nel Mon-

diale ogni punto può contare, o la va o la spacca, ma è

stata una decisione che mi è venuta dal cuore, e io sono

un uomo di parola».

Bottas ringrazia

Hamilton per il podio

Una lealtà di cui Bottas gli ha reso merito: «Viste le po-

sizioni in partenza, non potevamo proprio dare di più.

Alla fine ero un po' nervoso perché nel passare qualche

doppiato non ho avuto molta fortuna, ma devo dire ve-

ramente grazie a Hamilton per aver mantenuto la pro-

messa dopo che gli avevo concesso la possibilità di

riacchiappare le Ferrari». Nel campionato dei buoni

sentimenti scatta in testa la Mercedes, e se contasse

quello oggi in testa alla classifica ci sarebbero Hamilton,

Raikkonen e Bottas. Ma la F.1 è fatta di risultati e di vit-

torie, e spesso di pragmatico cinismo. Chissà se a Stoc-

carda hanno fatto bene i loro i calcoli e alla fine non

dovranno dare ragione alla incorreggibile 'cattiveria' di

Niki lo Spietato.