Page 6 - Dallara_ITA

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Chi decide i parametri che devono essere
rispettati?
A.G.:
Solitamente il regolamento tecnico
definisce le prove crash da superare e i
requisiti specifici. Dall’esperienza Dallara
possono derivare “suggerimenti”
progettuali e di tipo produttivo in modo
da definire una soluzione che non solo
superi il crash test, ma sia ottimizzata
dal punto di vista funzionale
(aerodinamica, peso, costo…).
Ritenete che gli attuali standard siano
sufficienti per tutte le categorie o ci sono
casi in cui andrebbero rafforzati?
A.G.:
Ogni categoria ha la sua storia e le
sue specifiche, oltre al fatto che esistono
commissioni qualificate che definiscono
gli standard di sicurezza regolamentare.
Attualmente, delle vetture da corsa
prodotte, GP2, GP3 e World Series by
Renault seguono il regolamento F1.
La IndyCar non ha i coni laterali, ma nel
dimensionamento del telaio si è
comunque tenuto conto di possibili
impatti in quella zona, in più questa
serie ha la peculiarità che lo stesso
musetto deve essere sottoposto a due
crash consecutivi con differenti
parametri per essere omologato.
F3 e Formulino hanno buone strutture
frontali e posteriori, mancano di quelle
laterali, la serie Grand Am ha protezioni
laterali e posteriori, mentre per l’impatto
frontale ci si affida al contributo di
particolari componenti della vettura. In
generale, può sembrare banale, ma
occorre non trascurare nessuno sforzo
possibile per aumentare il livello di
sicurezza.
F.G.:
Gli attuali criteri di sicurezza sono
normalmente elevatissimi, e
garantiscono la sicurezza dei piloti anche
caso di incidenti molto gravi. Credo che
in futuro di più debba essere fatto in
termini di sicurezza per la protezione
della testa del pilota, poichè è l’unica
parte che non è in nessun modo protetta
dagli impatti: si ricordi l’incidente di
Massa a Budapest 2009, nel quale una
molla di una vettura che lo precedeva lo
ha colpito sul casco creando gravi danni
al pilota.
Quanto costa organizzare un crash-test?
F.G.:
E’ difficile fare una stima del costo
del crash test, visto che include molti
lavori di progettazione e calcolo che non
sono facilmente stimabili.
Indicativamente, tra l’organizzazione del
test, le attrezzature necessarie, il costo
della prova, della trasferta e delle
strutture che vengono distrutte siamo tra
i 20.000€ e i 30.000€.
I crash test rispecchiano esattamente ciò
che può avvenire in pista o forniscono
solo delle indicazioni di massa?
F.G.:
Le strutture di crash vengono
provate in una condizione molto diversa
da quella in cui si trovano in pista.
Prima di tutto viene testato solo il telaio
con le strutture di crash montate, e
qualche accessorio che potrebbe influire
“Solitamente il regolamento tecnico definisce le prove crash
da superare e i requisiti specifici. Dall’esperienza Dallara
possono derivare “suggerimenti” progettuali e di tipo produttivo
in modo da definire una soluzione che non solo superi il crash test,
ma sia ottimizzata dal punto di vista funzionale
(aerodinamica, peso, costo…)”