Page 17 - Dallara Magazine

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internazionali?
«
Il rapporto con il territorio è un tema che sta
molto a cuore sia all’Ing. Dallara, che all’Ing.
Pontremoli. In un contesto globalizzato, come
quello l’attuale, la sfida non è più fra singole
imprese, ma fra sistemi territoriali, che si
contenderanno il futuro. Tali sistemi sono
costituiti dalle persone, dalle leggi e dalle
imprese presenti su un determinato territorio.
Quest’ultime “utilizzano” le prime due per
competere al meglio nei mercati
internazionali. La formazione nel territorio,
intesa come rapporto con le università ma
anche con le scuole superiori assume un ruolo
strategico fondamentale. Nel 2008 abbiamo
iniziato ad accogliere la Formula Sae a
Varano, ed è un progetto su cui continuiamo a
lavorare, ma nel 2009 abbiamo puntato
anche su corsi di formazione gratuiti (grazie a
finanziamenti della regione Emilia Romagna e
della Provincia di Parma) per non occupati del
territorio, lavorando in collaborazione con enti
di formazione quali Centri Servizi PMI di
Parma e FormaFuturo di Fornovo».
Ce ne può parlare più in dettaglio?
«
Si è iniziato con il riqualificare una dozzina
di ragazzi che avevano finito le scuole
superiori e non riuscivano a trovare lavoro, ma
neppure potevano o volevano iscriversi
all’università, facendo loro conseguire la
qualifica di disegnatore meccanico (qualifica
della Regione Emilia-Romagna, riconosciuta a
livello europeo). Quest’anno è partita la
quarta edizione di questo progetto ed i
riscontri, in termini di partecipazione, sono
molto positivi. Inoltre, il 4 dicembre scorso ha
preso il via il corso per ottenere la qualifica
regionale di tecnologo di prodotto-processo
nella meccanica, con specializzazione in
materiali compositi. Oltre alle 500 ore di
frequenza richieste, i ragazzi sosterranno altre
50
ore di laboratorio, il sabato mattina,
imparando così come si lavorano e si
utilizzano i materiali compositi.
Infine, insieme ad altre aziende del territorio –
Cedacri, Turbocoating, A2, Acmi (a cui
probabilmente a breve si aggiungerà anche
Barilla) – abbiamo costituito il primo
Comitato Tecnico Scientifico (CTS) della
Provincia di Parma insieme con l’Istituto di
Istruzione Superiore - Gadda di Fornovo di
Taro.
Composto in modo paritetico da docenti
interni e da esponenti delle aziende aderenti, il
CTS ha funzioni consultive e propositive in
merito all’organizzazione delle aree di
indirizzo ed all’utilizzo degli spazi di
autonomia e flessibilità dell’offerta formativa
della scuola. Il compito principale è quello di
individuare un’efficace raccordo tra gli
obiettivi didattici e formativi dell’Istituto e le
esigenze del Territorio, relativamente ai
fabbisogni produttivi.
A questo scopo abbiamo lavorato, a fianco dei
docenti delle scuole superiori, in attività di
orientamento direttamente nelle scuole medie.
I ragazzi, infatti a volte si iscrivono presso
istituti superiori di Parma, ignorando che sul
territorio esistono scuole che possono offrire
opportunità, sia in termini di strutture, che di
istruzione. Abbiamo organizzato un open-day
all’interno dell’istituto per favorire
l’orientamento non solo degli studenti, ma
anche delle famiglie. Dato che le esigenze
comuni delle imprese riguardano la
conoscenza della lingua inglese, del disegno
meccanico e dei principali strumenti
informatici, abbiamo inoltre previsto dei corsi
extracurricolari, la cui frequenza è
programmata nelle fasce pomeridiane, in cui
offrire la possibilità di conseguire il “first
certificate” d’inglese, la certificazione di
disegno CAD e il patentino europeo ECDL (sono
previste, tra l’altro, borse di studio per gli
studenti più meritevoli)».
Il CTS si propone, più in generale, come
momento di aggregazione a livello
provinciale?
«
La nostra idea è stata quella di lavorare sulla
Formula Sae, sui corsi di formazione per
inoccupati, sul CTS per promuovere e
diffondere la cultura tecnico scientifica. Il CTS
per noi è molto importante, ma è anche
propedeutico ad ulteriori azioni. Con la
riforma del 2007 (Fioroni-Bersani), in realtà
purtroppo poco conosciuta, l’Italia ha
mutuato dal modello tedesco l’idea dei poli
territoriali. La regione Emilia-Romagna, ha
assegnato ad ogni provincia un polo: Bologna
ha quello della meccanica con l’automazione,
Modena i materiali, Reggio Emilia la
meccatronica, Parma l’agro-alimentare. I poli
sono una rete fra imprese, scuole superiori,
università ed enti di formazione e si possono
creare anche a livello interprovinciale e
interregionale. Hanno la funzione di favorire
un sistema educativo di istruzione e
formazione di eccellenza e ad alta
specializzazione tecnologica, "integrato" con le
filiere produttive del territorio. Per quanto
riguarda il nostro territorio, vorremmo
orientarci verso il settore della meccanica, in
particolare al cluster, in crescita, di imprese
impegnate nello studio e nelle lavorazioni di
materiali compositi. Al contempo, si potrà
offrire la possibilità a giovani, famiglie,
soggetti del territorio e imprese di orientarsi
tra istruzione secondaria superiore e "terziaria
non universitaria" (IFTS/ITS), formazione
professionale e realtà economico-produttive.
L’idea è di favorire l’occupazione e lo sviluppo,
con la creazione di posti di lavoro qualificati
ed in linea con le necessità del mercato,
magari riscoprendo il valore e l’importanza
della manualità collegata alla conoscenza,
sulla scorta delle "scuole di arti e mestieri".
La costituzione su Fornovo di un polo - il
primo in Italia - per la specializzazione sui
materiali compositi, andrebbe in questa
direzione».
Qual è il ruolo di questi istituti?
«
Spesso i ragazzi che escono dalla scuola
superiore non vogliono, o non possono,
continuare gli studi all’università, ma non
sono abbastanza specializzati. Con gli IFTS è
possibile specializzarsi per un anno (due
semestri per un totale di mille ore di
formazione), mentre con gli ITS si consegue
invece un vero e proprio diploma di
specializzazione (due anni per un totale di
2000
mila ore). Entrambi hanno un “valore”
superiore alla maturità, anche se non sono
equiparabili ad una laurea. Fra l’altro in
questo modo sarà possibile riqualificare tutte
le strutture già presenti a Fornovo, con
l’ammodernamento dei laboratori e
l’implementazione di nuovi macchinari, presso
i locali dell’ente di formazione FormaFuturo.
Senza contare che, oltre agli studenti in uscita
dalle superiori, anche chi è ha perso l’impiego
potrà recarsi presso il polo formativo e tecnico-
professionale per riqualificarsi ed avere
maggiori possibilità di ricollocarsi all’interno
del mercato del lavoro. Ma la funzione di
riqualificazione delle proprie competenze sarà
importante anche per chi un lavoro lo ha, ma
vuole tenersi aggiornato: quindi sia l’impresa,
sia il singolo lavoratore potranno usufruire di
questo servizio. E’ un’opportunità
importantissima per il territorio ed anche per
altre realtà esterne. L’Ing. Pontremoli, ad
esempio, ha già avuto contatti con aziende di
importanti dimensioni sia del settore
aerospace, che del settore automotive, attratte
dalla possibilità di mandare in Emilia
Romagna, a Fornovo, i loro dipendenti,
proprio per riqualificarne le conoscenze
tecniche».
Per finire, quali sono i progetti per il 2013
della Dallara in tema di assunzioni?
«
L’anno prossimo l’area selezione e sviluppo
sarà una priorità. In questi giorni stiamo
completando colloqui che ci porteranno ad
inserire una decina di neolaureati già nel
primo trimestre 2013. In particolare nel mese
di gennaio inseriremo 5-6 persone all’interno
dell’area progettazione, 1 nell’area dinamica
veicolo e 1 nell’area aerodinamica . Siamo
un’azienda in costante crescita e che continua
ad investire, soprattutto nei giovani, quindi nel
proprio futuro!».
Stefano Semeraro