Page 19 - Dallara Magazine

E
ra nata quasi per scherzo, da un
incontro fra il prof. Giordano Ferrari
dell’ITIS di San Secondo e l’Ingegner
Luca Pignacca, responsabile della
progettazione in Dallara: «
Mi piacerebbe
organizzare una chiacchierata tra uno dei
vostri piloti e i miei ragazzi in età da
patente per affrontare il tema della
sicurezza stradale…»
.
Dopo qualche
settimana capita l’occasione giusta:
«
Se
volete, il 28 novembre c’è il campione
IndyCar Ryan Hunter-Reay al simulatore,
magari i ragazzi possono fare qualche
domanda a lui
».
La proposta è stata subito accettata
da San Secondo, l’invito si è esteso
ad altre scuole e le richieste di
partecipazione sono state talmente
numerose che la Dallara ha dovuto
limitare in parte le adesioni per motivi di
spazio ed organizzativi. Alla fine sono
arrivati a Varano circa 200 studenti delle
classi quarte e quinte superiori del liceo
scientifico di Borgotaro, dall’Itis e dello
scientifico di Fidenza, dell’Itis di S.
Secondo e dell’Itsos di Fornovo.
Dopo il saluto del Presidente Dallara, dell’
A.D. Pontremoli e del promotore
dell’incontro, Luca Pignacca, i ragazzi si
sono scatenati con tante domande, quasi
tutte in inglese. A fare da presentatore e
traduttore nella sessione di domande e
risposte è stato l’Ing. Andrea Toso,
responsabile della ricerca e sviluppo e
papà” del simulatore Dallara che Hunter
Reay ha poi provato nei giorni successivi
all’incontro. Il focus è stato la sicurezza in
strada, tema molto importante per questi
giovani automobilisti in età di patente.
«
Molti di voi salendo in auto
ha detto il
campione texano ai ragazzi –
sono un po’
matti come me. La differenza è che io guido
in pista una macchina come la Dallara che
è un salvavita. I rischi su strada sono molto
maggiori perché ci sono una serie di fattori
fuori controllo rispetto alla pista e,
soprattutto, un incidente su strada può
avere gravi conseguenze per tutta la vita
».
Il discorso si è poi allargato al mondo
delle corse in generale, all’universo
IndyCar, alle differenze con la Formula 1
in cui si sono alternati momenti di puro
divertimento e momenti toccanti, come
quando Ryan ha ricordato la morte per
cancro della mamma, il suo impegno
sociale con associazioni che fanno ricerca
su questa malattia ed il numero 28 della
sua vettura che vuole mostrare supporto
ai 28 milioni di persone che lottano
contro il cancro in tutto il mondo.
Hunter Reay, oltre ad aver conquistato il
titolo Indycar 2012, è il pilota americano
attualmente in carriera più vincente nelle
competizioni a ruote scoperte, ma in
pieno stile Indycar si è mostrato di una
disponibilità unica, fermandosi per una
sessione di autografi e foto con tutti gli
studenti. Alla fine del dibattito, gli stessi
studenti, accompagnati da tecnici Dallara,
hanno avuto la possibilità di visitare il
simulatore di guida Dallara.
«
I ragazzi sono venuti a conoscere quello
che facciamo
ha detto l’Ingegner Dallara
alla stampa intervenuta all’evento –
ma
soprattutto si sono confrontati con uno che
di mestiere in auto va fortissimo per capire
che, quando ci si trova in strada, bisogna
rispettare la legge, considerare le condizioni
atmosferiche e quelle del proprio veicolo.
Interessante poi che gran parte del
confronto sia avvenuto in inglese con il
quale è bene che i ragazzi prendano
confidenza»
.
Sulla stessa lunghezza d’onda l’Ing.
Pontremoli: «
Andare forte è facile, mentre è
molto più complesso gestire le situazioni
imprevedibili che si possono presentare in
strada. Chi vuole andare forte è bene che lo
faccia in pista, mentre in strada è meglio
usare prudenza
».
Alessandro Santini
19
Liceo Scientifico “Gabriele D’Annunzio” – Fidenza
«
Siamo rimasti colpiti dalla disponibilità Dallara e dall'opportunità che
ci è stata offerta partecipando a questo incontro. La conversazione con
il pilota Ryan Hunter-Reay ci ha avvicinato ad un mondo a noi
sconosciuto».
Federica, Federico, Filippo, Ivan e Elisabetta
«
Una delle cose che ci ha fatto particolarmente riflettere è il fatto che
un'azienda così avanzata possa essere inserita all'interno della nostra
realtà territoriale. Infatti, ai giorni nostri tendiamo a ritenere che le
aziende migliori e più avanzate si trovino all'estero quando, invece, non
è utopico trovare punti di slancio nel nostro territorio.
Abbiamo ritenuto particolarmente costruttiva l'interazione diretta con il
campione, che ci ha permesso di porgli le nostre domande e nello
stesso tempo mettere alla prova le nostre conoscenze della lingua
inglese».
Lisa, Gabriele, Veronica, Elisa
ITIS “Galilei” - S. Secondo
«
Possiamo solo confermare un parere unanime positivo da parte di
insegnanti e studenti. I primi hanno apprezzato l'organizzazione
tecnica della struttura, la cura con la quale è gestita, la disponibilità
dell' Ing. Dallara in primis e di tutti i suoi collaboratori, e di non
poco conto la semplicità nei rapporti tra il personale di un'azienda di
tale caratura e l'utenza, in questo caso scolastica. Gli studenti sono
rimasti affascinati un po' più dai contenuti puramente tecnici, e
dall'intervista con Hunter Reay che ha dimostrato indiscusse capacità
di interazione con i ragazzi».
ITSOS E. Gadda di Fornovo
Vincenzo e Jalil: “E' stato interessante sentire un personaggio conosciuto
da tutta l'America parlare in prima persona. E' stato meraviglioso anche
perché Hunter Reay ha avuto la pazienza di fare autografi e foto con tanti
studenti e sapere che la sua vettura è stata progettata vicino al nostro
istituto ci ha resi molto fieri!”
Kennedy: “L’incontro con Ryan è stato fantastico. E’ una persona alla
mano e si presenta molto bene, ma è una leggenda. Ho sentito parlare di
lui qualche anno fa per la prima volta e sono stato molto contento di
incontrarlo. E ha risposto proprio a tutte le nostre domande”.
Maria Chiara: “Esperienza molto interessante, sia per la possibilità di
migliorare l’inglese, sia perché ci ha fatto capire che gli obiettivi si
raggiungono con l’impegno e la fatica e alla fine ci ripagano di tutti gli
sforzi fatti.”
Mattia: “Ritengo che l’incontro avvenuto con il pilota americano Ryan
Hunter-Reay sia stato veramente coinvolgente e ben riuscito, perché si
sono messi a confronto due aspetti diversi, come la lingua inglese e la
fama del pilota vincitore della Indycar 2012. Spero che incontri di questo
tipo si possano ripetere ancora più volte e ringrazio l’azienda Dallara per
questa opportunità di confronto.”
III C, Luinguistico “Zappa-Fermi” Borgotaro
Ringraziamo l’Ing. Dallara ed il suo staff per averci dato la possibilità di
guardare al mondo del lavoro e visitare un’importante identità locale,
nata e cresciuta con passione. Il piacere più grande è stato vedere Hunter
Reay circondato da giovani studenti e lui sempre disponibile ed affidabile.
Le parole che ha espresso, di grande fiducia nei confronti delle giovani
generazioni, sono per noi di grande stimolo”.
La voce degli studenti