Page 25 - Dallara Magazine

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DALLARA E ZANARDI,
COSÌ SI COSTRUISCE UN SUCCESSO
SUPERANDO OGNI OSTACOLO
I
L GRANDE PILOTA BOLOGNESE E L
I
NGEGNER
P
ONTREMOLI
,
A.D.
DELL
AZIENDA DI
V
ARANO
,
HANNO DATO VITA AD UN
INCONTRO EMOZIONANTE E PIENO DI CONTENUTI
INTERESSANTI CHE HA CHIUSO LA NONA EDIZIONE DI
H
ANDIMATICA
.
L
A HAND
-
BIKE USATA DA
A
LEX PER
TRIONFARE A
L
ONDRA
,
SVILUPPATA CON PASSIONE DALLA
D
ALLARA
,
RAPPRESENTA L
ESEMPIO DI UNA COLLABORAZIONE
CHE PUÒ DIVENTARE UN MODELLO PER TUTTI
U
na giornata con Alex Zanardi.
Per capire che la tecnologia,
quando è innovativa e
umana, può servire a tante cose.
Anche a quelle che nessuno
avrebbe mai immaginato. «Gli
amici della Dallara tutto avrebbero
pensato nella vita, tranne che si
sarebbero ritrovati un giorno a
progettare una bicicletta capace di
far vincere due medaglie d’oro a
un atleta paralimpico di 45 anni»,
ha raccontato Alex, aprendo uno di
quei suoi sorrisi travolgenti
all’inizio dell’incontro, stracolmo di
pubblico, che il 22 novembre a
Bologna ha suggellato la
conclusione di Handimatica 2012,
nona edizione della mostra-
convegno organizzata da Asphi per
l’integrazione sociale, scolastica e
lavorativa delle persone disabili
attraverso gli ausili e le nuove
tecnologie.
Un evento che gode dell’Alto
Patronato del Presidente della
Repubblica, del Ministero
dell’Istruzione, della Regione
Emilia-Romagna, del Comune e
della Provincia di Bologna, ospitato
dall’istituto tecnico industriale
Aldini-Valeriani di Bologna, uno dei
poli educativi più qualificati
d’Italia, e che ha visto la presenza
convinta della Dallara Automobili.
Insieme con Zanardi infatti il 22
novembre si è trovato a colloquiare
in maniera intensa e quasi
famigliare, davanti ad un uditorio
attentissimo, anche l’Ingegner
Andrea Pontremoli, A.D. della
Dallara. Di fronte a loro, il modello
della straordinaria hand-bike
sviluppata dai tecnici e dagli
ingegneri di Varano con la quale
Zanardi la scorsa estate ha vinto
due medaglie d’oro e una
d’argento alle Parolimpiadi
londinesi. Un evento che ha acceso
l’interesse di tutto il mondo, un
risultato nato da una
collaborazione che ha radici
lontane.
«
Quando Alex venne per la
prima volta a parlarci del suo
progett
o – ha spiegato l’Ingegner
Pontremoli –
non ebbe quasi il
coraggio di dirci che non gli serviva
una semplice consulenza. Noi
all’inizio eravamo perplessi:
costruiamo macchine da corsa, non
biciclette. Ma pian piano ci siamo
trovati coinvolti nell’impresa, anche
noi con il pudore di non dire
esplicitamente ad Alex che in realtà
stavamo utilizzando per la sua
hand-bike tutte le nostre tecnologie
più avanzate, e materiali così
raffinati e costosi che quasi non
usiamo neppure per i nostri progetti
più importanti
».