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espansione. Ora ci sono tutte quelle del
campionato Gp2 e Gp3, un assortimento
sempre maggiore dei circuiti europei e circa
la metà delle piste americane, e l’idea è di
aumentarle».
Sono previsti nuovi circuiti per il 2013?
«
Stiamo aumentando le piste italiane e
europee della Formula 3 e della World
Series, extra circuiti Formula 1».
Ci può raccontare, in breve, una sessione
tipo” al simulatore?
«
In caso di campionati come Gp2 o World
Series ospitiamo l’intera squadra con i
tecnici di acquisizione dati e i piloti. Una
giornata di lavoro si svolge tipicamente con
le stesse modalità con cui viene condotta in
pista, ma una singola sessione al simulatore
vale” 3-4 giorni di test in pista. Se si pensa
che il tempo per cambiare configurazione
alla macchina è lo stesso per cambiare una
molla; o che per sostituire tutta una
sospensione o un cambio occorrono pochi
secondi, si può immaginare la quantità di
cose che possono essere testate in un giorno
al simulatore. Bisogna immaginarlo come
un grande open test che la squadra compie
in pista in più giorni. Noi in quel caso
forniamo tutti gli strumenti affinché la
squadra gestisca in modo autonomo e
sicuro sia l’assetto della macchina sia i dati
che vengono prodotti. Tutto finisce nei loro
computer. Noi ci limitiamo a operare al
banco come assistenza”.
Quanti addetti sono necessari al
funzionamento del simulatore?
«
Nel caso di cui abbiamo appena parlato
uno o due al massimo. A volte però da noi
vengono piloti che vogliono valutare una
macchina rispetto a un’altra, ad esempio
che stanno pensando al passaggio dalla
Formula 3 a una macchina superiore, e che
quindi arrivano senza una squadra o un
piano di prove prestabilito. In quel caso ci
pensiamo noi: una grande parte del nostro
personale ha esperienza di pista così
provvediamo a fornire tutta l’assistenza
affinché il piano di prove sia disegnato
intorno ai bisogni del cliente. Se il pilota
vuole mettersi alla prova in condizioni
particolari, esercitare le partenze, il
riscaldamento dei penumatici, lo
sfruttamento della mezz’ora di qualifica,
short o long run, noi lo assistiamo affinché
riesca a svolgere un test plan modellato sui
suoi bisogni. In pochi minuti si passa da
una macchina all’altra. Le tipologie di test
sono le più varie».
A che ora inizia e finisce una giornata tipo?
Abbiamo suddiviso le sessioni in due al
giorno, di quattro ore ciascuna. Se condotte
a livello intensivo sono veramente lunghe. Si
possono compiere tranquillamente più di
100-150
giri in una pista di lunghezza
media. Si va da un minimo di quattro ore a
sessioni di più giorni, in cui una squadra
vuole provare al simulatore con piloti
diversi».
Chi sono i piloti più famosi che hanno
utilizzato il simulatore?
«
Abbiamo ospitato una buona parte di tutti
i piloti Gp2 e World Series, quindi anche
alcuni che già sono in Formula 1 o stanno
per arrivarci. Poi abbiamo avuto piloti come
Gianmaria Bruni, con cui abbiamo messo a
punto il sistema. Un cliente molto
affezionato è Jean Alesi, che da noi è venuto
a preparare la di 500 miglia di
Indianapolis. Negli ultimi tempi il mercato
americano si sta ampliando, da noi sono
arrivati anche Ryan Briscoe, Tony Kanaan,
Ryan Hunter-Reay, Marco Andretti, Scott
Dixon e altri ancora».
Si ricorda qualche esempio divertente?
«
Una delle sessioni più divertenti è stata con
Kanaan, quando nell’autunno del 2011 è
venuto al simulatore con i suoi tecnici per
provare la Indycar dell’anno successivo, che
era ancora in produzione e che le squadre
avrebbero ricevuto solamente tre mesi dopo.
Tony è una persona molto simpatica, oltre
che un ottimo professionista, ed ha legato
subito con le persone di Dallara presenti
durante il test, al punto che alla fine ha
chiesto chi fosse il tecnico di noi più bravo
nel guidare e gli ha proposto di sfidarlo per
una qualifica simulata. Il risultato?... Aveva
trascurato il fatto che nei giorni precedenti
il nostro collega aveva preparato la sua
sessione con qualche centinaio di chilometri
di prove, per mettere a punto il modello, le
gomme, la pista, ed era quindi “caldissimo”.
Tony ha accettato la sconfitta, veramente
risicata, con il sorriso sulle labbra,
addirittura lasciandogli come premio i
guanti con cui aveva corso l’ultima 500
miglia di Indianapolis! Un grande».
Ingegnere, lei personalmente ha mai
provato il simulatore Dallara?
«
Sì, faccio parte del gruppo che sviluppa il
modello-veicolo, quindi abbiamo anche il
dovere di controllare di persona che le cose
vadano bene. Ci sono altri ragazzi alla
Dallara che sono anche molto più bravi di
me, ma devo ammettere che sia testare la
Gp2, per il tipo di macchina che è, sia
l’esperienza di guidare IndyCar nel catino di
Indianapolis sono esperienze molto
particolari».
Confessi: è andato a sbattere?
«
Sa come è: un pilota non professionista
trova il limite proprio tornando indietro
dopo essersi accorto di averlo superato…».
Stefano Semeraro
2014.
Lo utilizziamo con i nostri piloti di
riferimento circa per il 50%, il resto del
tempo è disponibile per singoli piloti, o per
squadre che vengono da noi con più piloti,
o ancora per aziende coinvolte nella
progettazione sia di vetture da corsa sia
stradali. Il simulatore alla fine viene usato
settimanalmente in proporzioni variabili tra
questi due tipi di uso. Ovviamente, nei mesi
più caldi per le competizioni lasciamo più
spazio a chi vuole preparare una gara».
Quanti circuiti e tipi di vetture è possibile
testare nel simulatore di Varano?
«
Può essere configurato con tutte le nostre
macchine, Gp2, Gp3, Formula 3, World
Series, IndyCar, Grand Am, con un
assortimento di piste continuamente in