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          abbastanza piloti per continuare”.
        
        
          Quant'è difficile comunicare con piloti
        
        
          dalla provenienza così variegata?
        
        
          “Non è impegnativo. Per quanto riguarda
        
        
          la lingua, si usa senza problemi l'inglese
        
        
          mentre è più complicato comprendere
        
        
          l'approccio che diverse culture hanno nei
        
        
          confronti del motorsport. Però, anche in
        
        
          questo caso, abbiamo maturato
        
        
          l'esperienza necessaria”.
        
        
          Il vostro team si è ingrandito molto
        
        
          rispetto ai primi anni, è cambiata anche la
        
        
          mentalità?
        
        
          “Cerchiamo di mantenere uno spirito
        
        
          familiare, anche se ora ci siamo ingranditi
        
        
          e abbiamo anche più persone che
        
        
          lavorano alla factory. Però, conservare lo
        
        
          spirito originario è importantissimo,
        
        
          cerchiamo di ragionare e di impegnarci
        
        
          come facevamo cinque anni fa”.
        
        
          Orudzhev in azione a Misano
        
        
          Un ingegnere di Tech 1 con Chudleigh e Orudzhev