Page 65 - Italiaracing

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UNA SOLUZIONE IN
CONTINUA EVOLUZIONE
I primi a impiegare i doppia frizione sulle
automobili di serie sono stati i tedeschi della
Volkswagen. Il primo loro doppia frizione pesava
tanto, aveva un sistema di lubrificazione
complesso che richiedeva molto olio (circa 10
litri con svantaggi ambientali e costi di
manutenzione elevati...) e non consentiva
manovre a bassa velocità con la stessa dolcezza
del classico automatico con convertitore.
Nonostante questi limiti tanti si sono
appassionati al doppia frizione e oggi la continua
evoluzione ha permesso di ottenere importanti
miglioramenti.
LA TECNICA
E’ come avere due cambi, uno in
funzione e l’altro sempre pronto a
prendere istantaneamente il suo
posto. Il cambio a doppia frizione va
considerato come composto da due
unità indipendenti. Come dice il nome
stesso ci sono due frizioni, una per
l'inserimento delle marce pari, una per
quelle dispari. Il vantaggio principe è
quello di ridurre i tempi nei cambi
marcia in quanto quando è inserito un
rapporto contemporaneamente se ne
seleziona un'altro. Facciamo un
esempio: una delle due frizioni lavora sul
terzo rapporto; l’altra resta aperta sulla
seconda o sulla quarta già selezionata
ma non attiva: al momento dell'impulso
che viene dato o tramite leva o paletta
sul volante, non si fa altro che aprire la
frizione con la marcia corrente e,
contemporaneamente, chiudere quella
con la marcia successiva. Il tempo del
passaggio di rapporto viene
dato dall’aprirsi di una frizione e dal
chiudersi dell’altra.