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        INDYCAR
      
      
        ANTEPRIMA ST.PETERSBURG
      
      
        Ed Carpenter Racing
      
      
        Ed Carpenter
      
      
        Alla "prima" da pilota e team manager, anche se ai
      
      
        tempi del Vision Racing c'era comunque il suo zampino,
      
      
        conterà sui propulsori Chevrolet e i circuiti ovali. Senza
      
      
        grosse sorprese, difficile aspettarsi di più.
      
      
        Panther Racing
      
      
        JR Hildebrand
      
      
        Cancellare l'onta del botto all'ultima curva ad Indy sarà
      
      
        l'impresa principale. La maratona dell'Indiana vale una
      
      
        stagione e in casa Panther il potenziale è sempre stato
      
      
        altissimo. Su tutti gli altri circuiti non sarà così facile,
      
      
        ma con un po' di fortuna, Hildebrand potrà rendersi
      
      
        protagonista di ottimi exploit.
      
      
        Chip Ganassi Racing
      
      
        Dario Franchitti
      
      
        Conquistato il quarto titolo, terzo consecutivo e
      
      
        superata pur con qualche difficoltà la botta psicologica
      
      
        dell'incidente di Las Vegas, lo scozzese si presenterà
      
      
        senza alcun tipo di pressione. D'ora in avanti, per lui
      
      
        che ha vinto tutto, la preoccupazione principale sarà
      
      
        solo quella di migliorare i record, e sicuramente sarà un
      
      
        aspetto che inciderà su tutti gli altri. Il pokerissimo non
      
      
        è affatto un'ipotesi remota.
      
      
        Scott Dixon
      
      
        Il neozelandese si presenta ancora una volta, e ancora
      
      
        di più, nell'ombra del compagno di squadra. L'avvento
      
      
        della nuova Dallara potrà essere un fattore a suo
      
      
        vantaggio visto il feeling ormai assoluto che Franchitti
      
      
        aveva creato con la IR07. Dixon dovrà puntare sempre
      
      
        alla vittoria. L'anno scorso a condannarlo è stato un
      
      
        inizio di stagione disastroso, nonostante i tre successi.
      
      
        In generale le sue ultime annate sono state ottime. Ma
      
      
        ha di fronte un duo Franchitti-Power più che ottimo.
      
      
        Graham Rahal
      
      
        Con un rinnovato comparto tecnico alle spalle, Rahal
      
      
        non fa mistero di voler puntare ad inserirsi nella
      
      
        battaglia di vertice. Certo, dovrà evitare gli errori e le
      
      
        gare-no che hanno caratterizzato il suo recente
      
      
        passato.
      
      
        Charlie Kimball
      
      
        Secondo anno di IndyCar per il pilota statunitense.
      
      
        Nuovamente supportato dallo sponsor Novo Nordisk,
      
      
        che fornisce strumenti per il controllo della glicemia ai
      
      
        pazienti diabetici, dovrà mostrare di non essere un
      
      
        pilota con la valigia. La malattia non ne ha minato le
      
      
        capacità, ma ha pagato uno schieramento di avversari
      
      
        di livello molto alto.
      
      
        Rahal-Letterman-Lanigan
      
      
        Takuma Sato
      
      
        E' senza dubbio un pilota dall'altissimo potenziale, e lo
      
      
        ha dimostrato in F.1, ma se possibile, l'IndyCar richiede
      
      
        margini di errore perfino inferiori a quelli della massima
      
      
        formula. Quando mette in pista una macchina, il team
      
      
        Newman/Haas lo fa senza compromessi. Il giapponese
      
      
        dovrà ora liberarsi dei tanti, troppi ritiri.
      
      
        Foyt Racing
      
      
        Mike Conway
      
      
        Il terribile AJ Foyt lo ha scelto, e ora tutto starà nella
      
      
        convivenza. Solitamente, i giovani non si trovano troppo
      
      
        bene con il carattere impossibile del pluricampione
      
      
        texano. Conway dovrà conquistarsi la fiducia e tentare
      
      
        per quanto possibile di far lavorare il team nella sua
      
      
        direzione. Se, con garbo, ci riuscirà, potrà togliersi
      
      
        molte soddisfazioni.
      
      
        Dale Coyne Racing
      
      
        Justin Wilson
      
      
        Tornato, dopo un paio d’anni, al team Coyne, il
      
      
        britannico potrà contare sui motori Honda e sul ritorno
      
      
        di Bill Pappas, ingegnere con il quale aveva condiviso la
      
      
        prima vittoria. Perché non pensare in grande?
      
      
        James Jakes
      
      
        Parte sicuramente senza i favori del pronostico, ma con
      
      
        la sensazione che la difficile stagione 2011, con tanto di
      
      
        mancata qualifica ad Indy, sia stata perfino troppo
      
      
        punitiva nei suoi confronti. Troverà in Wilson un
      
      
        compagno ben disposto anche a dargli una mano.
      
      
        Sarah Fisher Hartman Racing
      
      
        Josef Newgarden
      
      
        La squadra di Sarah Fisher ha trovato un nuovo socio,
      
      
        ma il contratto per l'utilizzo dei motori Honda è arrivato
      
      
        molto tardi. Newgarden è veloce, ma la Indy Lights
      
      
        dominata lo scorso anno non era, Guerrieri a parte,
      
      
        quella dei tempi migliori. Una stagione senza grosse
      
      
        aspettative, improntata all'apprendimento.
      
      
        Schmidt/Hamilton Racing
      
      
        Simon Pagenaud
      
      
        Molti si chiedono come mai il francese sia stato scelto.
      
      
        In Europa i suoi risultati erano stati buoni considerate le
      
      
        poche gare disputate sia in F.Renault Eurocup che in
      
      
        World Series, e zittire le malelingue sarà il suo
      
      
        imperativo. Dopo le convincenti sostituzioni dello
      
      
        scorso anno, si trova in un team di ottimo livello, ben
      
      
        finanziato e con due grandi veterani come Sam Schmidt
      
      
        e Davey Hamilton.
      
      
        Dreyer&Reinbold Racing
      
      
        Oriol Servia
      
      
        Lo spagnolo debutta per il Dreyer&Reinbold Racing. A
      
      
        parte l'incognita Lotus, che lo accomuna ai compagni di
      
      
        colori, il fatto di concentrarsi su una sola vettura potrà
      
      
        forse dare al team di Dennis Reinbold e Robbie Buhl un
      
      
        po' più di spunto. Difficile però pensare di vederli
      
      
        lottare per le prime posizioni senza contare sugli
      
      
        episodi. La palma del migliore tra i piloti motorizzati dal
      
      
        costruttore inglese è più realistica.
      
      
        HVM Racing
      
      
        Simona de Silvestro
      
      
        Lo scorso anno, specie sui tracciati cittadini, ha
      
      
        impressionato nonostante, come noto, il team HVM
      
      
        portasse in pista la vettura più scalcinata del lotto. Ed è
      
      
        anche stata sfortunata, con il brutto botto di Indy e i
      
      
        problemi alla dogana che le avevano fatto saltare una
      
      
        gara. La sua forza sono la tranquillità, la sicurezza e la
      
      
        semplicità, nonostante i soli 23 anni di età. Si spera nel
      
      
        team: può puntare a mettersi ancora dietro qualche
      
      
        rivale eccellente.
      
      
        Bryan Herta Autosport
      
      
        Alex Tagliani
      
      
        Insieme al team Herta è in cerca di gloria. Qualche
      
      
        problema nei test non ha lasciato il segno, ma forse ci
      
      
        si attendeva di più. Si può puntare a far bene, ma pesa
      
      
        il fatto che non ci sarà più Sam Schmidt a fornire il suo
      
      
        prezioso supporto.
      
      
        Dragon Racing
      
      
        Sebastien Bourdais
      
      
        Che dire. La squadra di Jay Penske, che sembra avere di
      
      
        fatto "affittato" il Newman-Haas Racing, è nettamente
      
      
        quella più un ritardo di preparazione. Un solo motore
      
      
        era a disposizione nei test, ricevuto all'ultimissimo
      
      
        minuto dopo un problema nei pagamenti. Non è un buon
      
      
        modo di iniziare: se sul talento di Bourdais non ci sono
      
      
        dubbi, sulle sue possibilità si addensano nubi nere. E
      
      
        forse è proprio la pioggia l'elemento nel quale sperare
      
      
        di più per qualche exploit.
      
      
        Katherine Legge
      
      
        Non si aspetta nulla e non ha nulla da dimostrare. Da
      
      
        diversi anni assente dalle ruote scoperte, sa di avere
      
      
        davanti una strada abbastanza in salita, e proprio
      
      
        questo potrebbe portarla a sorprendere. Team Dragon
      
      
        permettendo.