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        nella persona del suo presidente, il sig.
      
      
        Roberto Robazzi, sta lavorando con il con-
      
      
        sueto pragmatismo in modo molto attivo
      
      
        per creare una reale base di supporto al
      
      
        progetto, partendo, in primis, dai partners
      
      
        con cui Tony Kart è già inX stretti rappor-
      
      
        ti di collaborazione.
      
      
        La filiera costruita con la Tony Kart Racing
      
      
        Academy ha un’appendice parallela, e non
      
      
        meno importante, nell’ambito delle gare
      
      
        nazionali di molti paesi, questo grazie al
      
      
        Rok Talent Award.
      
      
        Il Rok Talent è la selezione che la Vortex ha
      
      
        lanciato per individuare i due migliori gio-
      
      
        vani (tra i 13 ed i 17 anni) nell’ambito del
      
      
        monomarca Rok Cup. Proprio grazie a que-
      
      
        sto progetto, partito nel 2011, un giovane
      
      
        pilota italiano Giuseppe Gaglianò (di cui
      
      
        abbiamo parlato in tempi non sospetti nel
      
      
        n°117 del nostro magazine) ha debuttato
      
      
        come pilota ufficiale Vortex (il motorista
      
      
        che fa parte del Gruppo di Tony Kart) otte-
      
      
        nendo la pole position nella prima gara del
      
      
        Campionato Europeo CIK di KF3. Va
      
      
        rimarcato come i piloti che vince il Rok
      
      
        Talent non devono pagare niente, ma ven-
      
      
        gono inseriti a pieno titolo, come piloti uffi-
      
      
        ciali, nelle strutture Racing di Tony Kart,
      
      
        per correre Europeo e Coppa del Mondo di
      
      
        KF2 e KF3.
      
      
        Stage formativo dei piloti di Tony Kart e Kosmic Kart. 
      
      
        Quest’ultima squadra è la palestra formativa per lanciare i piloti nel Tony Kart Racing Team.
      
      
        Un percorso, questo, seguito anche dall’iridato da Marco Ardigò