I DEGLI ALTRI
        
        
          
            Massimo Costa
          
        
        
          “Questa gara mi ha regalato sicuramente qualche capello bianco in più”. L’im-
        
        
          perturbabile Ross Brawn si è fatto prendere dalle emozioni nel GP del Brasile.
        
        
          Il secondo posto nel campionato costruttori era qualcosa di molto importante
        
        
          per la Mercedes e per lui, fallire tale obiettivo sarebbe stato grave e forse un
        
        
          valido motivo per dargli il ben servito. E invece, pur non offrendo una prova
        
        
          brillante, con Nico Rosberg quinto e Lewis Hamilton nono dopo drive-
        
        
          through, la Mercedes è riuscita a tenere a debita distanza la Ferrari. Dopo la
        
        
          Red Bull, prima degli altri c’è la squadra diretta da Brawn che ha totalizzato
        
        
          il più alto numero di punti dal 2010 a oggi: 360. Nell’anno dell’ingresso della
        
        
          Casa tedesca, che aveva rilevato la Brawn campione del mondo nel 2009, i
        
        
          punti erano stati 214 equivalenti alla quarta posizione, ripetuta nel 2011 con
        
        
          165 lunghezze. Peggio era andata lo scorso anno, quinti con 142 punti. Poi, il
        
        
          grande balzo in avanti. A San Paolo, Rosberg era stato bravissimo in qualifica,
        
        
          con pista bagnata, a conquistare il secondo tempo e garantirsi la prima fila.
        
        
          Allo start ha bruciato Sebastian Vettel, in pole, e ha condotto il 1° giro al
        
        
          comando, salvo poi essere infilato alla prima curva dal quattro volte iridato:
        
        
          “Nel mio primo stint ho perso diverse posizioni perché le gomme posteriori
        
        
          medie non garantivano stabilità. Abbiamo quindi preferito procedere in
        
        
          maniera conservativa, pensando ai punti da prendere in campionato”.
        
        
          Rosberg ha effettuato due soste montando due set di pneumatici duri e di
        
        
          fatto rinunciando a provare ad attaccare Jenson Button per il quarto posto.
        
        
          Hamilton invece, in qualifica era risultato piuttosto abulico e lontano da
        
        
          Rosberg. In gara si è rifatto: “Ero risalito quarto e potevo attaccare Alonso
        
        
          per il podio quando si è verificato l’incidente con Bottas, che proprio non ho
        
        
          visto. Sono stato penalizzato ed è un vero peccato perché si poteva concludere
        
        
          la stagione con un bel risultato”. A sua discolpa è intervenuto Brawn: “Forse
        
        
          la potevamo gestire meglio noi dai box quella situazione con Bottas”. La fru-
        
        
          strazione di Hamilton è evidente perché a una parte centrale del campionato
        
        
          assolutamente brillante, ne è seguita una finale fatta di alti e bassi. Basti pen-
        
        
          sare che l’ultimo podio del britannico risale al terzo posto di Spa. Otto gare
        
        
          senza essere protagonista assoluto sono tante per uno come Hamilton, tanto
        
        
          più se si guardano gli ultimi risultati di Rosberg, secondo in India e terzo ad
        
        
          Abu Dhabi. Il trend positivo della Mercedes è ora tutto da rivedere con l’arrivo
        
        
          dei nuovi motori turbo V6. Riuscirà a mantenersi sui livelli 2013? E’ un po’
        
        
          la domanda che domenica sera tutti i team principal si saranno fatti. Cosa li
        
        
          aspetterà nel corso dell’inverno e la prossima stagione? Ma la prima domanda
        
        
          che regna in Mercedes è per il momento soltanto una: Brawn rimarrà al timo-
        
        
          ne della squadra?
        
        
          La Mercedes ha ottenuto l’obiettivo massimo
        
        
          raggiungibile, il secondo posto nella classifica
        
        
          costruttori, miglior risultato da quando è rientrata in
        
        
          prima persona nel mondiale. Ma a San Paolo sia
        
        
          Rosberg sia Hamilton non sono saliti sul podio
        
        
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