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Registrazione al tribunale Civile di Bologna
con il numero 4/06 del 30/04/2003
Direttore responsabile:
Massimo Costa
)
Redazione:
Stefano Semeraro
Marco Minghetti
Collaborano:
Carlo Baffi
Antonio Caruccio
Marco Cortesi
Alfredo Filippone
Dario Lucchese
Claudio Pilia
Guido Rancati
Dario Sala
Silvano Taormina
Filippo Zanier
Tecnica:
Paolo D’Alessio
Produzione:
Marco Marelli
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18maggio 1942 n.1369
L’editoriale
FRA DI NOI
StefanoSemeraro
Dice un vecchio adagiodel rugby che i grandi campioni non
muoionomai, almassimo passano la palla. Si adatta a tanti
fuoriclasse, di tanti sport,manonauno comeAyrtonSenna,
perchéSenna - e inquesti giorni zuppi ricordi e ricorrenze lo
sicapisceancorameglio-nonsièneanchemaiallontanatoda
noi.
Vent’anni faèuscitoalTamburello,nelpomeriggiodiunwee-
kendda cani,manon ci hamai lasciati soli. InF.1 lo senti, lo
respiri, loascoltipassarea fianco,quasipuoi toccarlo.E’ den-
tro tutti gli occhi, infilato in ogni ricordo, inevitabile in ogni
paragone,semplicementeperchéSenna, in fondo,nonèpara-
gonabileanessuno.Aldi làdel talento,deinumeri,dellecifre
chepossonoessere limate, avvicinate,migliorate,delnumero
diGPvintiodipole fatte, resta l’uomo, lapersonalità, lospes-
sorediunanimachenonsipuòcancellare,che ilpassaredegli
anni anzi contribuisce ad accrescere. E’ unmito che cresce,
quellodi Ayrton,manonunmitodistante, nonunmito che
impallidisce. In tanti siamo andati a vedere la sua tomba a
Morumbi, ameditaresuquella lastrapersanell’erba, esubito
abbiamo capito che il postodi Senna, in realtà, non è innes-
sun luogoeovunque.Ovunque ci sia talento, e ladetermina-
zione feroce di farlo fruttare; ovunque ci sia passione per lo
sport, ecoscienzache losport, inmolti casi,può,deveandare
oltre ipropri confini.Ovunqueci siaumanità infinita, il senso
diunaresponsabilitàediunamissione.Sennaè lì,ormaipun-
todi riferimentoper chiunque, ancheperquelli chegli erano
avversari,avoltenemici;ancheperquellichegli tifavanocon-
tro. Sennanon lo chiudi inuna statistica, inuna cornice, nei
fotogrammidiundocumentario,neppurediquellobellissimo
chegli è statodedicatoqualcheanno fa.Nonpuoi batterlo, e
nonsoloperchéoggi(apparentemente)noncorrepiù,maper-
chéoggi - losaVettel, losaAlonso, losanno tutti -Sennacon-
tinuerebbe a vincere. Perché era fatto di una stoffa speciale,
perchéhasegnatoun’epoca,unadellepiùbellee tragichedel-
lastoriadellaF.1,masoprattuttoperchéèdiventatounacate-
goria del nostro ragionare, un’unità di misura della nostra
umanità.Ricordare lesuevittorieèunacarezzaper lamemo-
ria.Ricordarequello chehadetto, chehapensatoaiuta sem-
prea capireunpo’meglio la realtà, lanuda ferociae insieme
ilmistero insondabiledellecorse,dell’agonismo,del confron-
to frauomini.Ayrtonnonè ilpiùgrandeperchémorendosi è
spostato fuori dallapista, sottraendosi al confronto, sprofon-
dandonella leggenda.Maperchéèrimastoalnostro fianco, ci
ascolta e dialoga connoi ogni volta che parliamodi vita e di
sport,ognivoltachequalcunosfida lasuamemoria,aldi làdi
quel primomaggio, oltrequellamaledetta, ultimacurva.
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