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IL PERSONAGGIO
MARCMARQUEZ
LuigiAnsaloni
Mi ricordo, sì. Iomi ricordo. I piloti della
MotoGpvagandoneiboxsconsolati epen-
sierosi ripetono l’uno agli altri questa fra-
se. Si ricordano bene, infatti, cos’era que-
sto sport prima dell’avvento degli alieni,
anzi dell’alieno numero 93. Lo sport delle
due ruote, per quantogrande sia, primadi
MarcMarqueznonera lostesso.Enonsarà
mai più lo stesso. Succede sempre, con i
fenomeni, con dei personaggi che si meri-
tano appellativi come “The Chosen One”.
Gli eletti, l’eletto. Marquez, e si era già
intuitoda tempo, fapartedi questa ristret-
tissima cerchia, ma non si credeva fino a
questo punto. C’è sempre un prima e un
dopo, fin dai tempi di Gesù Cristo. Senza
volere essere blasfemi, nellemoto ci sono
stati tanti “prima”, adesso c’èundopo. Un
“DM”, un “DopoMarquez”. La vittoria in
Argentina, la terzadi fila, del campionedel
mondo incarica, non faquasi piùnotizia. I
capo-redattori sportivi, all’annuncio “In
MotoGphavintoMarquez”, alzano le spal-
le o esclamanoun “Ma dai?Nonmi dire…
“.Ilpunto,quellovero,èche inquestosport
sta palesemente succedendo qualcosa di
epocale. Sta succedendoche si staaprendo
un’altra epoca, un’invasione della nuova
generazione. Iniziata già con il suo inter-
prete più splendente, pronto, talentuoso,
affamato.Manegli anni avenirequellache
finoalQatar 2013 era considerata lagene-
razione del futuro, già a dicembre 2014
rischiadi essere cancellata, passata, finita.
LE SOMIGLIANZE
CON VALENTINO
Sta succedendo che i vari Lorenzo, Pedro-
sa,Doviziosoecompagniabellanonriesco-
no realmenteacapirecosastasuccedendo.
O, se lo hanno capito, sono totalmente
impotenti di fronte a tutto ciò. Il discorso
nonvaleperRossi,per il semplice fattoche
a36anninonpuòessere il futuro,datoche
lottaper il presente.Marquezha spiazzato
e sta spiazzando quelli che erano i signori
delle moto fino a qualche tempo fa per il
semplicissimo fattoècheguida inunmodo
che gli altri non riescono a comprendere,
figurarsi ad attuare. Valentino, nella sua
immensa intelligenzaeclasse,hacercatodi
adattare il suo sconfinato talento ai suoi
attuali limiti, ed è riuscito infatti amiglio-
rare. Marquez, più giovane, più pronto e
più reattivo per carta d’identità del Dotto-
re, è riuscitoa imporreunnuovo limiteper
i suoi avversari, limite che fino adoranon
riescononemmenoa sfiorare.Marcha fat-
to, amodo suo, quello cheaveva fattoRos-
si quando arrivò nella classemaggiore: ha
spiazzatoeannientatochi lodeveaffronta-
re,annichilendo tutte leconvinzionie inun
certo senso le leggi fisiche di questo sport.
Nonacaso, lostiledi guida tra idueèmol-
to,molto simile, anchenei “traversi”,mar-
chiodi fabbricadel primo “numero46”.
CON HONDA
UN BINOMIO IMBATTIBILE
Il fenomeno di Tavullia aveva alzato l’asti-
cella, adesso il “piccoloDiavolo” sta facen-
do lostesso.Portandola inevitabilmentepiù
alto. Il problema è che il binomio Honda
Hrc–Marquez,allostatoattuale,saltatrop-
po, troppo in altoper tutti. Lorenzo, anche
lui unpilotaeccezionale, nonpuò farcinul-
la. Pedrosa, nemmeno a parlarne. Rossi,
comedetto,ha troppi limitidacartad’iden-
titàperesserecosì costanteeaffamato, ine-
vitabilmente. La nuova generazione, però,
quella che adesso è inMoto2 o inMoto3,
un giorno (non subito), tra qualche anno,
potràarrivarci.Non tantoper talentopuro,
ma perché ammirandoMarquez, capendo
cosastafacendo,potràadeguarsi,potràimi-
tarlo. I giovani sono come delle lavagne
bianchedove si può scriveredi tutto, il loro
stilenonèancora saldatodalle convinzioni
e dall’abitudine. Proprio comeMarquez ha
fatto tesorodella lezionediValentino,qual-
cun altro farà tesoro della lezione di Mar-
quez. Vengono inmente lo stesso fratellino
diMarquez,Alex, aVinales, alnostroFena-
ti,aMiller,aRabat.Gentedi talento,maga-
ri non con “il dono”,ma che hanno ancora
tuttodadireeda scoprire.
UNMESSAGGIO
NELLA BOTTIGLIA
Troppo facileadirsi,moltopiù complicato
a farsi. Almomento, il campionedelmon-
do dellaMotoGp è assolutamente inavvi-
cinabileper chiunque.Haavuto sulla clas-
se regina lo stesso impatto che Bolt ebbe
sull’atletica nel 2008: qualcosa di impen-
sabile. Usain abbassò nel giro di 12mesi i
recordmondiali in unmodo quasi violen-
to, brutalizzando in un certo senso quelli
che erano venuti primadi lui. Ecco, bruta-
lizzare: questo è quello che sta facendo
Marquez con tutti. Con una suggestione:
l’unico, vero avversario diMarc, ora come
ora, potrebbe essere uno e solo uno, quel
Casey Stoner che ormai gira inmoto solo
sui campi australiani. Che peccato, davve-
ro chepeccato…
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