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UNA LUNGA STORIA
D’AMORE
GuidoRancati
La vistadellaFiestabianco-rossa fermaa
bordo strada non l'aveva fatto sentire
meglio. Inuna carrieraormai lunga, Gui-
do D'Amore ha imparato che le gare si
vincono anche per gli errori degli avver-
sarima anche anon gioiredelledisgrazie
altrui. Epoi,mentre continuavaa leggere
le note aUmberto Scandola, altri pensie-
riglioccupavano lamente: ilsuochaffeur,
da qualche ora alle prese con un'influen-
za virale, era uno straccio e il rischio che
non ce la facesse a tenere botta fino alla
fine era dannatamente concreto. Non era
tempo di lasciarsi andare a sogni di glo-
ria,nonancora.C'eradarestare lucidiper
salvare il salvabile. Il copilota del ponen-
te ligure l'ha fatto.Nel trasferimento ver-
so la speciale successiva ha avvisato via
radioRiccardo Scandola di non preoccu-
parsi troppo se il loro tempo inquel trat-
to sarebbe stato alto: “Se saranno in
diversi a faremegliodi noi, vorràdire che
ho guidato io”, aveva fatto sapere. Pen-
sando che, con lui alla guida, non ce
l'avrebbero fatta a resistere ad Andrea
Nucita,maavrebbero comunque raccolto
qualche punto importante nella corsa al
titolo tricolore".
Com'è andata è noto. Umbi ha trovato le
energie necessarie per continuare amuli-
nare gambe e braccia, a riportare sul lun-
gomare sanremese la compattadell'est ea
conservare la testa della gara. Un’iniezio-
nee lapausanellaCittàdei Fiori hanno in
qualchemodomesso incondizione il vero-
nese di resistere agli attacchi del ragazzo
siciliano e lapremiata coppia ce l'ha final-
mente fattaa raccogliereunavittoria inse-
guitadaanni.Quella che, comeavevadet-
to il pilota alla vigilia, vale da sola quanto
un campionato italiano. Via via ridimen-
sionati i timori del mattino, per i due di
testa labouclepomeridiana s'è trasforma-
ta inunapasserella trionfale. CheGillo s'è
goduta attimo dopo attimo. Ringraziando
il cielo che le grandi piogge dell'inverno
avevanocostrettogliorganizzatoriamodi-
ficare il percorso reinserendo nel pro-
gramma lestradedellavalleArrosciaedel-
la valle Impero. Quelle dove, ragazzino,
aveva visto in azione i grandi delmondia-
le. Sognando di fare un giorno quello che
facevano loro: battersi agli stramassimi e
vincere.
I rally, D'Amore li aveva scoperti da bam-
bino,assistendoallaprova-spettacoloalle-
stita nello stradone a mare che collega
OnegliaaPortoMaurizionell'ambitodiun
Valli Imperiesi organizzato dal mai suffi-
cientemente apprezzato (e aiutato) Toi
Bonato. “Ero davvero molto piccolo, ma
quella sera fui conquistato dalle auto che
slalomavano davanti a me”, ricorda. Le
gestadei grandi edei grandissimi a ridos-
so del capoluogo hanno fatto il resto. Le
prime gare, la militanza nel Campionato
Uno conAlessandroSchiavo, l'amicod'in-
fanzia, le prime soddisfazioni. L'approdo
nelmondiale conGigi Galli.
Fin qui non ha vinto tantissimo, di certo
menodi quantoavrebbemeritato.UnAsi-
naraconGiovanniManfrinato, unSalento
con Andrea Navarra, un Valli Imperiesi
conScandola.Poi,semprecon il figliod'ar-
te veneto, un SanMartino di Castrozza (a
tavolino), un Adriatico, un SanMarino e
un Friuli, tre successi sui quali hanno
costruito la conquista del campionato ita-
liano 2013. La storia continua e adesso è
davverouna bella storia. Bellissima, dopo
aver finalmente scalato il podiodel Sanre-
mo.
1...,65,66,67,68,69,70,71,72,73,74 76,77,78,79,80
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