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Stefano Semeraro
Contenere i costi, aumentare lo spettacolo.
Sembra una contraddizione, invece è il
compito che sta davanti alla F.1. La divisio-
ne che rischia di spaccare la F.1 passa fra
piccoli team, favorevoli ad un tetto di spe-
se uguale per tutti, e grandi scuderie, che
invece sono favorevoli a spendere tutto il
possibile pur di assicurarsi la vittoria. Lo
Strategy Group, il gruppo ristretto incari-
catodi studiaremiglioramenti per laF.1nel
quale fanno la parte del leone Ferrari,Mer-
cedes e Red Bull, e FIA stanno lavorando a
modifiche regolamentari che riguardano
aerodinamica e motore, ma spesso si trat-
ta di ‘dettagli’ che gli appassionati stenta-
no ad afferrare. Un cambiamento radicale
sarebbe invece quello che nel 2015 potreb-
be portare all’abolizione delle prove libere,
come ha rivelato la Sport Bild nei giorni
scorsi. In realtà si tratterebbe di concentra-
re le prove in una sola sessione di 90minu-
ti, il venerdì, dopo laquale fra l’altro lemac-
chine verrebbero poste in regime di parco
chiuso, e quindi non più modificabili (oggi
il parco chiuso scatta dopo le qualifiche).
Un’altra modifica proposta, ma a quanto
pare già bocciata, è quella di limitare a
quattro i componenti sucui intervenire con
gli sviluppi durante la stagione. Le decisio-
ni finali sono state rimandate ad altre riu-
nioni, ma dal meeting di Londra sono tra-
pelate, sempre secondo la Bild, i pareri
furiosi dei piccoli team, che non vogliono
mollare sulla questione del budget cup.
«Non capisco certe obiezioni - ha dichiara-
to ad esempio Monisha Kaltenborn, la
team principal della Sauber - ad esempio
quella che non sarebbe possibile controlla-
re chi bara. E’ come nella vita reale, ci sono
le regole e c’è chi le fa controllare. Ma qual-
cuno vuol far sembrare la F.1 più compli-
cata di quello che è».
Secondo l’ex-pilota di F.1 Derek Warwick
invece, il punto dolente, prima ancora che
i costi, riguarda la spettacolarità delle gare.
«La F.1 è sempre stata lo stato dell’arte del-
la tecnologia, ecosì deve restare -hadichia-
rato ad Autosport - ma gli appassionati
devono arrivare in circuito e sentire la pel-
le d’oca. Il rumore, le scintille e le gomme
fumanti fanno parte dello show. Su questo
dobbiamoconcentrarci. InBahrainhopas-
sato un po’ di tempo nei box, e le monopo-
sto sono così piene di componenti che non
puoi infilarenemmenounditosotto il cofa-
no. Sono macchine troppo complesse, che
i fan stentano a capire. Per questo quando
sento parlare di ritorno alle sospensioni
attive, altra proposta in discussione che
secondo alcuni contribuirebbe a ridurre i
costi, non sono d’accordo. Di elettronica ne
abbiamo già troppa, pensiamo allo spetta-
colo».
A basso costo, ovviamente.
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