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Stefano Semeraro

Alla Mercedes non sono abituati a dormire sugli allori. Ill titolo costruttori di

quest'anno è stato appena riposto in bacheca ma a Stoccarda gli ingegneri

tedeschi hanno già messo a punto con i colleghi della Bosch una versione

aggiornata della power unit, in particolare del turbocompressore: tanto per

essere sicuri di tenere a bada la concorrenza anche nel 2015. Fra l'altro come

è noto per avere la certezza assoluta di mantenere lo strapotere tecnico mes-

so in pista quest'anno la Mercedes sta facendo di tutto per impedire che pas-

si una variazione al regolamento che consenta ai team di intervenire in cor-

so d'opera sui motori. «Uno step evolutivo a metà stagione non farebbe lie-

vitare troppo i costi e sarebbe ragionevole», sostiene ad esempio Chris Hor-

ner dalla sponda Red Bull. «Non capisco di cosa abbia paura la Mercedes. Di

certo la loro superiorità non può essere annullata in fretta e in furia, e quan-

to sia grande il divario fra loro e tutti noi lo ha dimostrato Nico Rosberg a

Sochi...». Se spera di intenerire così gli avversari made in Stuttgart, però, non

andrà lontano. I tedeschi, e lo si è visto ai Mondiali con il Brasile, quando

possono preferiscono stravincere, non solo vincere.

Una superiorità che peraltro non è costata cara alla Mercedes, considerati i

conti virtuosissimi del team. Secondo quanto reso noto dalla Camera di com-

mercio inglese (e riportato da Eurosport), la casa tedesca a fronte di un bud-

get di 408 milioni di euro – che però non comprendono i soldi spesi per svi-

luppare l'attuale power unit - ha chiuso l'esercizio 2014 con un saldo in nero

di 8,2 milioni. A coprire le spese sarebbero stato stati per il 75 per cento le

sponsorizzazioni e il contributo della Fo, mentre altri 60 milioni di euro

sarebbero arrivati dalla fornitura delle power unit a Williams, Force India e

McLaren. Quando Toto Wolff ha ironizzato sul calcolatore di cui avrebbero

bisogno a Maranello non è stato proprio simpatico, ma forse non aveva tut-

ti i torti. E a gioire economicamente del successo delle Frecce d'argento sono

stati anche i dipendenti del team: tutti hanno ricevuto un “bonus vittoria” di

almeno 12 mila euro. In banca e in pista, Deutschland – ahinoi – uber alles.