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Ora Vettel
vale Senna
Per Vettel è arrivata la seconda vittoria stagionale dopo quella della
Malesia, la 41esima in carriera (pareggiato Senna, che ci arrivò dopo
158 gare mentre a Seb ne sono bastate 149, davanti restano solo Prost
e Schumacher, primo con 91 centri). Sarebbe potuta arrivare una paz-
zesca doppietta, è vero, ma l'amarezza resta inferiore alla soddisfa-
zione. Il riassunto delle cifre è quello che ha fornito Maurizio
Arrivabene: 10 gare, 8 podi, due vittorie. A metà stagione si è già ot-
tenuto quello che era l'obiettivo minimo, quelle due-tre vittorie auspi-
cate da Arrivabene e Marchionne. Che non potranno bastare l'anno
prossimo, né l'anno dopo, ma che per il momento rappresentano un
saldo positivo. Vettel è stato bravissimo non solo a fatti, ma anche a
parole, quando ha trovato la lucidità dopo una gara così serrate folle
di dedicare (in francese!) la vittoria a Bianchi, e di ringraziare in italiano
il team. Sono dettagli, ma dettagli che contano.
«Ho avuto il pensiero di Jules fisso in testa per tutta la gara – ha spie-
gato Seb – proprio a Suzuka mi ero reso conto di quanto fosse forte,
di quanto stesse spingendo su un tracciato la cui difficoltà tutti cono-
scono. Vincere a Budapest è stato fenomenale, come lo era stato ar-
rivare sul podio alla mia prima gara in Ferrari. Ora potremo andarcene
tutti in vacanza più rilassati. All'inizio di stagione sapevamo tutti che un
team sarebbe stato durissimo da battere, ma ci siamo già riusciti in
Malesia e in Ungheria. Il progetto sta funzionando e le prospettive
sono buone». Seb non vuole peraltro sentir parlare di crisi. «Quale
crisi? Quando le occasioni si aprono devi essere lì a prenderle, e in
passato è capitato che un campionato sia stato vinto grazie ad un
colpo di fortuna, anche se io credo che niente succeda per caso. La
Ferrari è il team che è progredito di più quest'anno, e me lo conferma
Kimi che era qui anche nel 2014. Anche per quanto riguarda la power
unit abbiamo fatto grandi passi in avanti. Venerdì abbiamo avuto pa-
recchi problemi, ma siamo riusciti a fare delle buone qualifiche e una
buona gara. Mi ha fatto piacere aver riempito anche la casella Hunga-
roring, dove non avevo mai vinto. Però non si può sempre fare affida-
mento sugli errori altrui, in special modo se devi vedertela con la
Mercedes, ma vi assicuro che vincere stavolta non è stato facile. Nep-
pure per un singolo secondo, e specialmente alla fine della gara». Ora
si tratta di trasformare il caso in regolarità. Non sarà facile, anzi; ma
come dice Seb, il progetto è avviato.
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Quando le occasioni si aprono
devi essere lì a prenderle, e in passato è capitato
che un campionato sia stato vinto grazie ad un
colpo di fortuna, anche se io credo che niente
succeda per caso. La Ferrari è il team
che è progredito di più quest'anno, e me lo
conferma Kimi che era qui anche nel 2014
SEBASTIAN VETTEL