Previous Page  14 / 52 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 14 / 52 Next Page
Page Background

14

GP CANADA

Gli inseguitori

Jacopo Rubino

Sfruttare gli imprevisti di Ferrari e Mercedes, ad oggi, sem-

bra ancora l’unica arma nelle mani della Red Bull-Renault

in versione 2017. Nonostante il ritrovato impegno a tempo

pieno del genio Adrian Newey, per adesso il team anglo-

austriaco resta solo un osservatore privilegiato nel duali-

smo al vertice di questa Formula 1. Proprio così,

comunque, in Canada è maturato il terzo podio consecu-

tivo con Daniel Ricciardo: decisiva questa volta la domenica

storta vissuta dalla Rossa, anche se con qualche giro in più

un Sebastian Vettel in recupero avrebbe potuto rappresen-

tare una seria minaccia per l’australiano, già bravo a con-

tenere la minaccia delle Force India.

Ricciardo senza errori

chiude di nuovo terzo

«Non è stato un terzo posto facile. Quando ho visto la ban-

diera a scacchi mi sono detto che potevo finalmente respi-

rare», ha infatti confessato Ricciardo, che a Montreal nel

2014 aveva conquistato la sua prima vittoria in Formula 1.

«Abbiamo montato le gomme soft pensando che fosse una

buona idea per arrivare fino alla fine, ma con Perez dietro

non mi potevo permettere alcun errore. Specialmente

nell’ultimo intermedio, perché se avesse potuto usare il

DRS sarebbe stata dura difendersi». Nel complesso quindi

una gara impeccabile per il ragazzone di Perth, tanto sor-

ridente senza casco quanto efficace quando si tratta di fare

sul serio.

Ancora show sul podio

Brindisi con lo shoey

Tirato un sospiro di sollievo dopo il traguardo, Daniel è

stato poi grande protagonista sul podio con il gesto ormai

tipico del suo repertorio: lo «shoey», il brindisi usando la

scarpa come bicchiere che è un po’ lo spauracchio di chiun-

que capiti a tiro. «Non avevo intenzione di rifarlo, ma il

pubblico spingeva e si è impegnato anche Patrick Stewart.

Insomma, ho pensato che ci toccava, anche se è stato ab-

bastanza divertente», ha raccontato. Ma il vero coraggioso

è stato senza dubbio l’attore inglese, celebre per il ruolo

del capitano Jean-Luc Picard nella serie di Star Trek, pre-

sente in qualità di intervistatore e chiamato ad una insolita

degustazione.

Niente bacchetta magica

per il motore Renault

Di sicuro, va sottolineato come quello intitolato a Gilles Vil-

leneuve non fosse il terreno di caccia ideale per la RB13,

considerato soprattutto il deficit di cavalli di cui soffre il

motore marchiato TAG-Heuer. Nelle scorse settimane la

compagine di Milton Keynes aveva riposto grandi aspet-

tative nell’arrivo di un consistente aggiornamento ad opera

della Renault, ma a questo punto sembrava una semplice

speranza. «Ci sono sempre piccoli miglioramenti, però non

abbiamo la bacchetta magica e la Red Bull comunica male,

non abbiamo mai parlato di grande upgrade», ha avvertito

il responsabile delle attività per la casa francese, Cyril Abi-

teboul. «Il grosso cambiamento ci sarà l’anno prossimo».

Che peccato Verstappen

partenza super, poi lo stop

Proprio la power unit ha tuttavia giocato un brutto tiro a

Max Verstappen: un guasto alla componente ibrida ha

messo ko l’olandese dopo appena 11 giri, quando era ad-

dirittura secondo grazie a un’incredibile partenza. «È dav-

vero frustrante, il podio era possibile ma ancora una volta

ce ne andiamo a mani vuote», si è sfogato Verstappen.

«Non c’era modo di lottare con Lewis, stavo pensando alla

mia corsa quando improvvisamente ho perso potenza e si

è spento tutto». Quindi l’affondo: «Ultimamente sto

avendo parecchie delusioni, immagino faccia parte del

gioco, ma certe volte è stancante». A rincuorarlo ci ha pro-

vato il team principal Christian Horner: «Sono sicuro verrà

il suo momento». Ma immaginiamo che a Verstappen bruci

ancor di più aver visto sollevare un’altra coppa da parte

del compagno di colori. Adesso più che mai, vincere il con-

fronto interno è fondamentale per entrambi.