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tornati da Monaco con tanti grattacapi, ma ci siamo compattati

e guardate cosa abbiamo realizzato. Adesso abbiamo capito

molto di più come si comporta la macchina e siamo stati in grado

di rispondere alla Ferrari». Arrivato alla vigilia con 25 lunghezze

di svantaggio sul leader Sebastian Vettel, Hamilton ha approfit-

tato della giornata in salita del tedesco per ridurre il distacco a -

12. La strada è ancora lunga, il duello prosegue.

Bottas secondo

all’ombra di Hamilton

Non ce ne voglia Valtteri Bottas, se alla luce di tutto questo lo

mettiamo un po’ in disparte. Il finlandese ha chiuso secondo,

questa volta senza mai impensierire il più quotato compagno

di box che invece ha già dimostrato di poter battere. Sette de-

cimi rimediati al sabato, 20” di distacco sotto la bandiera a

scacchi: qui in Canada davvero non c’era confronto. «Sabato

aveva sofferto con la macchina, ma è stato bravissimo», dice

comunque soddisfatto il capo Wolff. Del resto, Bottas ha fatto

esattamente ciò che serviva: mettere in cassaforte punti pe-

santi per il Mondiale Costruttori, dove la Mercedes ha risupe-

rato la Rossa. «Al via sono riuscito a stare davanti alle Ferrari,

ma un bloccaggio in frenata ha compromesso il mio stint», ha

spiegato Valtteri. «Dopo la sosta ho perso tempo dietro a Ric-

ciardo e Ocon, così siamo passati alla gomma soft, ma non

c’era il ritmo. In ogni caso è un grande risultato».

Mercedes di nuovo

in palla. E adesso?

Da adesso le Frecce d’Argento torneranno a essere quelle, im-

placabili, viste tra il 2014 e il 2016? Il passo lunghissimo della

W08 diventa un’arma a favore, e non più un’incognita? Wolff

non si abbandona alle certezze, anzi: «Teniamo i piedi per terra,

continuiamo a lavorare sodo e ragioniamo gara per gara. Qui

abbiamo avuto dei segnali incoraggianti, ma bisogna prose-

guire allo stesso modo per ripetersi a Baku».