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GP UNGHERIA

Il fatto

Grande prestazione di Vettel che pur con il volante storto e

durissimo è riuscito a portare a casa una vittoria

preziosissima allungando così a +14 il vantaggio in

classifica generale su Hamilton. Impeccabile Raikkonen

che ha fatto da scudiero al tedesco fin dal via, meritando

un ormai certa conferma per il 2018

La Ferrari

che

vogliamo

Stefano Semeraro

«E' questa la Ferrari che voglio». Difficile, oggi, trovare

un ferrarista che non condivida la frase di Sergio Mar-

chionne, che del Cavallino è il presidente, e che final-

mente all'Hungaroring ha visto le Rosse arrivare in parata,

prima e seconda, dopo un weekend che ha rasentato la

perfezione, in pista e al muretto. Una doppietta scaccia-

crisi, dopo quattro GP così così e l'abbozzo di rimonta di

Lewis Hamilton, respinto a – 14 punti, e restituisce morale

al team alla vigilia della pausa estiva. Forse l'unico a stor-

cere un po' il naso – magari anche un po' più di un po'...

- è Kimi Raikkonen, che dall'inizio alla fine del GP d'Un-

gheria ha fatto da scudiero e guardia spalle a Sebastian

Vettel, in partenza mettendosi alle spalle senza tentare di

insidiarlo e riparandolo dagli attacchi di Hamilton e Val-

tteri Bottas, poi tenendo dietro il Lewis furioso quando il

poleman Seb si è trovato a lottare con lo sterzo 'storto'

per un problema al braccetto che lo faceva tirare a destra,

facendogli perdere circa mezzo secondo a giro - e che

rendeva ogni cordolo un potenziale trabocchetto fatale.

Il sacrificio di Kimi è maturato al 33° giro, quando il fin-

landese è stato richiamato per il pit-stop appena dopo

Vettel, che fin da una decina di giri primi aveva lanciato

l'allarme per il guaio allo sterzo.