Previous Page  46 / 50 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 46 / 50 Next Page
Page Background

46

DTM

Il caso

Ora per il DTM c'è

il rischio sopravvivenza

Da qui si misura il peso della scelta compiuta dal management della

Stella, che difficilmente potrà risultare indolore. Anzi, non è azzardato

considerarlo un colpo basso all'intero movimento. Da marzo Gerhard

Berger è subentrato ad Hans Werner Aufrecht al vertice dell'organiz-

zazione, ora è già chiamato a risolvere il problema più grosso di tutti:

l’ex pilota austriaco dovrà garantire la sopravvivenza del campionato

dopo questo terremoto, che si manifesterà a scoppio ritardato. Sulla

carta rimane un anno e mezzo per prepararsi, in realtà molto meno.

"Dobbiamo rispettare la decisione, la Mercedes ha comunicato il suo

ritiro con grande anticipo. Questo dà il tempo di analizzare la situa-

zione", si leggeva nella nota diffusa all'indomani dal promoter ITR.

Due costruttori

sono sufficienti?

Partiamo da un precedente: dopo il ritiro della Opel a fine 2005, Audi

e la stessa Mercedes hanno tenuto in piedi il DTM da sole per sei edi-

zioni. A grande richiesta è poi arrivata, anzi tornata, la BMW. Una gri-

glia composta di due soli costruttori non è certo l'ideale, ma all'epoca

in qualche modo sono bastati. Situazioni simili, se vogliamo, ci sono

nella F3 europea (Volkswagen contro Mercedes), in IndyCar (Honda

contro Chevrolet) e nella Super Formula giapponese (Honda contro

Toyota). Ma in questo caso si parla soltanto di motori per monoposto,

dove ormai il concetto di "monomarca" è la normalità. Molto meno

nelle ruote coperte: non a caso nell'endurance il quasi concomitante

addio annunciato dalla Porsche fa tremare il WEC e l’esistenza della

classe LMP1 per come la conosciamo. Sono scenari da mexican stan-

doff: chi molla per primo rischia di portare automaticamente all'ab-

bandono pure l'avversario.

Le valutazioni

di Audi e BMW

I tempi, comunque, sono cambiati e non è detto che Audi e BMW ab-

biano voglia di ritrovarsi in un infinito 1 contro 1. Spiazzati dalla notizia,

i rispettivi reparti corse stanno valutando le contromisure. La parteci-

pazione di Ingolstadt ha resistito ai tagli dopo lo scandalo dieselgate,

costati invece l’uscita dal WEC e della Volkswagen dai rally. Anche per

motivi di immagine, Audi aumenterà invece proprio coinvolgimento

nella stessa Formula E, assorbendo il team satellite Abt, mentre la cu-

gina Porsche non esclude un’avventura in Formula 1, dirottando così

molte risorse del gruppo. Per quanto riguarda la BMW, il progetto

prioritario nel 2018 sarà proprio nel WEC, con la neonata M8 iscritta

alla classe GTE. A Monaco di Baviera, più volte, hanno fatto capire

che un DTM con soli due costruttori non interessa: peraltro richiede-

rebbe uno sforzo aggiuntivo per contribuire ad allestire uno schiera-

mento almeno accettabile.