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30 Mag [12:16]

24 Ore del Nurburgring
Dominio Mercedes dopo la tempesta

Marco Cortesi

Il Gran Premio di Monte Carlo, la Indy 500, la Coca Cola 600 e la 24 Ore del Nurburgring. Era un piatto ricchissimo quello del weekend appena trascorso e, nonostante tutte le altre gare abbiano portato, in particolare ad Indianapolis, sorprese e colpi di scena, non c’è stato paragone con quanto successo in Germania.



Partendo dalla fine, la corsa è stata la più tirata della storia con un sorpasso all’ultimo giro che ha regalato a Maro Engel, Bernd Schneider, Adam Christodoulou e Manuel Metzger un successo clamoroso. Engel, forse approfittando delle sue note qualità da “punta” calcistica, ha affrontato Christian Hohenadel, passandolo senza pietà con un attacco deciso, arrivando anche al contatto. Hohenadel non si è ripreso, chiudendo secondo insieme a Renger van der Zande, Christian Vietoris e Marco Seefried. Per la Mercedes-AMG GT3 è stata la prima vittoria in una 24 ore grazie al team Black Falcon, ma sono state quattro le coupé di Stoccarda ad occupare i primi quattro posti al traguardo.

Terzi Uwe Alzen, Lance David Arnold, Maximillian Götz e Jan Seyffarth, che avevano condotto durante la nottata ma sono caduti su un’infrazione “code 60”, procedendo troppo velocemente (oltre i 60 km/h) nella zona di un incidente. La penalità da un minuto e mezzo li ha tagliati fuori dalla lotta di vertice. Quarto posto per Hubert Haupt, Yelmer Buurman e Dirk Müller, oltre allo stesso Engel. Primi degli “altri” Alex Sims, Philipp Eng, Maxime Martin e Dirk Werner, sulla BMW del team ROWE, dopo lo stop per rottura del motore dell’esemplare gemello dello Schubert Motorsport.



Ma l’edizione 2016 della classica del ring passerà alla storia anche per la colossale grandinata che, dopo pochi giri, ha costretto ad una bandiera rossa durata oltre quattro ore. Dopo un’iniziale pioggia, una vera e propria tempesta ha visto letteralmente decine di vetture uscire di pista. E la situazione con la grandine era così difficile che le vetture facevano perfino fatica a risalire all’Adenauer Forst. Nell’impossibilità di controllare le auto anche a velocità inferiori ai 50 chilometri orari, tanti piloti hanno iniziato scivolate lunghe anche centinaia di metri. Tra le vetture danneggiate, la Porsche Manthey di punta che, uscita con Tandy, ha richiesto un lungo recupero restando anche intrappolata nell’ingorgo creatosi all’esterno della pista.



Gara da dimenticare anche per le Audi, con un’uscita di Nico Muller al volante della vettura vincitrice nel 2015 per il WRT. Addirittura, l’esemplare del Phoenix Racing ha tamponato, con Markus Winkelhock al volante, la R8 di Conor de Philippi del team Land in situazione di Code 60. Complessivamente però, le vetture di Ingolstadt non hanno avuto lo stesso passo delle rivali, come dimostrato dal monopolio della stella a tre punte.