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28 Lug [0:40]

Addio a Roger Dorchy
l’uomo dei 405 orari a Le Mans

Alfredo Filippone
 
Il suo nome non dirà molto ai più, ma rimarrà per sempre nella storia della 24 Ore di Le Mans: Roger Dorchy, scomparso mercoledì 26 luglio all’età di 78, detiene il record di velocità sul circuito della Sarthe, 405 km/h, firmato nel 1988 al volante della WM P88 motorizzata Peugeot. Un record che sarà per sempre suo, visto che le due chicanes introdotte nel 1990 sul rettifilo di 5,8 km delle Hunaudières hanno reso impossibile eguagliare velocità folli come quelle.

Nato nella regione Nord-Picardie, figlio di un garagista, Dorchy ha iniziato a correre nelle Coppa Gordini e poi in Formula Renault prima di diventare uno specialista della 24 Ore. Debutta nel 1974 con una Porsche 911 privata, con cui corre altre tre edizioni e vanta in tutto 14 partecipazioni, l’ultima nel 1989. Nel 1979 inizia il suo sodalizio con la WM che durerà undici anni. La sigla WM si riferisce ai due creatori della piccola casa francese, Gérard Welter e Michel Meunier, non proprio due artigiani.

Sono stimati ingegneri dell’ufficio studi della Peugeot che per hobby si sono prefissi di costruire prototipi per la 24 Ore di Le Mans, curatissimi nell’aerodinamica, la loro specialità, e mossi da un V8 3,6 litri biturbo che la Peugeot fornisce loro per simpatia. Da subito, le WM, che corrono solo ed esclusivamente la 24 Ore, si distinguono per le altissime velocità massime raggiunte sulle Hunaudières, anche se poche volte vedono la bandiera a scacchi. Per Dorchy, che ha rilevato il garage del padre e disputa una sola gara l’anno, molto lavoro di sviluppo e pochi acuti: il bel quarto posto nel 1980, sotto la pioggia, con Guy Frequelin, e la soddisfazione di guidare la gara per i primi giri nel 1984, prima di venir tradito dai freni.

Il record arriva nel 1988, e lui lo raccontava così: “Quell’anno correvo con Claude Haldi e Daniel Raulet, il record l’ho siglato verso le 9 di sera, in condizioni ideali. Quell’anno avevano riasfaltato le Hunaudières (ricordiamo che all’epoca, non tutto il tracciato era permanente, e le Hunaudières erano un tratto della statale che porta a Tours...) ed era un biliardo. Avevano anche spostato l’autovelox un po’ più in là del solito, poco prima del dosso di Mulsanne, che non si poteva prendere in pieno. Il record è venuto naturalmente, non lo cercavo e ovviamente l’ho saputo solo dopo".

"407 orari, anche se è stato corretto in 405, per motivi ... pubblicitari. Era l’anno in cui Peugeot lanciava la 405 e sebbene non fosse coinvolta in quanto faceva la WM, le tornava comodo utilizzare il record. La WM in realtà è andata anche oltre: raggiunse i 416 orari in un test privato su un tratto di autostrada chiuso al traffico. Al volante, però, c’era François Migault, mi dispiacque un po’, ma mi chiamarono tardi e sono arrivato a cose fatte...”

Nulla di grave: negli annali della storia di Le Mans, il nome di Roger Dorchy è intoccabile.