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24 Lug [16:40]

Budapest - Hamilton vince
e diventa leader del campionato

Stefano Semeraro

Dopo la qualifica delle polemiche, con Rosberg graziato dai commissari per la pole strappata sotto la bandiera gialla, il Gran Premio delle certezze: Lewis Hamilton che brucia il compagno allo start e va a prendersi la quinta vittoria in Ungheria e per la prima volta in stagione la leadership del campionato. La Ferrari che in pista è più veloce delle Red Bull-Renault, ma paga le brutte qualifiche e perde i duelli Raikkonen-Verstappen (per il 5° posto) e Vettel-Ricciardo (per il 3°) restando fuori dal podio, sul quale invece sale l'australiano per la terza volta consecutiva ristabilendo almeno temporaneamente le gerarchie interne del team.

Raikkonen ha disputato una gara fantastica, sbagliando solo a non essere subito aggressivo quando si è ritrovato negli scarichi di Verstappen – che si è difeso da leone, anche un po' troppo, danneggiando anche l'ala anteriore di Kimi - ma di nuovo la Rossa si ritrova con un pugno di mosche. Dietro i primi sei, tutti doppiati, l'ennesima conferma di una F.1 spaccata in due.

Hamilton dopo il pastrocchio di sabato era imbufalito, ma in gara ha congelato i nervi e dominato sin dall'inizio, prendendo la testa subito alla prima curva, quando Rosberg è rimasto intrappolato nel panino fra il compagno e Ricciardo che lo ha brevemente sorpassato dall'esterno. Nico alla seconda curva è riuscito a riprendersi almeno la seconda posizione, e si è poi messo alle costole di Hamilton, arrivandogli due volte a 6 decimi (la prima grazie a Esteban Gutierrez che ha ignorato le bandiere blu, la seconda per un errorino del compagno), ma ormai i buoi erano scappati.

«La partenza è stata determinante, perché sorpassare su questo circuito è impossibile», ha ammesso Rosberg. Le Mercedes hanno comunque fatto il bello e il cattivo tempo, dando sempre l'impressione di non forzare al massimo. Hamilton, alla 48esima vittoria in carriera (-3 da Prost) la quinta in sei gare, ha annullato il distacco di 43 punti che aveva accumulato dopo le prime quattro vittorie di Rosberg e ora, avanti di sei punti sull'unico vero rivale, vede sempre più da vicino il suo quarto titolo, il terzo consecutivo con la Mercedes. Rosberg saprà reagire in casa sua, ad Hockenheim, la prossima settimana?

Alla Rossa, come accade quasi sempre, sono più i rimpianti delle soddisfazioni. A parte le Mercedes, irraggiungibili anche per come sanno sfruttare più dolcemente le gomme, è stato perso un altro duello con la Red Bull che ormai incalza a un solo punto nella classifica costruttori. Le due Ferrari, come detto, in gara erano velocissime, ma partendo da dietro hanno compromesso le chance di acchiappare quantomeno il podio.

Maurizio Arrivabene ha risollevato la polemica sulla regola del 107 per cento in qualifica, che non è stata applicata in Q1 “per cause eccezionali” e che in caso contrario avrebbe penalizzato sia Ricciardo sia Verstappen, poi ha puntato il dito sulla presunta scorrettezza dell'olandese, che montava le soft e per difendersi dagli attacchi di Raikkonen in una occasione ha cambiato due volte traiettoria (ma il regolamento glielo consente) mentre Kimi nell'incrocio danneggiava l'ala anteriore. «Ho visto movimenti strani in pista», ha detto, «ma come per la bandiera gialla e per il 107 per cento c'è sempre una scusa. Noi però siamo una squadra forte e unita, nonostante quello che dicono, e Raikkonen oggi ha dimostrato di essersi meritato il rinnovo».

Verstappen è pilota grintoso, spesso lotta ai limiti del regolamento, ma come ha ammesso con onestà anche Marc Genè, stavolta non andava penalizzato perché il suo cambio di direzione è stato molto leggero e comunque all'interno della legalità. Anche Raikkonen, di nuovo battuto in un duello ravvicinato da Max dopo Barcellona, ha messo in dubbio la correttezza delle manovre di Verstappen: «Non spetta a me gioudicarlo, ma ho visto gente squalificata per molto meno. Oggi la macchina andava benissimo, abbiamo pagato la posizione in qualifica».

Sotto accusa finisce poi la strategia utilizzata per Vettel, che dopo la seconda sosta, quando mancavano 30 giri alla fine, ha montato le soft, e non le supersoft come il compagno, rientrando a sette secondi da Ricciardo. L'australiano alla fine era in crisi di gomme, ma Vettel arrivando da lontano è riuscito a pungolarlo forse troppo tardi. «È una cosa su cui si può discutere», ha concesso detto Vettel. «Ma al momento del cambio abbiamo pensato che mancavano davvero troppi giri e temevamo un degrado delle supersoft. Io ce l'ho messa tutta per passare Ricciardo, ma era impossibile. Peccato, perché per come andava la macchina con una qualifica migliore avremmo preso il terzo posto sicuramente». Chi è causa del suo mal...

Tutti gli altri hanno recitato da comprimari. Fernando Alonso, settimo, ha ribadito che la McLaren-Honda sta lentamente ritrovando competitività anche se Jenson Button è stato l'unico ritirato (a 10 giri dal termine). Carlos Sainz ha disputato una bella gara (al contrario di Daniil Kvyat sempre più spento) con la Toro Rosso-Ferrari, Valtteri Bottas ha vinto il duello contro Nico Hulkenberg portando la Williams-Mercedes al nono posto. A Sergio Perez è mancata... una gomma: quella che non si trovava durante il pit stop, mentre al duo della Haas-Ferrari è mancata la disciplina, visto che si sono entrambi fatti penalizzare di 5 secondi.

Domenica 24 luglio 2016, gara

1 - Lewis Hamilton (Mercedes W07) - 70 giri 1.40'30"115
2 - Nico Rosberg (Mercedes W07) - 1"977
3 - Daniel Ricciardo (Red Bull RB12-Renault) - 27"539
4 - Sebastian Vettel (Ferrari SF16-H) - 28"213
5 - Max Verstappen (Red Bull RB12-Renault) - 48"659
6 - Kimi Raikkonen (Ferrari SF16-H) - 49"044
7 - Fernando Alonso (McLaren MP4/31-Honda) - 1 giro
8 - Carlos Sainz (Toro Rosso STR11-Ferrari) - 1 giro
9 - Valtteri Bottas (Williams FW38-Mercedes) - 1 giro
10 - Nico Hulkenberg (Force India VJM09-Mercedes) - 1 giro
11 - Sergio Perez (Force India VJM09-Mercedes) - 1 giro
12 - Jolyon Palmer (Renault RS16) - 1 giro
13 - Esteban Gutierrez (Haas VF16-Ferrari) - 1 giro
14 - Romain Grosjean (Haas VF16-Ferrari) - 1 giro
15 - Kevin Magnussen (Renault RS16) - 1 giro
16 - Daniil Kvyat (Toro Rosso STR11-Ferrari) - 1 giro
17 - Felipe Nasr (Sauber C35-Ferrari) - 1 giro
18 - Felipe Massa (Williams FW38-Mercedes) - 2 giri
19 - Pascal Wehrlein (Manor MRT05-Mercedes) - 2 giri
20 - Marcus Ericsson (Sauber C35-Ferrari) - 2 giri
21 - Rio Haryanto (Manor MRT05-Mercedes) - 2 giri

Ritirato
Jenson Button

Il campionato piloti
1.Hamilton 192; 2.Rosberg 186; 3.Ricciardo 115; 4.Raikkonen 114; 5.Vettel 110; 6.Verstappen 100; 7.Bottas 56; 8.Perez 47; 9.Massa 38: 10.Sainz 30; 11.Grosjean 28; 12.Hulkenberg 27; 13.Alonso 24; 14.Kvyat 23; 15.Button 13; 16.Magnussen 6; 17.Wehrlein, Vandoorne 1.

Il campionato costruttori
1.Mercedes 378; 2.Ferrari 224; 3.Red Bull-Renault 223; 4.Williams-Mercedes 94; 5.Force India-Mercedes 74; 6.Toro Rosso-Ferrari 45; 7.McLaren-Honda 38; 8.Haas-Ferrari 28; 9.Renault 6; 10.Manor-Mercedes 1.