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31 Gen [21:01]

Daytona, gara: vittoria Ligier
Angelelli secondo e in ospedale

Marco Cortesi

Momento storico nella recente epopea della ritrovata riunificazione delle SportsCar americane. Per la prima volta, un prototipo LMP2 ha conquistato la vittoria nella 24 Ore di Daytona, a mo’ di passaggio di testimone nella transizione che porterà il passaggio dall’era dei Daytona Prototype “vecchio stile” a quella dei nuovi DPI realizzati su base LMP2 2017. A riuscire nell’impresa è stato il team Extreme Speed su Ligier-Honda, un anno dopo il disastroso stop del 2015 quando, al via con una HPD, una serie di problemi con la vettura aveva di fatto estromesso la scuderia da ogni chance di competere.

Protagonisti di quest’anno, Johannes Van Overbeek, Ed Brown, Scott Sharp, ma soprattutto un Pipo Derani irresistibile: il ventiduenne brasiliano, autore di uno start arrembante dalla prima fila, è stato il vero protagonista, trascinando la squadra anche grazie ad una vettura affidabile e ad un pizzico di fortuna quando, dopo una penalizzazione inflitta a Van Overbeek, era arrivata una provvidenziale “caution”. Comunque, il miglior tempo di Derani è rimasto oltre 1 secondo più veloce rispetto a quello di qualunque rivale.

Ancora beffati Angelelli e la Dallara

Ancora una volta non è andata oltre al secondo posto l’avventura di Max Angelelli, affiancato da Ricky Taylor, Rubens Barrichello e, per poco, da Jordan Taylor, piegato da un’infezione nelle ultime due settimane. A danneggiarli anche una vibrazione ed una perdita di gas di scarico all’interno dell’abitacolo nelle battute conclusive. Il bolognese, autore dell'ultimo stint, è stato portato in ospedale per controlli precauzionali causa una intossicazione da monossido di carbonio proprio a causa dei fumi in vettura. Viene dato come "cosciente e stabile". Nuovamente deluso l’equipaggio della Dallara numero 10 nonostante l'eroico sforzo anche di Jordan Taylor, tornato in vettura dopo i problemi di salute. I due fratelli Taylor avranno però una buona opportunità in termini di campionato considerato il gioco delle partecipazioni full-time che li vede di fatto leader.

Problemi tecnici per le Corvette ActionExpress

Nella lotta per il successo è invece stata messa in disparte con tre ore al termine la Coyote-Corvette ActionExpress numero 5 campione in carica: per la prima volta in tre anni, la vettura ha incontrato un problema meccanico (semiasse) che ha portato Filipe Albuquerque ai box. Alla fine, l’equipaggio comprendente anche Scott Pruett, Joao Barbosa e Christian Fittipaldi si è comunque classificato quarto. Guai anche per la vettura gemella, che è stata rallentata da un principio d’incendio durante la 15esima ora per poi finire fuori per un guaio al cambio.

Al terzo posto ha terminato la Coyote-Corvette del team Spirit Of Daytona con il trio composto da Dalziel, Goossens e Hunter-Reay. Quinta la migliore delle Riley Ganassi, quella di Stroll-Wurz-Priaulx-Hartley, rallentata da problemi meccanici. Dopo altre noie ai freni, l’esemplare gemello è finito nelle gomme mentre al volante si trovava Kyle Larson. Sono continuati i problemi tecnici anche per la BR01-Nissan del team SMP. Per la vettura italo-russa gestita dall’AF Corse si trattava della prima vera prova di lunga durata dopo il debutto in ELMS dello scorso anno.

Corsa ad eliminazione in LMPC

E’ stata quasi una barzelletta la corsa riservata alle vetture LMPC, colpite da numerosi problemi di affidabilità e dagli errori dei piloti “gentleman”. Con equipaggi tutti staccati gli uni dagli altri, la roulette è girata a favore di Chase Miller, al via insieme al terzetto Goikhberg-Simpson-Koch sulla vettura di famiglia. Hanno terminato sotto di 34 giri, dietro perfino alle migliori GTD.

Corvette in parata in classe GTLM

La classe GTLM è stata tiratissima, con cinque protagonisti a pieni giri al traguardo e una guerra Porsche-Corvette. Tutto si è deciso in una straordinaria battaglia in pista con poco più di mezz’ora al termine e poi ancora all'ultimo respiro. Prima, Earl Bamber è stato spostato con una leggerissima toccata da Oliver Gavin, che insieme a Tommy Milner e Marcel Fassler ha regalato il successo al cravattino. Per mano di Antonio Garcia è arrivata anche la doppietta, con le due C7.R arrivate al traguardo con pochi millesimi di distacco: lo spagnolo ci ha provato, ma è andato largo, e si è così lanciato all'inseguimento fino agli ultimi metri. Da segnalare che la vettura numero 3 ha superato anche uno stop&hold per eccesso di velocità ai box.

KO Bruni e Bertolini

Quarta ha terminato la prima BMW, mentre nei guai per la rottura di un semiasse è finita la Porsche numero 911, leader iniziale. La seconda M6, che aveva al volante Lucas Luhr, è invece stata spedita violentemente a muro da un problema ai freni. Ritirata per guai al motore la Ferrari 488 SMP che vedeva al via Gimmi Bruni e Andrea Bertolini, mentre difficoltà tecniche hanno mandato indietro Davide Rigon, Toni Vilander, Giancarlo Fisichella ed Olivier Beretta. Si è poi completato il dramma delle Ford GT, con problemi su problemi.

Vittoria per l’Audi in GTD

In GT Daytona, tutto deciso all’ultimo minuto con il successo dell’Audi del team Magnus con Andy Lally, Marco Seefried, John Potter e René Rast. La scuderia americana, dopo una lunga militanza Porsche, ha tratto il meglio dalla propria nuova R18 recuperando anche un inizio non facile. Incredibile beffa invece per Fabio Babini e per la Lamborghini divisa con Ineichen, Willsey, Konrad e Basseng, rimasta senza benzina a pochi chilometri dal traguardo quando il successo era alla portata in seguito ad un'attacco proprio a Rast. Quinto posto alla fine per la vettura di Sant’Agata. Pappas-Catsburg-Long-Pilgrim hanno chiuso secondi sulla Porsche Alex Job, mentre in Riley si è festeggiato un podio con la Viper divisa da Keating-Robinson-Mosing/Foss-Faulkner.

Settima la prima Ferrari 458

Al traguardo settima di categoria la Ferrari di Alessandro Balzan, Christina Nielsen, Robert Renauer e Jeff Segal. Da segnalare, nella seconda parte di corsa, una collisione che ha danneggiato si l’Aston Martin “messicana” del team TRG, vista a tratti al comando, e la Lamborghini Konrad numero 21.

Domenica 31 gennaio 2016, gara

1 - Sharp/Brown/van Overbeek/Derani (Ligier JSP2-Honda) - Extreme Speed - 736 giri
2 - R.Taylor/J.Taylor/Angelelli/Barrichello (Dallara-Corvette) – Taylor - 26”166
3 - Dalziel/Goossens/Hunter-Reay (Coyote-Corvette) – SDR - 1'27”280
4 - Fittipaldi/Barbosa/Albuquerque/Pruett (Coyote-Corvette) – AXRacing - 5 giri
5 - Stroll/Wurz/Hartley/Priaulx (Riley-Ford) – Ganassi - 11 giri
6 - Cameron/Curran/Pagenaud/Adam (Coyote-Corvette) – AXRacing - 12 giri
7 - Gavin/Milner/Fassler (Corvette C7.R) – Corvette - 14 giri
8 - Garcia/Magnussen/Rockenfeller (Corvette C7.R) – Corvette - 14 giri
9 - Bamber/Makowiecki/Christensen (Porsche 991) – CORE - 14 giri
10 - Pier Guidi/Premat/Serra/Rojas (Ferrari 488) – Corsa - 15 giri
11 - Auberlen/Werner/Farfus/Spengler (BMW M6) – Rahal - 15 giri
12 - Fisichella/Vilander/Rigon/Beretta (Ferrari 488) – Risi - 27 giri
13 - Dixon/Kanaan/McMurray/Larson (Riley-Ford) – Ganassi - 28 giri
14 - Potter/Lally/Seefried/Rast (Porsche 991) – Magnus - 33 giri
15 - Pappas/Catsburg/P.Long/Pilgrim (Porsche 991) - Black Swan - 33 giri
16 - Keating/G.Robinson/J.Mosing/Foss/Faulkner (Dodge Viper) – Riley - 33 giri
17 - Dalla Lana/Lamy/Lauda/Stanaway (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 34 giri
18 - C.Miller/Goikhberg/Simpson/Koch (Oreca FLM09) – JDC/Miller - 34 giri
19 - Ineichen/Willsey/Konrad/Babini/Basseng (Lamborghini Huracan) – Konrad - 34 giri
20 - Marsal/Palttala/M.Martin/J.Krohn (BMW M6) – Turner - 35 giri
21 - Nielsen/Balzan/Segal/Renauer (Ferrari 458) – Corsa - 35 giri
22 - Said/Habul/Vautier/von Moltke (Audi R8) – Stevenson - 35 giri
23 - James/M.Farnbacher/Riberas/Henzler (Porsche 991) - Alex Job - 36 giri
24 - Keating/J.Bleekemolen/D.Farnbacher/M.Miller (Dodge Viper) – Riley - 36 giri
25 - Alon/Kimber-Smith/J.Gutierrez/Boulle (Oreca FLM09) – PR1 - 38 giri
26 - Mann/Giammaria/Cressoni/Cioci (Ferrari 458) - AF Corse - 38 giri
27 - Abbelen/Huisman/Stippler/Schmitz/Muller (Porsche 991) – Frikadelli - 38 giri
28 - D.MacNeil/C.MacNeil/L.Keen/van Gisbergen/Jeannette (Porsche 991) - Alex Job - 41 giri
29 - Drissi/Drumwright/Mowlem/Vera/Gaughan (Oreca FLM09) – BAR1 - 43 giri
30 - To.Bell/Sweedler/Piscopo/Antinucci (Lamborghini Huracan) – O’Gara - 46 giri
31 - Hand/D.Müller/Bourdais (Ford GT) – Ganassi - 46 giri
32 - A.Davis/Liddell/Aschenbach/M.Bell (Audi R8) – Stevenson - 46 giri
33 - Pilet/Tandy/Estre (Porsche 991) – CORE - 49 giri
34 - Popow/van der Zande/Cumming/Hawksworth (Oreca FLM09) – Starworks - 51 giri
35 - M.Bortolotti/B.Miller/Sellers/Ma.Snow (Lamborghini Huracan) – Miller - 81 giri
36 - Defoor/Schroeder/Hinton/Gruber/Pace (Riley-BMW) – HTH - 86 giri
37 - Curtis/Klingmann/Freiberg/Wittman (BMW M6) – Turner - 108 giri
38 - Mediani/Minassian/Aleshin/Ladygin (BR01-Nissan) – SMP - 119 giri
39 - Merzon/Eversley/R.Lewis/Yount/Falb (Oreca FLM09) – BAR1 - 126 giri
40 - Briscoe/Westbrook/Mücke (Ford GT) – Ganassi - 176 giri
41 - Shaytar/Bertolini/Bruni/Calado (Ferrari 488) – SMP - 179 giri
42 - Lindsey/M.McMurry/Bergmeister/Siedler (Porsche 991) - Park Place - 212 giri
43 - Pumpelly/C.Lewis/Marks/Grala (Lamborghini Huracan) – Change - 212 giri
44 - Jonsson/Kaffer/Haase/T.Krohn (Audi R8) - Flying Lizard - 223 giri
45 - Creel/A.Pérez/J.Davison/R.Perez/Viljoen (Aston Martin Vantage) – TRG - 346 giri
46 - French/Ji.Norman/Jo.Norman/Gdovic (Oreca FLM09) – Perf.Tech - 351 giri
47 - Luhr/J.Edwards/Wittmer/Rahal (BMW M6) – Rahal - 376 giri
48 - Busnelli/J.Michaelian/Touissant (Lamborghini Huracan) – Konrad - 377 giri
49 - Bomarito/Nunez/Pigot (Lola-Mazda) – SpeedSource - 409 giri
50 - Pew/Negri/Allmendinger/Pla (Ligier JSP2-Honda) – Shank - 451 giri
51 - Kvamme/Johnston/Engel/Rosenqvist (Oreca FLM09) – Starworks - 557 giri
52 - Bennett/Braun/Wilkins/Plowman (Oreca FLM09) – CORE - 576 giri
53 - Legge/Meyrick/Rayhall/Wirth (DeltaWing DWC13-AER) – Panoz - 617 giri
54 - Joel.Miller/T.Long/Devlin (Lola-Mazda) – SpeedSource - 725 giri