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7 Apr [19:15]

Endurance a Le Castellet – Gara
Trionfo BMW con Farfus-Hesse-Harper

Michele Montesano - Foto Speedy

A distanza di un anno le forze in campo non sembrano essere cambiate nel GT World Challenge Europe by AWS. Ancora una volta, così come la scorsa stagione a Monza, a dettare legge nella prima gara dell’Endurance Cup è stata la BMW. Sul tracciato di Le Castellet l’equipaggio del Rowe Racing, composto da Augusto Farfus, Max Hesse e Dan Harper, ha dettato il ritmo battendo un’agguerrita concorrenza capitanata dalla Lamborghini Huracán del team Iron Lynx dei poleman Mirko Bortolotti, Andrea Caldarelli e Matteo Cairoli. A completare il podio la Mercedes AMG del GetSpeed di Jules Gounon, Fabian Schiller e Luca Stolz.

Gara, quella vista sul circuito del Paul Ricard, dai due volti. La prima ora, la più intensa, è stata caratterizzata da ben quattro periodi di neutralizzazione, mentre l’ultima frazione di gara ha visto i piloti di vertice cercare di consolidare le rispettive posizioni. Allo spegnimento dei semafori Bortolotti, scattato dalla pole, ha gestito bene la partenza tenendo a bada Ahyancan Güven. Nonostante l’ingresso di due safety car, la prima per levare i detriti dal tracciato e la seconda per risolvere un problema al semaforo, il pilota Lamborghini non si è fatto distrarre mantenendo saldamente la prima posizione.

Tra i protagonisti delle prime fasi di gara un’arrembante Alessio Rovera che, al volante della Ferrari 296 di AF Corse, ha recuperato sei posizioni già nel corso della prima tornata. In piena bagarre con Charles Weerts, il varesino è poi arrivato ai ferri corti con il pilota BMW. Il belga ha perso il controllo della sua M4 toccando la Ferrari. Se Rovera è riuscito a proseguire la gara, Weerts ha forato lo pneumatico posteriore sinistro che ha dilaniato la carrozzeria della BMW costringendolo al ritiro. Con i numerosi detriti disseminati lungo il rettilineo del Mistral si è reso indispensabile il terzo intervento della vettura di sicurezza.



Infine, allo scoccare della prima ora, è arrivata la quarta neutralizzazione, per via dell’Aston Martin Vantage di David Pittard costretto a fermarsi a bordo pista per un principio d’incendio. Diversi team hanno approfittato per effettuare il primo cambio pilota. Tra questi Iron Lynx e Schumacher-CLRT che hanno richiamato, rispettivamente, Bortolotti e Güven. Uscito per primo dai box, Dorian Boccolacci è poi dovuto rientrare nuovamente per via di un cavo rimasto collegato alla sua Porsche. Ad approfittarne è stato così Caldarelli che è tornato in testa alla gara (nella foto sopra).

Nemmeno il tempo di riprendere fiato, che il portacolori Lamborghini ha dovuto fare i conti con la rimonta targata BMW. Harper, subentrato a Farfus, ha iniziato un feroce pressing nei confronti della vettura del Toro. Nonostante la strenua difesa, Caldarelli ha dovuto cedere il passo nel corso della metà gara. È quindi toccato a Hesse gestire il vantaggio e portare al successo la BMW M4 del Rowe Racing. La vittoria a Le Castellet segue il trionfo in Endurance conquistato lo scorso anno dal team tedesco nella 24 Ore di Spa-Francorchamps.

Cairoli, preso il volante della Huracán da Caldarelli, ha difeso il secondo posto fin sotto la bandiera a scacchi. Per il Rowe Racing si stava materializzando una possibile doppietta, quando Philipp Eng è stato costretto a una sosta supplementare nelle fasi finali di gara scivolando fuori dalla zona punti. Ad approfittarne è stato Stolz che, in equipaggio con Schiller e il campione in carica dell’Endurance Cup Gounon, ha portato la Mercedes sul gradino più basso del podio.

Dopo un buon avvio di Maxime Martin, Valentino Rossi nel suo stint si è trovato invischiato nel traffico. È toccato al nuovo compagno di squadra Raffaele Marciello tentare una disperata rimonta. Il campione in carica ha dapprima sorpassato la Ford Mustang, per poi avere la meglio sulla Ferrari di Alessandro Pier Guidi. Salito in quinta posizione, Marciello ha infine messo nel mirino la Porsche di Sven Müller sorpassandolo nell’ultimo giro per conquistare la quarta piazza. A seguire la Porsche del Rutronik Racing, quinta al traguardo, l’Audi R8 di Christopher Haase, Alex Aka e un velocissimo Ricardo Feller.



Il nostro Mattia Drudi, in equipaggio con Marco Sørensen e Nicki Thiim, è risuscito a portate al settimo posto l’esordiente Aston Martin Vantage del ComToYou Racing. Avvio di stagione sottotono per la Ferrari 296. Dopo la toccata nelle prime fasi, Rovera, Davide Rigon e Pier Guidi non sono riusciti a tenere il ritmo dei primi chiudendo al nono posto dietro la Porsche 911 del Pure Rxcing. Al debutto nel GT World Challenge, il Proton Competition è riuscito a portare in zona punti la Ford Mustang. Gara iniziata subito in salita per il Grasser Racing Team (nella foto sopra). Dopo il testacoda di Christian Engelhart al primo giro, Franck Perera e Marco Mapelli hanno tentato un disperato recupero culminato con l’undicesimo posto.

Trionfo in Gold Cup per l’Audi R8 del Saintloc Racing. In un finale al cardiopalma Gilles Magnus, in equipaggio con Jim Pla e Paul Evrard, è riuscito ad avere la meglio sulla Mercedes di Mikael Grenier che, assieme a Dominik Baumann e Al Fisar Al Zubair, aveva condotto gran parte della gara. Gradino più basso del podio per il terzetto dell’Audi CSA Racing Arthur Rougier, Romain Carton e Adam Eteki.



Tripletta tutta firmata Mercedes in Silver Cup. L’equipaggio Winward Racing, composto da Daan Arrow, Colin Caresani e Tanart Sathienthirakul, ha vinto la classe tagliando il traguardo in diciannovesima piazza assoluta. Sul finale, gli alfieri del Boutsen VDS Aurelien Panis, Cesar Gazeau e Roee Meyuhas hanno avuto la meglio su Ezequiel Perez Companc e Patrick Assenheimer.

La Ferrari si è potuta rifare con una doppietta in Bonze Cup. Il Kessel Racing (nella foto sopra) ha festeggiato il ritorno nel GT World Challenge con la vittoria ottenuta da Nicolò Schirò, David Fumanelli e Nicolò Rosi. Andrea Bertolini ha condotto al secondo posto la Ferrari 296 griffata AF Corse divisa con Louis e Jef Machiels. Infine il ComToYou Racing ha artigliato il terzo posto di classe con Job Van Uitert, Kobe Pauwels e John De Wilde.

Domenica 7 aprile 2023, gara

1 - Farfus-Harper-Hesse (BMW M4) - Rowe - 85 giri
2 - Caldarelli-Cairoli-Bortolotti (Lamborghini Huracan) - Iron Lynx - 13"519
3 - Stolz-Schiller-Gounon (Mercedes AMG) - GetSpeed - 18"696
4 - Marciello-Rossi-Martin (BMW M4) - WRT - 29"113
5 - Andlauer-Niederhauser-Müller (Porsche 911) - Rutronik - 29"325
6 - Haase-Aka-Feller (Audi R8) - Tresor Attempto - 34"959
7 - Drudi-Sorensen-Thiim (Aston Martin Vantage) - ComToYou - 40"860
8 - Bachler-Malykhin-Sturm (Porsche 911) - Pure - 41"609
9 - Rovera-Rigon-Pier Guidi (Ferrari 296) - AF Corse - 44"444
10 - Mies-Vervisch-Olsen (Ford Mustang) - Proton - 45"927
11 - Perera-Mapelli-Engelhart (Lamborghini Huracan) - GRT - 47"138
12 - Güven-Heinrich-Boccolacci (Porsche 911) - Schumacher - 1'01"048
13 - Eng-Yelloly-Wittmann (BMW M4) - Rowe - 1'08"468
14 - Magnus-Pla-Evrard (Audi R8) - Sainteloc - 1'08"738
15 - Al Zubair-Baumann-Grenier (Mercedes AMG) - GetSpeed - 1'19"020
16 - Christodoulou-Drouet-Götz (Mercedes AMG) - Boutsen VDS - 1'24"537
17 - Abril-Vidales-Neubauer (Ferrari 296) - AF Corse - 1'29"081
18 - Rougier-Carton-Eteki (Audi R8) - CSA - 1'31"502
19 - Sathienthirakul-Arrow-Caresani (Mercedes AMG) - Winward - 1'33"308
20 - Rosi-Schirò-Fumanelli (Ferrari 296) - Kessel - 1'34"714
21 - Gazeau-Meyuhas-Panis (Mercedes AMG) - Boutsen VDS - 1'46"305
22 - Perez Companc-Assenheimer (Mercedes AMG) - Madpanda - 1'46"822
23 - Bertolini-L. Machiels-J. Machiels (Ferrari 296) - AF Corse - 1'55"048
24 - Van Uteirt-De Wilde-Pauwels (Aston Martin Vantage) - ComToYou - 1'56"047
25 - Cheever-Hui-Froggatt (Ferrari 296) - SKY-Tempesta - 2'27"108
26 - Hartshorne-Tuck-Bell (Ferrari 296) - Kessel - 1 giro
27 - Klingmann-Al Harthy-de Haan (BMW M4) - OQ by Oman - 1 giro
28 - Bohn-Schuring-Renauer (Porsche 911) - Herberth - 1 giro
29 - Doquin-Bechtolsheimer-Mitchell (Lamborghini Huracan) - Barwell - 1 giro
30 - Spengler-Kolb-Buus (Porsche 911) - Lionspeed - 1 giro
31 - Marschall-Hartog-Blattner (Porsche 911) - Rutronik - 1 giro
32 - Hook-Perel-Laser (Ferrari 296) - Rinaldi - 1 giro
33 - Robin-Leroux-Hanafin (Aston Martin Vantage) - Walkenhorst - 1 giro
34 - Kodric-Al Khalifa-Williamson (Mercedes AMG) - 2 Seas - 1 giro
35 - Sager-Moura de Olivera-Dienst (Porsche 911) - Dinamic - 1 giro
36 - Jansen-Creswick-Green (Aston Martin Vantage) - Walkenhorst - 1 giro
37 - Stevenson-Rindone-Kujala (Lamborghini Huracan) - Barwell - 1 giro
38 - Smalley-Cottingham-Prette (McLaren 720S) - Garage 59 - 1 giro
39 - Mettler-Kell-Bartone (Mercedes AMG) - GetSpeed - 1 giro
40 - Patrese-Moncini-Ferrari (Audi R8) - Tresor Attempto - 1 giro
41 - Clark-Lismont-Dejonghe (Aston Martin Vantage) - ComToYou - 1 giro
42 - Rappange-Nakken-Zöchling (Porsche 911) - Dinamic - 1 giro
43 - Proctor-Sansom-Kjaergaard (McLaren 720S) - Garage 59 - 1 giro
44 - LLarena-Cook-Qarajouli (Lamborghini Huracan) - GRT - 2 giri
45 - Engel-Morad-Auer (Mercedes AMG) - Mann Filter - 5 giri
46 - Muth-Baert-Øgaard (Aston Martin Vantage) - ComToYou - 5 giri
47 - Beretta-Maini-Owega (Mercedes AMG) - Haupt - 11 giri

Giro più veloce: Max Hesse 1'54"918

Ritirati
Varutti-Klymenko-De Wilde (Audi R8) - Sainteloc
Leung-Sowery-Dennis (BMW M4) - Century
Mukovoz-Hofer-Pereira (Audi R8) - Tresor Attempto
Pittard-Gunn-Chaves (Aston Martin Vantage) - Walkenhorst
Vanthoor-van der Linde-Weerts (BMW M4) - WRT
Macdonald-Goethe-Gamble (McLaren 720S) - Garage 59
Millroy-Radcliffe-Bell (McLaren 720S) - Optimum