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30 Dic [13:46]

Il punto del campionato
Vandoorne rilancia la serie

Massimo Costa - Photo 4

Non ci poteva essere spot migliore della vittoria straripante di Stoffel Vandoorne per la categoria GP2, prossima a divenire F.2 sotto l'egida della FIA. Grazie al belga del team ART infatti, la serie che accompagna la F.1 è tornata a proporre un campione giovane, brillante, talentuoso, capace di vincere il titolo al secondo anno dopo che nella stagione del debutto aveva subito fatto vedere le proprie qualità divenendo vice campione, proprio come gli era capitato nel 2013 in Renault 3.5. Era dal 2009 con Nico Hulkenberg, campione da rookie, che non si vedeva qualcosa del genere dalle parti della GP2. Che successivamente, aveva proposto soltanto piloti titolati "vecchi", al quarto anno, come Pastor Maldonado nel 2010, Romain Grosjean nel 2011 che era di ritorno dalla F.1, per non parlare di Davide Valsecchi, Fabio Leimer e Jolyon Palmer, vincitori rispettivamente nelle stagioni 2012-2013-2014.

Il colpo di spugna di Stoffel
Vandoorne ha cancellato con un violento colpo di spugna il pensiero, ormai radicato nel paddock GP2, che per portarsi in cima alla classifica generale occorrevano quattro anni. Tesi avvalorata dall'impiego delle gomme Pirelli, difficili da interpretare. Almeno così sostenevano in molti, evidentemente una facciata di comodo (come avevamo più volte sottolineato nei nostri articoli) finché non è arrivato Vandoorne il quale ha fatto chiarezza gettando non poche ombre sui precedenti campioni.

Vandoorne meritava la F.1 e invece...
Vandoorne è stato incredibilmente convincente nei suoi due anni di GP2, però le undici vittorie, i ventisei podi, le otto pole, non sono servite per poter accedere direttamente al mondiale F.1. Nel 2016, dovrà sobbarcarsi via Honda-McLaren una inutile stagione nella Super Formula giapponese (benché Eric Boullier del team di Woking, ormai celebre per le sue frasi inopportune, racconti che al belga farà molto bene gareggiare laggiù) perché Ron Dennis e compagnia continuano a puntare su Jenson Button.

Sirotkin miglior rookie
Il campionato 2015 della GP2 ha portato alla ribalta rookie di qualità come Sergey Sirotkin, subito all'altezza della situazione. Il russo è approdato in Rapax provenendo da una solida esperienza nella Renault 3.5 ed ha acchiappato il terzo posto finale nella classifica generale risultando il miglior debuttante assoluto. Una vittoria, cinque podi, tanti risultati utili hanno permesso a Sirotkin di mostrare a tutti che quel posto in Sauber come tester, ruolo ricoperto nel 2014, lo meritava senza alcun dubbio. Con lui, si è messo in evidenza Alex Lynn, campione GP3 2014, e sesto nella classifica finale davanti a un altro rookie di qualità, Pierre Gasly (vice campione Renault 3.5 2014), ottavo. Entrambi veloci e puntigliosi nel lavoro, hanno però commesso qualche errore di troppo.

Marciello stella offuscata
Tra i due piloti della Dams ha concluso Raffaele Marciello. C'erano grandi attese per il pilota italiano del Ferrari Driver Academy che era passato dalla Racing Engineering alla Trident, ma alla fine i risultati sono stati deludenti, come nell'anno del debutto del resto. Il punto di riferimento era Vandoorne e non c'è stata partita. Un campionato sotto le aspettative che ha finito per portare fuori dalla FDA Marciello, offuscando la sua stella che brillava forte dopo il trionfo nel FIA F.3 del 2013.

Rossi concreto, Haryanto la sorpresa
Il principale rivale di Vandoorne, benché sempre a distanza siderale, è stato Alexander Rossi, salito anche in F.1 con la Manor nel finale del 2015. L'americano appartiene alla serie dei piloti GP2 di grande esperienza essendo stata la sua terza annata nella categoria dopo due campionati vissuti nella Renault 3.5. Rossi ha confermato la bontà del lavoro della Racing Engineering che già aveva vinto il campionato nel 2013, chiudendo al secondo posto assoluto. Buone cose si sono viste anche da Rio Haryanto, quarto in classifica generale dopo quattro stagioni di GP2. Mai stato così in alto Haryanto che deve ringraziare anche l'ottimo lavoro del team Campos. Il 22enne indonesiano è ora in lizza per un sedile alla Manor 2016. Quinto, Mitch Evans, al terzo tentativo. Il neozelandese del Russian Time ha fatto peggio del 2014, quando aveva concluso quarto e rimane in sospeso, eterna promessa (è stato campione GP3 nel 2012) mai realmente sbocciata.

Esperti e debuttanti, chi ha deluso
Tra gli altri, deludenti sono stati Arthur Pic, Richie Stanaway, Julian Leal, Andre Negrao, Nathanael Berthon, tutti piloti esperti dai quali ci si aspettava una maggiore continuità nelle zone alte della classifica. Male anche i rookie Norman Nato e Jordan King, tra i migliori nelle loro precedenti categorie, Renault 3.5 e FIA F.3, ma lontano dai risultati che ci si attendeva da loro in GP2.

Diciannove cambi di sedile nel corso del 2015
Il campionato GP2 2015 ha vissuto una delle stagioni con il più alto numero di cambi sedili, anche vorticoso, tra chi entrava e usciva dalla serie, chi cambiava squadra. Sono stati soltanto sei su tredici i team che hanno mantenuto la coppia di piloti di inizio campionato, mentre le sostituzioni gara dopo gara sono state ben diciannove. Un numero elevato che ha confermato come tredici team, in tempi di crisi economica, siano troppi per il campionato.