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18 Feb [20:27]

La NASCAR al via di Daytona
Tra regole, battaglie addii e novità

Marco Cortesi

La NASCAR 2017 è pronta a partire. Dal nuovo sponsor Monster alle nuove, incredibili regole tutte da provare sul campo, la serie sarà di scena già stanotte con la Advance Auto Parts Clash, quella che una volta era il Bud Shootout. A prendere il via dalla pole sarà, per sorteggio Brad Keselowski. La vera prova del nove si avrà però la prossima settimana con la 500 Miglia di Daytona nella quale entrerà in vigore la discussa regola sui traguardi intermedi. Il sospetto è quello che, in occasione del termine dei segmenti di corsa, si possano scatenare delle vere e proprie guerre con tanto di incidenti tipici del gran finale, in particolare sui superspeedway. Inoltre, la curiosità è tutta sui piccoli team, che puntando tutto sulle singole fasi potrebbero studiare strategie ad hoc per conquistare punti pesanti.

Addii e ritorni
Saranno tante le assenze di peso. Oltre al ritiro di Tony Stewart e (definitivamente) di Jeff Gordon, nell’inverno è arrivata la rinuncia di Carl Edwards. Il pilota ex Gibbs è stato addirittura dato per pronto a candidarsi come Senatore, mentre altri sospettano che il suo stop sia dovuto ad un munifico contratto già firmato con un altro team. Forzato invece lo stop di Greg Biffle, ex bandiera del Roush Racing, rimasto senza un sedile: forse per le richieste troppo alte, o per l’età che avanza. Tra i vari stop spicca invece il rientro di Dale Earnhardt Jr. Fermato a lungo da un trauma cranico, il figlio del grande Dale Sr. tornerà al via della 500 Miglia mentre al Clash si schiererà il suo rimpiazzo 2016 Alex Bowman. Chissà come andrà per Earnhardt, spaventato da sintomi poco simpatici lo scorso anno e chiamato a superare, anche psicologicamente, il timore di nuovi incidenti.

Hendrick al top in casa Chevy
In casa Chevrolet, le maggiori possibilità di vincere saranno in mano all’Hendrick Motorsport, dopo il cambio di bandiera del team Stewart Haas, per un Jimmie Johnson tornato campione ed un Chase Elliott ormai maturo al punto giusto, Earnhardt e Kasey Kahne avranno molto da dimostrare, in particolare il secondo autore di qualche stagione sottotono. In casa Chevy anche il team Childress, che sarà rappresentato al top da Ryan Newman, abile nel collezionare piazzamenti, ed Austin Dillon.

Il “tradimento” del team Stewart-Haas
In casa Ford ci sarà il debutto del team Stewart-Haas, strappato dalla casa dell’ovale blu ai rivali del cravattino. Al vertice ancora Kevin Harvick e Kurt Busch, sempre competitivi, mentre un gradino sotto ci saranno il nuovo arrivato Clint Bowyer oltre a Danica Patrick, per la quale è stato completato in extremis il budget. Ovviamente parte del lotto anche il team Penske, con Brad Keselowski e Joey Logano affiancati “a distanza” da Ryan Blaney, con il Wood Brothers squadra satellite per il Capitano. Ridimensionato al ribasso il Roush Fenway Racing, con due e con un miracolo da fare per riagguantare il treno giusto.

Gibbs riprova a dominare
Il team Gibbs ha portato nel 2016 alla Toyota uno storico primo titolo costruttori. L’ha fatto dominando moltissime gare e presentandosi sempre come favorito. La roulette dei playoff non è stata favorevole, come sempre imprevedibile, ma il gruppo dell’ex coach NFL è pronto alla sfida con un pacchetto tecnico straordinario. Insieme a Denny Hamlin, Matt Kenseth e Kyle Busch ci sarà il messicano Daniel Suarez, sostituto di Edwards e primo “straniero” a vincere un campionato top Nascar. Da non sottovalutare anche la partecipazione del Furniture Row Racing, squadra satellite. Dopo l’ottimo 2016 con Martin Truex, Barney Visser ha raddoppiato schierando una vettura per il giovane “primavera” delle tre ellissi Erik Jones.

Playoff sempre imprevedibili
Saranno sempre 16 i piloti ammessi ai playoff, che potranno beneficiare di molti più “bonus” rispetto al passato. Ci saranno infatti punti aggiuntivi per vittorie e piazzamenti anche sui traguardi intermedi, e tali punti verranno riaccreditati all’inizio di ognuna delle fasi ad eliminazione. Insomma, i piloti e i tifosi dovranno essere dei veri e propri ragionieri. Dopo tre gare, i piloti in corsa per il titolo si ridurranno a 12, poi 8 ed infine, per la finalissima di Homestead, ci sarà la consueta sfida a 4, con il miglior piazzato che verrà incoronato campione.

Novità tecniche di… poco carico
Le novità tecniche principali riguarderanno il carico aerodinamico, con lo spoiler più corto portato in gara in via sperimentale nel 2016 confermato anche quest’anno. Sul totale, per via di altri aggiustamenti, si perderà il 20% di downforce. Tali norme non si applicheranno sui superspeedway, dove tuttavia ci sarà qualche cavallo di meno. Novità anche dal punto di vista telaistico, con limiti al set-up più ristretti, e più protezione per i piloti. Addio invece alle vetture incidentate che ritornano in pista sotto di molti giri. Non sarà più possibile riparare le auto nel retrobox, e ci saranno limiti di tempo per le soste in pit-lane.