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20 Mar [8:13]

Melbourne - Commento
L'occasione persa dalla Ferrari

Massimo Costa - Photo 4

Non c'è che dire, un inizio così scoppiettante del mondiale 2016 non era atteso. Merito della Ferrari che ha tenuto col fiato sospeso piloti e tecnici Mercedes per gran parte del Gran Premio di Australia, anche bloccato con bandiera rossa dopo 18 giri per un terribile incidente tra Fernando Alonso ed Esteban Gutierrez, fortunatamente senza conseguenze per i piloti. Ha vinto Nico Rosberg, secondo in qualifica, che così prosegue la striscia vincente avviata lo scorso fine anno in Messico e proseguita in Brasile e ad Abu Dhabi.

Lo scatto di Vettel come a Budapest 2015
Ma il vero protagonista di Melbourne è stato Sebastian Vettel. Il tedesco della Ferrari è partito come un missile dalla seconda fila, si è infilato tra Hamilton (scattato malissimo) e Rosberg (avviatosi un po' meglio del compagno) proprio come accadde a Budapest nel 2015. Ha stretto verso destra Rosberg costringendolo sullo sporco e quindi a una pessima prima frenata, imboccando per primo la variante iniziale. Manovra perfetta quella di Vettel e che ha permesso anche a Kimi Raikkonen di scavalcare i due piloti Mercedes in quanto Rosberg arrivando leggermente lungo alla staccata ha bloccato Hamilton. Vettel ha poi tenuto saldamente il comando davanti a Raikkonen, con le Mercedes in chiaro affanno. Rosberg non riusciva a recuperare sul finlandese mentre Hamilton era precipitato in sesta posizione dietro anche a Felipe Massa e Max Verstappen.

Ferrari velocissima con le supersoft
Il passo delle due Ferrari con le gomme supersoft usate, le stesse impiegate dalle Mercedes, pareva dunque irresistibile. Mentre Hamilton se la doveva vedere con Massa, superato al 4° giro, e con Verstappen, non riuscendone a prendere la scia, Vettel guadagnava decimi su Raikkonen e Rosberg, ai box per montare le soft al 12° giro. Vettel rispondeva la tornata seguente montando un treno di supersoft nuove. Una Ferrari quanto mai aggressiva che adottava la stessa strategia per Raikkonen, in pit-lane al 16° passaggio. Poco prima, Vettel aveva raggiunto Hamilton, ancora senza aver cambiato pneumatici, prendendosi di forza il 2° posto. L'inglese lo farà nella stessa tornata di Raikkonen decidendo a sorpresa per le medie. E questa sarà la svolta della gara.

Le gomme medie la carta vincente della Mercedes
Al 18° giro infatti, il terribile incidente alla curva 3 tra Fernando Alonso ed Esteban Gutierrez ha portato all'inevitabile blocco della corsa per via dei tanti detriti in pista. In questa fase, Mercedes ha deciso di montare le medie anche sulla W07 di Rosberg, la Ferrari invece, ha proseguito con le supersoft. E di fatto, ha detto addio alla vittoria. Perché Rosberg e Hamilton non hanno avuto più la necessità di fermarsi per una ulteriore sosta mentre Vettel, dopo il restart che lo vedeva al comando davanti a Nico e Kimi, al 34° giro ha imboccato la via dei box per montare pneumatici soft. Le gomme medie sono state la carta vincente della Mercedes che così ha permesso a Rosberg e Hamilton di piazzarsi nelle prime due posizioni finali. Vettel nel finale ha tentato di attaccare il campione del mondo, ma era molto complicato con le gomme che andavano degradandosi e all'ultimo giro ha anche commesso un errore che ha messo fine a ogni velleità. Peccato anche per quei 2"5-3" persi da Vettel al cambio pneumatici, con l'anteriore sinistra che non voleva uscire.

La scelta errata della Ferrari pagata cara
Perché la Ferrari non ha controllato quel che faceva la Mercedes, non l'ha marcata stretta? Sarà la domanda che ci porteremo dietro fino al prossimo GP del Bahrain anche se Maurizio Arrivabene, team principal della Rossa, ha accennato vagamente all'essere più aggressivi. Certo, impossibile sapere come avrebbe reso la SF16-H di Vettel con le coperture dalla banda bianca, ma proseguendo con le supersoft è stata consegnata una facile doppietta alla Mercedes. Si è spesso criticato il team di Toto Wolff per gli errori strategici commessi sotto pressione, questa volta invece, loro hanno fatto tutto alla perfezione e a prendere l'abbaglio sono stati gli strateghi del team italiano. Ai quali non rimaneva che sperare che le gomme medie cedessero di schianto nel finale della gara, cosa non avvenuta. Nè per la Mercedes nè per gli altri che le avevano scelte, ovvero quattordici piloti su sedici all'arrivo.

Ferrari competitiva, ma il problema di Raikkonen...
Rimane il fatto che la Ferrari è stata come mai prima, in grado di imporsi nel GP di avvio stagionale, mettendo in serio affanno la Mercedes. E questa è la notizia che tutti ci auguravamo. In condizioni di gara, la SF16-H sa rendere molto meglio di quando è in configurazione da qualifica. Certo, va detto che Melbourne è un tracciato atipico e che sarà sui circuiti permanenti meno piatti di quello australiano che si vedrà il vero valore di Mercedes e Ferrari. Però, è confortante che sia Vettel sia Raikkonen abbiano saputo tenere un passo superiore alle W07 a parità di gomma supersoft. Raikkonen poi, sempre sfortunato, si è dovuto ritirare per un problema alla power unit poco dopo il restart della gara, al 22° giro. La noia tecnica subìta dal finlandese non è comunque da sottovalutare. Per un top team dover vedere una delle due monoposto fermarsi all'alba del Gran Premio non è cosa positiva.

L'importanza della vittoria di Rosberg
Dunque, Rosberg ha messo a segno il primo goal contro Hamilton. Tra i due insolita armonia a fine gara, con Lewis che a differenza dello scorso anno quando non nascondeva il "disturbo" per ritrovarsi alle spalle del compagno nelle ultime tre gare, a Melbourne dopo la bandiera a scacchi lo ha cercato, lo ha abbracciato, ci mancava soltanto il bacio. Un successo importante per Rosberg che aveva bisogno di conferme dopo la sconfitta in qualifica, una vittoria che lo pone, in questo avvio di stagione, in una posizione di forza all'interno della Mercedes.

Red Bull terza forza, Williams in calo
La corsa è vissuta sul duello Mercedes-Ferrari, ma è stata assai movimentata anche alle loro spalle. A conquistare il quarto posto è stato un brillante Daniel Ricciardo con la Red Bull-Tag Renault che ha subito perso Daniil Kvyat al termine del giro di ricognizione per un problema elettronico. Ricciardo si è beccato 24"3 da Rosberg e dunque il divario dai due top team è notevole, segnale che la power unit Renault è ancora lontana dal poter pensare a qualcosa di importante. La Williams-Mercedes si è ritrovata dietro alla Red Bull e questo non è positivo per il team di Grove. Felipe Massa quinto a 58"9 deve far riflettere. Valtteri Bottas, partito dalla ottava fila dopo la penalità per la sostituzione del cambio, ha recuperato bene fino all'ottavo posto.

Favoloso debutto della Haas, sesta con Grosjean
Spettacolare il debutto del team Haas. Romain Grosjean, grazie a una indovinata strategia che di fatto non lo ha mai visto fermarsi per un pit-stop durante la gara (ha montato le medie quando la gara era stata fermata con la rossa), ha conquistato un impensabile sesta posizione finale. A parità di gomma, Grosjean e la Haas hanno tenuto testa per tutta la seconda parte del GP alla Force India-Mercedes di Nico Hulkenberg, molto consistente, e alla Williams di Bottas. Miglior inizio nel mondiale F.1 per Gene Haas e la sua "banda" non poteva esserci.

Toro Rosso a punti, ma Verstappen va calmato...
La bandiera rossa ha penalizzato non solo la Ferrari, ma anche la Toro Rosso. Il team di Faenza, aveva Max Verstappen quinto e Carlos Sainz sesto, alla bandiera a scacchi hanno chiuso nono e decimo, con lo spagnolo davanti all'olandese. Sono comunque punti importanti per la Toro Rosso che non ha capito subito l'importanza di montare la gomma media mentre le monoposto erano ferme in attesa del restart. C'è poi stata la lagna continua di Verstappen via radio, il quale pretendeva di far rallentare Sainz davanti a lui perché faticava a superare Jolyon Palmer (sorpasso poi compiuto), osso durissimo per tutti. L'olandese non è molto maturato da questo punto di vista rispetto al 2015, sempre accompagnato da una certa arroganza, e lo conferma l'assurda tamponata a Sainz nei giri finali nel tratto lento prima del rettifilo box. Non è così che si diventa campioni.

Bene Palmer e Werhlein, deludenti McLaren e Sauber
Appena fuori dalla top 10 le due Renault. Palmer ha fatto un ottimo debutto, è stato spesso in zona punti, ha battagliato duramente con chiunque gli capitava a tiro, e sempre in maniera corretta. L'inglese ha concluso undicesimo davanti al compagno Kevin Magnussen. Il danese nella bagarre del 1° giro ha forato ed è dovuto rientrare ai box perdendo un sacco di tempo, ma ha recuperato forte. Solo tredicesimo Sergio Perez, crollato nel finale di gara per il surriscaldamento dei freni, mentre la McLaren-Honda che pareva promettere qualche cosa di interessante, alla fine registra un pessimo quattordicesimo posto a un giro da Rosberg. Male anche le due Sauber-Ferrari, Felipe Nasr quindicesimo e Marcus Ericsson ritirato, mentre ultimo ha concluso il rookie Pascal Wehrlein. La Manor-Mercedes non ha rimediato i soliti due giri, ma pur sempre doppiata ha visto l'arrivo anche se Wehrlein è stato fantastico al via passando da ventiduesimo a quattordicesimo nei primi chilometri di gara. Ritirato invece Rio Haryanto.

Domenica 20 marzo 2016, gara

1 - Nico Rosberg (Mercedes W07) - 57 giri 1.48'15"565
2 - Lewis Hamilton (Mercedes W07) - 8"060
3 - Sebastian Vettel (Ferrari SF16-H) - 9"643
4 - Daniel Ricciardo (Red Bull RB12-Tag Renault) - 24"330
5 - Felipe Massa (Williams FW38-Mercedes) - 58"979
6 - Romain Grosjean (Haas VF16-Ferrari) - 1'12"081
7 - Nico Hulkenberg (Force India VJM09-Mercedes) - 1'14"199
8 - Valtteri Bottas (Williams FW38-Mercedes) - 1'15"153
9 - Carlos Sainz (Toro Rosso STR11-Ferrari) - 1'15"680
10 - Max Verstappen (Toro Rosso STR11-Ferrari) - 1'16"833
11 - Jolyon Palmer (Renault R16) - 1'23"399
12 - Kevin Magnussen (Renault R16) - 1'25"606
13 - Sergio Perez (Force India VJM09-Mercedes) - 1'31"699
14 - Jenson Button (McLaren MP4/31-Honda) - 1 giro
15 - Felipe Nasr (Sauber C35-Ferrari) - 1 giro
16 - Pascal Wehrlein (Manor MRT05-Mercedes) - 1 giro

Ritirati
Marcus Ericsson
Kimi Raikkonen
Rio Haryanto
Esteban Gutierrez
Fernando Alonso
Daniil Kvyat

Il campionato piloti
1.Rosberg 25; 2.Hamilton 18; 3.Vettel 15; 4.Ricciardo 12; 5.Massa 10; 6.Grosjean 8; 7.Hulkenberg 6; 8.Bottas 4; 9.Sainz 2; 10.Verstappen 1.

Il campionato costruttori
1.Mercedes 43; 2.Ferrari 15; 3.Williams-Mercedes 14; 4.Red Bull-Tag Renault 12; 5.Haas-Ferrari 8; 6.Force India-Mercedes 6; 7.Toro Rosso-Ferrari 3.