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29 Mar [11:25]

Sepang - Il miracolo Ferrari
Mercedes costretta a inseguire

Massimo Costa

Dal meno 34"5 di Melbourne al più 8"5 di Sepang. Un sogno che è divenuto realtà, un lungo inseguimento alla Mercedes che si è concretizzato nel migliore dei modi. Una rincorsa iniziata con la progettazione della SF15-T di James Allison, col cambio di tante persone nelle posizoni di comando, tecnico e sportivo, gli arrivi di Maurizio Arrivabene e Sergio Marchionne, poi il gran colpo dell'ingaggio di Sebastian Vettel. Un pilota entusiasta, lavoratore, umile e ironico. Spettacolare in qualifica con quel secondo tempo ottenuto con pista bagnata, grintoso e determinato in gara. Il Vettel che conosciamo, il Vettel dei quattro mondiali con la Red Bull, ha riportato alla vittoria la Ferrari, successo che mancava dal GP di Spagna del 2012 con Fernando Alonso.

La scelta giusta della Ferrari e di Vettel è arrivata nelle primissime fasi della corsa, al 2° giro, quando è entrata in pista la safety-car per permettere al trattore di recuperare la Sauber-Ferrari di Marcus Ericsson, banalmente finito in testacoda. Tutti i big sono rientrati al box modificando la strategia, le due Mercedes sono passate dalle gomme medie alle dure, Vettel invece è rimasto in pista prendendo il comando fino al 17° giro quando ha effettuato il primo pit-stop montando pneumatici nuovamente di mescola media.

Velocissimo, Vettel si è lanciato all'inseguimento di Nico Rosberg, superandolo con facilità al 21° passaggio, poi ha messo Lewis Hamilton nel mirino, e in breve ha annullato i 12" che lo separavano dalla prima Mercedes. Quando l'inglese stava per alzare bandiera bianca e Vettel si preparava al sorpasso, è entrato in pit-lane per provarci con le medie. Al 37° giro, Vettel si è fermato per la seconda sosta e ad aspettarlo c'erano quattro pneumatici duri. Manovra perfetta perché il tedesco è tornato in pista davanti a Rosberg di un soffio e la tornata seguente è stato Hamilton a fermarsi montando le dure e rimanendo stupito perché si aspettava un treno di morbide per dare l'assalto alla Ferrari. Ma le gomme bianche per lui erano finite e forse qualche rimpianto per averne sprecato un treno nel Q1 del sabato è emerso.

Vettel è così rimasto serenamente al comando con Hamilton e un Rosberg mai in partita, incapaci di azzerare il divario dalla SF15-T. Il quattro volte iridato ha mantenuto un vantaggio costante di 10" sul campione del mondo in carica negli ultimi sudatissimi 15 giri ed ha potuto festeggiare a modo suo zigzagando sulla retta di arrivo, il suo primo trionfo in Ferrari. Un vero record quello di Vettel, già sul gradino più alto del podio alla seconda corsa in Rosso. Dunque non soltanto grazie all'asfalto bagnato e alla magia di Vettel in qualifica la Ferrari è stata competitiva. Sotto il sole di Sepang, circuito non piatto come quello cittadino di Melbourne, e che mette a dura prova telaio e power unit, la Ferrari è esplosa.

E poteva esserci un secondo pilota del team di Arrivabene sul podio. Kimi Raikkonen, quarto a 53"8 da Vettel, non è scattato bene, ha evitato guai alla prima staccata, ma ci ha pensato Felipe Nasr all'ultima curva della tornata iniziale a rovinargli la corsa pizzicandogli con la sua ala anteriore la gomma posteriore sinistra. Per Raikkonen, inseritosi sul rettifilo di arrivo, l'impossibilità di rientrare subito ai box, e così ha dovuto compiere un giro intero su tre ruote. Non si è rassegnato Kimi, ed ha dato vita ad una rimonta spettacolare che lo ha portato fino al quarto posto finale. A conferma della buona vena della SF15-T.

La Mercedes dunque si è trovata a vivere un GP in sofferenza. Hamilton appariva piuttosto scosso dall'esito della gara, appena questa si è conclusa, poi si è ripreso ed è stato politicamente corretto mentre Rosberg, terzo al traguardo, è parso provenire da un altro pianeta. Sonoramente battuto in qualifica e in gara non solo dal solito Hamilton, ma anche da Vettel, il buon Nico dovrà riflettere molto. Aveva lasciato Melbourne deluso per la "scoppola" rimediata dal compagno di squadra, in Malesia ha preso altre sberle.

Sarà un fuoco di paglia quello Ferrari o la competitività mostrata a Sepang la vedremo anche nelle prossime gare. Sarà un "cedimento" momentaneo quello della Mercedes, come quando di tanto in tanto veniva battuta dalla Red Bull-Renault di Daniel Ricciardo lo scorso anno? Non ci resta che aspettare il weekend del 12 aprile, quando si disputerà il GP di Cina, per avere le idee più chiare, ma da quel che si è intuito a Sepang, circuito vero, la sensazione è che Vettel e Raikkonen saranno spesso protagonisti assoluti.

La nota negativa arriva dalla Williams-Mercedes. Votata come l'anti Mercedes, la squadra inglese ha rimediato su un tracciato adatto alle FW37 oltre un minuto di distacco dalla Ferrari vincitrice. Valtteri Bottas ha superato all'ultimo giro Felipe Massa chiudendo quinto, ma i volti dei due piloti a motori spenti la dicevano lunga sulla delusione che stanno vivendo in questo inizio di campionato.

Grande giornata per la Toro Rosso-Renault che ha piazzato le proprie monoposto in zona punti. Max Verstappen entra in scivolata nella storia della F.1 conquistando a 17 anni i suoi primi punti. L'olandese ha effettuato tre soste disputando una gara tutta all'attacco. Tanti sorpassi, alcuni ottimamente riusciti, qualche manovra un po' alla "Verstappen" con gli avversari portati senza motivo verso l'esterno della pista (Bottas gli ha subito fatto capire che non era il caso), complessivamente una prova decisamente tosta la sua. Come tosta è stata la gara del suo compagno Carlos Sainz. Penalizzato da una posizione di partenza negativa per l'errore in qualifica, lo spagnolo è risalito rapidamente. Per lui due soste, quindi una prova più conservativa rispetto al compagno. Nel finale era davanti a Verstappen, ma ha dovuto mollare con le gomme dure che non ce la facevano più.

Al nono e decimo posto le deludentissime Red Bull-Renault. Daniil Kvyat ha avuto ragione di Daniel Ricciardo nelle battute conclusive del Gran Premio. L'australiano ha avuto ben presto problemi ai freni, il russo a metà gara con una manovra ardita è andato a chiudere la curva 2 a compimento di un doppio sorpasso su Ricciardo e Nico Hulkenberg venendo colpito dal tedesco e spedito in testacoda. Il tedesco non poteva certo smaterializzarsi, ma è stato penalizzato dalla direzione gara.

Giornata pessima per la Red Bull, per Christian Horner, per Helmut Marko, ovvero coloro che hanno trascorso gli ultimi giorni a criticare pesantemente la Renault, ma la stessa power unit funziona meglio sulla Toro Rosso realizzata con un budget infinitamente inferiore. Forse Horner dovrebbe iniziare a riconoscere che la matita di Adrian Newey usata per la RB11 questa volta è stata poco magica. E che le folli richieste del duo sopra citato rivolte alla FIA di intervenire per fermare la superiorità Mercedes, suonano a dir poco ridicole alla luce dell'esito del GP malese, con le W06 battute dalla Ferrari.

Niente punti per Hulkenberg e Sergio Perez, entrambi penalizzati (il messicano per avere spedito in testacoda Romain Grosjean), e che avevano la chance di concludere in top 10. Niente punti anche per la Lotus-Mercedes con il franco-svizzero che senza quel testacoda dovuto allo spregiudicato Perez, forse tra i primi dieci poteva finirci mentre Pastor Maldonado, ritirato, al 1° giro si è trovato con la gomma forata e la sua corsa è stata tutta in salita.

La sorpresa di Melbourne, ovvero la Sauber-Ferrari, si è smarrita. Ericsson al 1° giro ha commesso un errore da principiante ed aveva ottime possibilità di ben figurare. Felipe Nasr è stato l'ombra, fin dalla qualifica, di quel pilota brillante visto in Australia. Le due McLaren-Honda si sono ritirate. Dicevano di aver trovato quanto meno l'affidabilità, ma il Gran Premio ha raccontato una storia diversa. Alonso parla di progressi, ma i tempi sul giro restano alti.

Ha debuttato in F.1 Roberto Merhi con la Manor-Ferrari che gira come fosse una GP2. Lo spagnolo ha fatto il suo dovere, senza gli errori visti nelle prove libere, chiudendo a 3 giri da Vettel. Will Stevens invece, non è neanche partito. Il problema incontrato in qualifica sabato non è stato risolto, troppo complicato... Sarà vero o si è preferito risparmiare? Per Stevens, tra Melbourne e Sepang, due domeniche da turista.

Photo 4

Domenica 29 marzo 2015, gara

1 - Sebastian Vettel (Ferrari SF15-T) - 56 giri in 1.41’05”793
2 - Lewis Hamilton (Mercedes W06) - 8"569
3 - Nico Rosberg (Mercedes W06) - 12"310
4 - Kimi Raikkonen (Ferrari SF15-T) - 53"822
5 - Valtteri Bottas (Williams FW37-Mercedes) - 1'10"409
6 - Felipe Massa (Williams FW37-Mercedes) - 1'13"586
7 - Max Verstappen (Toro Rosso STR10-Renault) - 1'39"085
8 - Carlos Sainz (Toro Rosso STR10-Renault) - 1 giro
9 - Daniil Kvyat (Red Bull RB11-Renault) - 1 giro
10 - Daniel Ricciardo (Red Bull RB11-Renault) - 1 giro
11 - Romain Grosjean (Lotus E23-Mercedes) - 1 giro
12 - Felipe Nasr (Sauber C34-Ferrari) - 1 giro
13 - Sergio Perez (Force India VJM08-Mercedes) - 1 giro
14 - Nico Hulkenberg (Force India VJM08-Mercedes) - 1 giro
15 - Roberto Merhi (Manor-Ferrari) - 3 giri

Ritirati
Pastor Maldonado
Jenson Button
Fernando Alonso
Marcus Ericsson

Non partito
Will Stevens

Il campionato piloti
1.Hamilton 43; 2.Vettel 40; 3.Rosberg 33; 4.Massa 20; 5.Raikkonen 12; 6.Nasr, Bottas 10; 8.Ricciardo 9; 9.Hulkenberg, Verstappen, Sainz 6; 12.Ericsson 4; 13.Kvyat 2; 14.Perez 1.

Il campionato costruttori
1.Mercedes 76; 2.Ferrari 52; 3.Williams-Mercedes 30; 4.Sauber-Ferrari 14; 5.Toro Rosso-Renault 12; 6.Red Bull-Renault 11; 7.Force India-Mercedes 7.