FIA Formula 3

CLAMOROSO
Stenshorne e Tsolov esclusi
rispettivamente da Silverstone e Spa

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Le novità Ferrari portate
a Imola, non esaltano Sainz

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Newey lancia un messaggio
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Uno yacht Oyster 885 da lui progettato per... se stesso. Adrian Newey si è dato molto da fare negli ultimi mesi e a breve po...

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Ghiaia in uscita curva
Imola vuole evitare i track limits

Che sia l'inizio di una nuova era? A Imola, già per la 6 Ore WEC, per evitare i soliti track limits che creano confusione...

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Penalità specifica per i piloti
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Dunne e Stenshorne
entrano nella Academy McLaren

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29 Dic [16:34]

Singapore vicino all'addio
Ecclestone parla di ingratitudine...

Stefano Semeraro

«Vado a Singapore/vi saluto belle signore...», era il ritornello di una canzone famosa negli anni '70, ma oggi a salutare la compagnia potrebbe essere Singapore stessa, intesa come sede di un GP di F.1. Ne è convinto Bernie Ecclestone che peraltro si dice preparato anche a vedere un giorno un Circus senza Mercedes e Ferrari. «Dobbiamo aspettarci che i costruttori ci abbandonino», ha dichiarato il manager inglese ad Auto Motor und Sport. «Può anche succedere che Mercedes e Ferrari decidano di lasciare, ma onestamente se le gare miglioreranno potrebbe anche non essere la fine del mondo. La Mercedes se ne andrà nel momento in cui lo riterrà conveniente, e del resto è già accaduto così con Honda, BMW e Toyota. Se ne vanno quando hanno avuto dalla F.1 quello che gli serviva. Non esiste la gratitudine».

Che è poi, a ben pensarci, quello che Bernie ha sempre fatto agli altri (vero Hockenheim e Nurburgring?), ovvero succhiare il possibile, magari un filo di più, senza riguardo per la storia dello sport e i desideri degli appassionati. Ora però, che Singapore ha raggiunto il suo target (secondo alcune fonti aumentando di 110 milioni di dollari il fatturato della propria economia da quando ospita il Mondiale) e non ha più voglia di pagare l'esosa tassa d'iscrizione richiesta da Ecclestone & Co., viene marchiata con l'infamia.

«Sì, è vero, ospitare il GP è costato un sacco di dollari a Singapore, ma anche noi gliene abbiamo fatti guadagnare. D'improvviso non è più solo uno scalo dove si transita per andare da qualche altra parte, quindi ora che hanno raggiunto il loro obiettivo non vogliono più saperne di ospitare un Gran Premio». A forza di eliminare le tappe più antiche e tradizionali del circuito, dove la passione per i motori è radicata, per allargare i confini a luoghi suggestivi e desiderosi di rifarsi un look (magari per coprire situazioni politiche interne non molto presentabili), ma alla lunga poco affidabili, l'esito era prevedibile. Ma Ecclestone questo lo sa benissimo.