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28 Gen [11:24]

Vasseur si presenta: "Alla Ferrari
nulla è impossibile, sono qui per vincere"

Giovedi scorso, Frederic Vasseur si è presentato alla stampa. Di buon umore, tanti sorrisi, il nuovo team principal francese ha subito conquistato tutti: "La mia prima decisione una volta arrivato a Maranello è stata quella di imparare la lingua italiana e la sto studiando tutti i giorni. Non mi serve per comunicare con gli ingegneri, con loro basta l’inglese, ma per lo spirito di gruppo nel team e i rapporti con i meccanici ho sentito che dovevo impararlo. Le mie giornate qui cominciano ogni mattina con le lezioni".

Vasseur svela la telefonata ricevuta dal presidente Ferrari John Elkann: " «Ero a casa in quel momento e stavo bevendo un caffè. I media avevano già diffuso qualche voce e ho dovuto gestire una strana situazione fino alla gara di Abu Dhabi. La conoscenza con John risale al passato, in quanto l’Alfa Romeo è sponsor della Sauber, e questo è stato un vantaggio. Ho trovato da parte sua e dall'amministratore delegato Benedetto Vigna il massimo supporto. Dopo la telefonata, ho chiesto a mia moglie che cosa ne pensasse. E lei mi ha detto, vai alla Ferrari, è una bella cosa. Paura? Non è la parola esatta, anche se affronto una sfida che espone me stesso e la mia famiglia. Ho una grande responsabilità. So bene che questa è la chiesa del motorsport, l’ho pensato anche quando ho firmato. Ma lavorare con il Cavallino non è un traguardo. Il mio obiettivo vincere. Se sei un tennista vuoi partecipare a Wimbledon, se sei in Formula 1 vuoi vincere con la Ferrari. Adesso devo riuscirci. Discutere l’aspetto economico non è stato difficile, perché sono motivato dalla sfida e non dai soldi"

Vasseur spiega poi il suo primo rapporto con gli uomini Ferrari: "Avevo già visitato la fabbrica anni fa, ma sono rimasto impressionato da alcune attrezzature. Voglio conoscere le persone, perché le relazioni umane sono alle base del successo di un team, conta la cooperazione a ogni livello della piramide. Finora ho parlato con trenta, trentacinque persone. Ho trovato un’atmosfera davvero positiva. La motivazione è enorme. Quando è così, niente è impossibile. C’è la forza per muovere le montagne. Io devo assicurarmi che tutti spingano nella stessa direzione".

"Le giornate cominciano presto e finiscono tardi. Dormo bene, ma per poche ore. La pressione? Si sente, ma lo metto in conto, altrimenti farei un altro lavoro. In Italia, però, si mangia molto meglio. Con Binotto ho parlato per un paio d’ore quando c’è stato il passaggio di consegne a Maranello. Mi ha raccontato del team. Ho molto apprezzato il suo gesto. Dove vivrò? Per ora sto in hotel, a pochi chilometri dalla fabbrica, poi mi raggiungeranno mia moglie e il più piccolo dei miei quattro figli, che ha 15 anni. Mi ha chiesto di trovargli una scuola vicino alla fabbrica".

Dal punti di vista tecnico, ecco il suo pensiero: "Sappiamo che nel 2022 ci sono stati problemi di affidabilità della power unit, ma dalle prove al banco li riteniamo sotto controllo. Tuttavia sono fiducioso, perché il team nella prima parte dello scorso campionato è stato competitivo. La nuova vettura? Conta poco che sia più veloce della precedente al simulatore, se i tuoi rivali hanno migliorato più di te, bisogna aspettare i test e la prima gara in Bahrain. Le strategie sono un argomento sul tavolo, entro qualche settimana prenderò alcune decisioni, prima devo capire quali siano stati i problemi. Ma non si tratta di sostituire le persone in cima alla piramide, perché non è uno solo a spingere un bottone, bisogna che dietro ci sia una struttura valida a sostegno. La mancanza del direttore tecnico? Beh, finora Enrico Cardile ha fatto un buon lavoro. Andremo avanti così".

L'argomento si è infine spostato sui piloti: "Nel mio ruolo devo aiutare la squadra, non un pilota soltanto. Conosco Charles fin da quando correva in kart, a 12 anni, ma stimo molto anche Carlos, ho cercato di ingaggiarlo quando ero alla Renault e poi alla Sauber. Daremo ai nostri piloti la stessa monoposto. L’obiettivo è vincere, non importa se con Charles o con Carlos, ho parlato chiaramente a entrambi durante una cena ricordando che l’interesse della Ferrari viene prima di tutto. Sono maturi, hanno un fantastico rapporto, mi aspetto che collaborino. In partenza non ci saranno il numero uno e il numero due, solo a un certo punto della stagione sapremo su chi puntare per il campionato. Rinnovi contrattuali? Ci sarà tempo per discuterne più avanti, sarebbe sbagliato focalizzarsi sul 2025 e il 2026, prima dobbiamo partire bene in Bahrain. Toto Wolff vuole Leclerc? Provi a prenderlo".

Vasseur conclude così: "Non sono un tecnico, un aerodinamico o un meccanico, ma ho cominciato da zero in Formula Renault e dopo 32 anni al muretto credo di avere acquisito una buona conoscenza dell’organizzazione delle squadre, mettendo tutti nelle condizioni di dare il meglio. Qui ho trovato un grande entusiasmo, che dipende forse dal modo di vivere degli italiani. L’obiettivo che mi hanno dato Elkann e Vigna è lottare per il titolo piloti e costruttori, quando sei alla Ferrari non puoi puntare ad altro".