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FORMULA 1
BRUNO SENNA
Ora che sei stato confermato come
driver della Williams, quali sono i
tuoi pensieri per il 2012?
«Sono veramente contento di fare parte di
un team che ha una tradizione fantastica.
Sono orgoglioso che alla Williams mi
abbiano scelto per correre in una stagione
che per loro sarà così importante. Tutti
sono estremamente motivati per il 2012
ed è bello fare parte di tutto ciò. E’ vero
che per il team la scorsa stagione non è
stata il massimo, ma è chiaro ora che è sta-
ta imboccata una nuova strada e tutti
stanno spingendo insieme per assicurarsi
che il prossimo campionato vada meglio.
Spero proprio di dimostrare quello che
posso fare, non solo per il team, ma anche
per me stesso. Sarà interessante vedere
che traguardi potremo raggiungere insie-
me».
Che cosa pensi del motore Renault,
visto che ci hai corso l’anno passato,
e che cosa pensi possa aggiungere
alla Williams?
«Posso dire di aver capito abbastanza qua-
li sono le sue caratteristiche. E’ un propul-
sore molto buono, con una ottima guidabi-
lità, ed è un passo importante in avanti per
il team. Come pilota, è sempre importante
per me disporre di tutte le armi possibili
per cercare di essere competitivo in gara.
Sono sicuro di poter sviluppare la macchi-
na ancora meglio con il motore Renault e
sarà interessante vedere se sarò capace di
fornire consigli utili al team grazie alle mie
esperienze passate».
Che te ne pare del tuo nuovo compa-
gno di squadra, Pastor Maldonado?
«Pastor è un gran pilota. Ho corso contro
di lui in GP2 e siamo sempre andati d’ac-
cordo. E’ stato un avversario molto duro in
passato e lo sarà ancora di più ora che cor-
reremo con la stessa macchina. Di sicuro
cercheremo l’uno di battere l’altro, ma
come compagni vedremo anche di fare il
bene del team».
Hai già avuto modo di parlare con
gli ingegneri?
«Siamo partiti con il piede giusto e non
vedo l’ora di lavorare con loro durante tut-
ta la stagione. Il rapporto fra un pilota e un
ingegnere è qualcosa che pochi possono
capire. C’è bisogno di rispetto reciproco, e
di capirsi bene l’un l’altro in modo da tro-
vare l’intesa giusta fin dall’inizio. E’ un rap-
porto che se impostato sulla continuità può
fare la differenza in termini di performan-
ce».
Puoi dirci su cosa hai lavorato fino ad
ora alla factory?
«Sono stato alla sede della Williams a
Grove sia prima sia dopo Natale, per tro-
vare il ritmo al simulatore, in pista e in
palestra. Abbiamo anche svolto un po’ di
lavoro sulla pista (ma non sulla F.1).
«VISITARE
IL MUSEO
WILLIAMS
MI HA
STORDITO»