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FORMULA 1

TEST A JEREZ

Carlo Baffi

Il logo dell’Alfa Romeo, posizionato sul

retrotreno della nuova Ferrari SF15-T, non

è passato inosservato, anzi. Si tratta sicura-

mente di una scelta di marketing, motiva-

ta dalla volontà di rilanciare il marchio del

Biscione, in particolare nel mercato statu-

nitense. Ma il binomio Alfa-Ferrari ha un

valore storico, che ci riporta indietro nel

tempo, ovvero agli albori della carriera di

Enzo Ferrari. Diciamo che tutto ha inizio

nel 1920, dopo che Ferrari s’è visto chiude-

re le porte in faccia dalla Fiat e grazie

all’amicizia di Ugo Sivocci, conosciuto a

Milano, è entrato alla CMN, dove scopre di

avere una particolare vocazione corsaiola.

Allora la casa del Portello, si chiama anco-

ra Alfa, ossia Anonima Lombarda Fabbrica

Automobili; solo in seguito avverrà il soda-

lizio con l’ingegner Nicola Romeo, che darà

una notevole spinta al marchio milanese

nell’attività in pista. Tra il 1921 ed il 1924,

Ferrari è pilota Alfa, riportando significati-

vi successi come a Pescara, a Ravenna nel

Circuito del Savio e a Rovigo nel Circuito

del Polesine. Ma Ferrari guarda al futuro e

forse la carriera di pilota gli sta un po’ stret-

ta. Convince così, alcuni giovane tecnici

della Fiat ad emigrare aMilano, tra cui Lui-

gi Bazzi ed in seguito Vittorio Jano. Nomi

di spicco e fiori all’occhiello della casa auto-

mobilistica torinese. Una sorta di vendetta,

questa del Drake, che torna a Torino non

più in cerca di lavoro, ma per offrirne.

A Milano giungono nuovi tecnici della Fiat

ed in pochi mesi nasce la potente Alfa P2.

La figura di Ferrari all’interno dell’azienda

milanese, acquista via via sempre più cre-

dito. Dirige la filiale per l’Emilia Romagna

e le Marche, vivendo tra Milano, Bologna e

la sua Modena. Il nuovo ruolo dirigenziale,

porta Ferrari ad accantonare a poco a poco

l’idea di fare il pilota; decisione che matu-

ra definitivamente nel 1932, con la nascita

del suo primogenito Alfredo, meglio cono-

sciuto come “Dino”. Nel frattempo, la car-

riera del futuro Commendatore, vive un

altro passo importante: la costituzione del-

la Scuderia Ferrari, che avrebbe schierato

in pista le Alfa Romeo. Sulle rosse vetture

del Portello, fa così la sua comparsa il cele-

bre scudetto giallo, con il Cavallino Ram-

pante Nero. I successi arrivano puntuali,

ALFA-FERRARI, QUANTI RICORDI