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12 Feb [16:07]

L'intervista - Norbert Michelisz
"Con la Honda punto al titolo"

Alessandro Bucci

Campione del Trofeo Suzuki Swift ungherese nel 2006 e vincitore della Renault Clio Cup l'anno successivo, Norbert Michelisz milita nel WTCC dal 2008, dove ha ottenuto come miglior risultato complessivo un sesto posto finale per il team Zengo Motorsport su BMW 320 TC nel 2012. Il giovane ungherese per la stagione 2017 è stato confermato dal team Honda andando così a completare la line-up 2017 composta anche da Tiago Monteiro e Ryo Michigami. Per loro, un programma di sviluppi della Honda Civic WTCC che continuerà gli aggiornamenti per Honda R&D e JAS Motorsport.

Il vostro programma 2017 di test con il team Castrol Honda è iniziato ad Alcaniz il mese scorso. Quali sono le tue sensazioni?
"Molto buone, mi è piaciuto tornare in macchina perché obiettivamente era parecchio che non scendevo in pista (Norbert si riferisce alla fase finale della scorsa stagione, in Qatar, ndr) e quindi mi mancava molto guidare la Honda Civic. È stato davvero divertente, ma a rendermi soddisfatto sono stati soprattutto i tre giorni di test e il buon funzionamento della vettura. Abbiamo testato alcuni aggiornamenti e tutto è andato bene. Per quanto concerne la vettura, l'affidabilità è sempre un fattore molto importante e quindi, quando tutto funziona al meglio anche sotto questo punto di vista, a beneficiarne è l'intera squadra."

A livello di prestazioni cosa puoi dirci?
"Il nostro obiettivo era quello di non sfruttare al massimo il nostro potenziale. Il nostro scopo era verificare che tutte le nuove parti funzionassero e che si combinassero bene tra loro. Nelle prossime sessioni di prova che ci aspettano, ci concentreremo maggiormente sulle prestazioni."

Dopo questa sessione di test positiva, vi sentite maggiormente fiduciosi per la nuova stagione?
"Guarda, ero già abbastanza fiducioso nel mese di novembre e di dicembre scorso, considerando gli aggiornamenti che stavano arrivando. Il potenziale della vettura c'è, non ci resta che sfruttarlo. Ho ben pochi dubbi che mancheremo in questo obiettivo."

Ryo Michigami, tuo nuovo compagno di squadra, ha disputato i test con te. Come ti sei trovato a lavorare con lui e quanto ti ha aiutato la sua presenza?
"Nei test disponevamo di due vetture e il mio obiettivo principale era quello di guidare la Civic aggiornata, ma quando ho potuto sono stato felice di aiutare Michigami. Mi piace molto come persona e come pilota, è sempre molto concentrato sul suo lavoro. Lo conosco dall'appuntamento di Motegi dello scorso anno. Mi piace molto il suo atteggiamento calmo, tranquillo e concentrato al 100% su quello che sta facendo. Ha girato davvero molto in pista e questo è senz'altro positivo per lui, soprattutto per accumulare esperienza. Nel corso della tre giorni di prove ha migliorato molto le sue prestazioni. Sarà un avversario forte."

Quanto ti mancherà il tuo ex compagno di squadra Rob Huff?
"Avere un Campione del Mondo in squadra è sempre una grande risorsa. Avere Rob in squadra mi è piaciuto molto, ma vedendo il miglioramento di Ryo in termini di prestazioni, sono sicuro che colmeremo in parte il vuoto. Naturalmente non è bello perdere un elemento come Huff, ma con Michigami abbiamo un'altra risorsa molto forte all'interno della squadra."

Ora Rob Huff è in forze al team ALL-INKL.COM Münnich Motorsport. Pensi sarà una minaccia per il titolo?
"Certo. Se c'è una cosa che mi ha insegnato l'anno scorso è che lui è un pilota di classe mondiale e in combinazione con Citroën sarà davvero un osso duro. Stiamo parlando di un avversario molto forte, ma non c'è solo lui. Secondo le indiscrezioni che ho ricevuto, sembra che la Volvo stia assemblando una forte line-up, quindi sarà una stagione eccitante. Mi piace molto la competizione. Penso che saremo più forti rispetto al 2016, perché avremo una macchina migliore, ma mi aspetto maggior concorrenza in generale e questo aumenta l'eccitazione per il nuovo campionato."

È il tuo secondo anno nei panni di pilota ufficiale. Quanto pensi ti aiuterà questo fattore?
"Ora è certamente più facile rispetto agli inizi. Conoscevo qualcuno nella Honda dai test del 2015, ma in un weekend di gara ti ritrovavi a lavorare con un nuovo ingegnere, nuovi meccanici e senza volti familiari. Un conto è lavorare con loro nei test, un altro durante un weekend di gara in cui si è sotto pressione ed è necessario fare tutto al meglio. È senz'altro un ambiente diverso e devo dire che mi è piaciuto lavorare con JAS e Honda. Con me sono stati gentili, hanno compreso che si trattava di una situazione nuova e mi hanno fornito il sostegno necessario. Con le informazioni raccolte l'anno scorso e con la squadra affiatata, ora siamo in grado di formare un pacchetto forte per la prossima stagione. Mi aspetto, per la prima volta, di poter dare il cento per cento sotto tutti gli aspetti. Nel 2016, in particolare ad inizio stagione, ero rimasto un po' colpito dal nuovo ambiente, era una grande responsabilità per me lavorare con Honda come pilota ufficiale. I momenti belli e quelli duri tuttavia aiutano a formare un pacchetto solido e competitivo. Mi piace lavorare con questi ragazzi, non solo perché sono amichevoli, ma anche perché ci capiamo alla grande."

Pensi di dover dimostrare ancora qualcosa ad Honda in termini di pilotaggio, oppure stai già guidando al tuo massimo livello?
"Quando corri in un team ufficiale, c'è sempre una certa pressione. Tuttavia la pressione più grande che sento è proprio quella che ho messo io su me stesso. Nutro grandi aspettative, non solo quelle che ha anche Honda nei miei confronti."

Pensi di poter vincere il titolo Mondiale quest'anno?
"Sempre meglio non essere troppo fiduciosi prima di iniziare il campionato. Ora è molto importante lavorare a testa bassa con lo stesso tipo di approccio che abbiamo avuto l'anno scorso. Se procederemo in tal senso, sono fiducioso che potremo lottare per il titolo. Abbiamo ancora una lunga strada da percorrere con le parti di sviluppo, prima di disputare il primo atto iridato a Marrakech. Come detto in precedenza, con le informazioni attuali di cui dispongo, se tutto andrà come previsto, potremmo avere la possibilità di lottare per il titolo."

Se non dovessi vincere il titolo, su chi scommetteresti?
"Tiago Monteiro. La scorsa stagione ha dimostrato di essere un pilota fantastico. Monteiro è migliorato molto nell'ultimo biennio, anche in termini di guida. Ovviamente anche Huff e tutti i piloti della Volvo. Ad ogni modo è davvero difficile fare un nome perché credo fermamente ci possano essere dai sei agli otto piloti in lotta per il campionato fino alla fine."

Macau e Monza sono tornati in calendario quest'anno. Sei felice di questi ritorni? Che ne pensi delle rispettive piste?
"Eccome, amo entrambi i circuiti. A Monza ho vinto il mio campionato internazionale nel 2008, mentre a Macau ho vinto la mia prima gara WTCC nel 2010. Come puoi capire ho ricordi molto speciali e belli riguardo a quei due posti. Entrambe le piste sono tra le mie preferite".

Presto tornerai al Nürburgring Nordschleife. Sei un fan dell'"inferno verde" oppure no?
"Sono assolutamente innamorato di quel tracciato. Non è possibile paragonare il Nürburgring a qualsiasi altra pista, credimi. Un tempo pensavo che Macau fosse il circuito più difficile del mondo, ma quando abbiamo visitato il Nürburgring nel 2015 ho subito capito che lì siamo ad un altro livello. Durante il weekend di gara, sia che si tratti di prove libere o di una sessione di qualifica, devi sempre mantenerti prudente perché su questo circuito se fai un errore, puoi rimediare un incidente enorme, a causa dell'elevata velocità e dei tratti stretti della pista. Il Nürburgring è davvero speciale perché è molto, molto difficile da affrontare. Il tipo di approccio unico che richiede questa pista fa sì che tutto il fine settimana di gara sia diverso rispetto a quello degli altri circuiti."

I "Joker laps" sono una novità di quest'anno. Che cosa ne pensi di questa introduzione?
"Penso che sia una buona idea. Guidare su un circuito cittadino è difficile, ma non sempre i fan possono apprezzarlo. Vorrebbero certamente vedere più sorpassi e qualche mossa spettacolare. I "giri Jolly" possono essere una bella strategia per noi piloti, garantendo oltretutto più sorpassi che non guastano mai. Tutto dovrebbe tramutarsi in un qualcosa di più piacevole per il pubblico."

Concludendo, puoi dirci l'importanza di avere i fan di una nazione intera (l'Ungheria ndr) a sostenerti?
"È fantastico. Nelle settimane che precedono le gare, sento sempre un'enorme pressione. Appena salto fuori dalla macchina dopo la seconda corsa, già non vedo l'ora di essere nuovamente a correre davanti ai miei tifosi. Farlo in casa è la sensazione migliore che abbia mai provato. Ho tanti bei ricordi del mio primo podio e della prima gara del 2012, che poi custodisci per tutta la vita. Ho enormemente apprezzato tutto il supporto che ho ricevuto dai miei fan ungheresi, perché è davvero speciale avere queste persone in piedi in tribuna che mi spingono. Non importa cosa succede, loro sono sempre lì e mi supportano. Tutto questo mi fornisce una spinta in più e delle scariche di energia aggiuntive, soprattutto quando le cose non vanno al meglio per me."