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28 Feb [9:18]

L’intervista
Sirotkin: ‘Nel 2018 voglio essere titolare”

Da Montmelò - Antonio Caruccio - Photo 4

A Montmelò c’è anche Sergey Sirotkin. Il russo, terzo pilota della Renault per la stagione 2017, segue con attenzione l’evolversi dei lavori sulla RS17 al fianco di Nico Hulkenberg, di Jolyon Palmer e degli ingegneri, in attesa che presto arrivi anche il suo momento di guidare questa vetture.

Come ci si sente ad essere ufficialmente parte del team come terzo pilota?
“Ero già ufficialmente con il team anche nel 2016. Le persone sono le stesse, le sensazioni anche, è solo cambiato un po’ il mio ruolo e direi che non ci sono delle grandi novità. È sicuramente aumentato il lavoro a contatto con la squadra in aree diverse, ma le relazioni rimangono più o meno le stesse”.

Quali sono le tue mansioni come terzo pilota?
“Diciamo che c’è molto più di quanto non si veda, stare in pista al fianco del team è la cosa più visibile, ma in un certo senso la meno importante. Ovviamente, sono sempre nelle condizioni ottimali per poter sostituire un pilota ufficiale in caso di necessità. Molta della mia attività avviene dietro le quinte dove lavoro con gli ingegneri, al simulatore e nello sviluppo dello stesso. Poi, alcune prove private che diventano importanti e dove ovviamente le mie impressioni hanno un grande valore anche per l’evoluzione della vettura”.

Quanti giorni di lavoro hai programmato con la squadra?
“Non posso dirti quanti ancora, ma abbiamo pianificato un po’ di lavoro da fare durante l’anno.

Hai in programma anche dei venerdì in occasione dei Gran Premi?
“Si e verranno annunciati dalla squadra”.

L’arrivo di Hulkenberg, con la sua esperienza, indirettamente è un aiuto anche per te?
“Come mia filosofia personale di vita, cerco ogni giorno di imparare qualcosa di nuovo. Se a fine giornata mi rendo conto di non aver appreso nulla, per me è un giorno perso. Nico arriva da squadre molto competitive e ha una grande esperienza quindi cerco di apprendere da lui qualcosa di nuovo come lo farei da chiunque altro, ma è sicuramente un valore aggiunto per la squadra”.

Renault sta facendo passi da gigante rispetto a dove era iniziata l’avventura lo scorso anno?
“Sin dalla presentazione, Jerome Stall ha detto che l’obiettivo è il quinto posto. A mio avviso, non conta solo il risultato finale, ma la modalità con cui questo viene raggiunto e quindi fare sempre dei passi in avanti. Come piloti il nostro obiettivo è quello di migliorare costantemente e progressivamente e forse potremmo anche andare oltre quel risultato a lungo termine”.

Hai un programma corse per quest’anno?
“Non al momento. La mia priorità è essere il terzo pilota Renault ed ovviamente sono a loro completa disposizione, questo occupa molto tempo durante l’anno ed è un progetto molto interessante che mi da comunque la possibilità di stare in macchina”.

Hai qualche rimpianto dallo scorso anno?
“Ho avuto modo di analizzare lungamente la stagione 2016 della GP2 in ogni suo dettaglio. Penso che se anche non avessi sbagliato nulla, non sarebbe stato abbastanza per lottare per il titolo. Sarei stato più vicino sicuramente, ma c’erano altre cose che erano totalmente fuori dal mio controllo. Ad ogni modo, come detto, è stata un’esperienza che mi ha dato la chance di imparare molto e queste frustrazioni mi hanno reso più forte”.

Sei anche stato chiamato da SMP Racing per seguire il nuovo progetto LMP1. Cosa fai con loro?
“Non c’è ancora molto di concreto nel progetto, nel senso che è tutto in mano agli ingegneri. Personalmente ho fatto alcuni giorni al simulatore di Dallara, a Varano, per iniziare ad avere qualche riferimento. La vettura sarà pronta durante l’anno quindi in questo momento come pilota non c’è molto da fare. Si tratta più di lavorare con gli ingegneri e poi ci sarà una fase di sviluppo al simulatore, lavoro molto simile a quello che faccio con Renault”.

Quindi qual è l’obietto 2018?
“Ti sembrerà ripetitivo detto da me, ma ovviamente essere in Formula 1, come pilota ufficiale e farlo qui in Renault. Sto facendo tutto quello che mi è possibile per riuscirci”.

Hai già provato la macchina nuova?
“No, non ancora”.

Succederà presto?
“Non questa settimana, ma speriamo molto presto”.

Come sta crescendo la popolarità della Formula 1 in Russia?
“Tanto. Non è una cosa che realizzi da un giorno all’altro, ma c’è un interesse crescente costante che porta all’avvicinamento del pubblico. Si parla delle nuove macchine e del campionato che verrà e questo qualche anno fa, quando io iniziai a correre, era quasi impensabile. È molto bello per la nostra nazione”.

E di te invece, cosa dicono? Sarai il successore di Kvyat?
“Non faccio caso a questo genere di voci. Voglio provare in pista che questa sia una possibilità per il futuro”.

Rispetto alle Formula 1 che hai guidato in passato, come ti sembra questa nuova era?
“Certamente le regole sono molto cambiate e gli ingegneri hanno avuto modo di trovare altre soluzioni per rendere le macchine più veloci. Non saremo forse in grado di sapere a Barcellona il vero potenziale delle vetture, che emergerà solo in qualifica a Melbourne, ma la nostra macchina è decisamente migliorata rispetto allo scorso anno in ogni piccolo dettaglio”.