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22 Mag [12:05]

Indy: Alonso, problema al boost
Dixon superstar, guai in Penske

Marco Cortesi

Fernando rallentato dall'overboost
Fernando Alonso può recriminare per un piccolo problema di Oveboost che, costandogli qualche millesimo prezioso, gli ha forse impedito di lottare per la prima fila. Il pilota spagnolo, che già si era visto cambiare il motore in tempo record la mattina, ha incontrato una sovrapressione del turbo che ha portato la sua vettura a “tagliare” leggermente in due occasioni nel suo tentativo. Minimo l’impatto sul tempo finale, e Scott Dixon era imprendibile, ma coi pochi millesimi che “ballano” a Indy, il terzo o il quarto posto potevano essere alla portata.

Dixon da record
Certo, per rubare la scena ad Alonso ci voleva tutta, e Dixon ha ammutolito tutti quando è transitato al termine del suo primo giro lanciato ad oltre 232.5 miglia orarie di media, il miglior giro in 21 anni di storia a Indy. Dixon era tutt’altro che sicuro di riuscire nell’impresa, con anche la grossa preoccupazione, per via del vento in curva 2, di fare la fine di Sebastien Bourdais, che tra l’altro era andato a trovare in ospedale poche ore prima. “Quando ho visto il numero sul display pensavo fosse rotto” ha spiegato il neozelandese, che si è guadagnato l’attenzione dei media americani, anche di quelli solitamente interessati a football e poco altro.

Team Penske in crisi
Grande sorpresa al team Penske. Le vetture del Capitano non hanno performato e non solo Will Power si è accomodato all’ultimo posto del “Fast Nine”, ma Helio Castroneves e Juan Pablo Montoya si sono trovati ai margini della top-20. Sicuramente i motori Chevy non sono al livello degli Honda ma, se Ed Carpenter ha chiuso secondo, il potenziale di cavalleria c’era: decisivo l’assetto. Il Capitano e i suoi dovranno concentrarsi al meglio. Se è vero che la gara sarà un’altra cosa, può essere che si ripetano le stesse difficili condizioni di vento e meteo di questo weekend.

Tanti i contatti con le barriere
Da anni non si vedeva una sessione di qualifica così tirata. Sono stati parecchi i piloti che hanno sfiorato o pizzicato le barriere nel tentativo di fare la differenza. Al top, Takuma Sato l’ha fatto due volte, la seconda anche in modo abbastanza visibile, tenendo giù il piede da vero samurai. Anche JR Hildebrand ha rischiato, così come Jack Harvey e tanti altri protagonisti. Principale variabile per tutti il vento, che destabilizzava le vetture in curva 2, ma anche la voglia di dare il massimo in un’edizione di Indy che ci si attende memorabile.

Bourdais operato ancora in settimana
Dopo il primo intervento nella serata di sabato per stabilizzare le fratture ad anca e bacino riportate nel tremendo schianto in qualifica, Sebastien Bourdais sarà nuovamente operato questa settimana e potrà immediatamente iniziare la riabilitazione per la quale ci si attendono tempi piuttosto lunghi. “Ad un certo punto tornerò in pista, anche se non so ancora quando!” ha dichiarato il francese.