Antonio CaruccioSono stati tolti i veli alla nuova McLaren MP4-30, l’arma che Fernando Alonso e Jenson Button avranno per cercare di risollevare le proprie sorti, e quelle della compagine di Ron Dennis. Una cerimonia sobria e raffinata, solo virtuale, che ha visto la presenza dei vertici Honda, storici partner della McLaren negli anni ’80 e ’90, oltre che dei piloti e dello stesso Dennis.
Archiviati i vecchi mal di pancia che avevano portato Alonso ad abbandonare la casa di Woking nel 2008, lo spagnolo è la punta di diamante della squadra, che vede in Jenson Button un fido scudiero, capace di regalarsi con astuzia e regolarità il mondiale del 2009 con la Brawn. Retrocesso invece Kevin Magnussen, comunque presente in questa occasione, ma le grandi attese sono ovviamente per il motore Honda.
Nonostante il richiamo al passato, McLaren-Honda vuole costruire la storia, una chiara campagna portata avanti sui social ed emersa anche dalle parole degli uomini della squadra inglese, con una vettura diversa rispetto a quella del 2014, ristudiata intorno al propulsore giapponese. La prima sorpresa sono stati i colori, rimasti sul grigio brillante come lo scorso anno, ma con l’aggiunta di una venatura rossa sul muso, proprio a richiamo della carenatura di 25 anni fa, con un muso che non presenta più la sporgenza mostrata invece dalla Williams, e che segue l’estetica Lotus.
Tante le novità che non si vedono, al posteriore aerodinamicamente, ma anche sotto la scocca, come ad esempio un cambio completamente rivisto.