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5 Mar [20:06]

Alonso e l'amnesia
Il mistero continua

Stefano Semeraro

Il Mistero Alonso si infittisce ogni giorno di più. L'ultima indiscrezione, riportata dal quotidiano più autorevole di Spagna, “El Pais”, riferisce che il pilota della McLaren-Honda lo scorso 22 febbraio a Barcellona dopo il botto in pista durante i test sarebbe stato vittima di una amnesia. Ai sanitari che lo hanno accolto in ospedale (dove era arrivato a quanto pare dopo aver perso conoscenza più di una volta) Fernando avrebbe infatti dichiarato di chiamarsi Alonso, di essere un pilota di kart e di voler «diventare un pilota di F.1».

Non si sarebbe trattato, sempre secondo El Pais, di un fenomeno temporaneo: l'ex ferrarista sarebbe rimasto addirittura per una settimana con la memoria bloccata al 1995, senza ricordare nulla del suo approdo in F.1, dei mondiali vinti con la Renault e dei cinque anni passati in Ferrari. Già in precedenza erano circolate voci secondo le quali Alonso ai primi soccorritori avrebbe detto di essere un pilota della Ferrari, ma una settimana di black-out totale è veramente tanto. Credibile? Possibile? La medicina non lo esclude, stamattina ad esempio “La Repubblica” ha dedicato una pagina intera al caso di un medico italiano che nel 2013 dopo un incidente d'auto ha letteralmente perso dodici anni di ricordi, svegliandosi dal coma convinto di essere nel 2001.

Si spiegherebbe così la prolungata degenza di Alonso in clinica, l'aria frastornata delle sue prime apparizioni in foto e video, la convalescena a Oviedo, lontano da occhi indiscereti, e la decisione dei medici di vietargli la trasferta australiana in occasione del primo GP stagionale. Un secondo trauma, molto ravvicinato al primo, infatti potrebbe avere conseguenze disastrose per il cerevello di Alonso che peraltro già nel 2003, dopo un incidente a Interlagos ai tempi della Renault, aveva denunciato difficoltà nel muovere velocemente la testa.

L'enigma principale resta però quello del vero motivo che ha provocato l'incidente. Il forte vento, che resta la spiegazione ufficiale fornita dalla McLaren, non convince nessuno. Anche l'ipotesi shock elettrico, emersa subito a Barcellona e rilanciata con un intervista sempre a Repubblica dall'ex pilota Barbazza (che sostiene di averlo appreso da una fonte sicura) ha lati deboli, visto che in teoria l'abitacolo di una F.1 è perfettamente isolato dalla power unit e dai circuiti elettrici.

Restano il cedimento meccanico, smentito però fermamente dalla scuderia di Woking, e il malore di Alonso, che sentendosi mancare avrebbe cercato di parcheggiarsi a bordo pista andando però a sbattere a 150 all'ora contro il guard-rail. Con la sua McLaren il driver asturiano era appena uscito dai box: si sarebbe dovuto trattare di un malore davvero fulminante. Ora arriva la bomba relativa alla presunta amnesia e tutta la F.1 insieme agli appassionati non può che continuare a chiedersi cosa è davvero successo quel giorno a Montmelò, e quali sono le conseguenze che l'incidente potrà avere sulla carriera di Alonso. Il silenzio, la poca trasparenza, la quasi omertà sull'argomento della McLaren a questo punto pesano ancora di più, e tocca alla FIA fare luce al più presto su un mistero dai contorni decisamente inquietanti.