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24 Set [0:46]

Pierre Gasly

Jacopo Rubino

Campione dell'Eurocup Formula Renault 2.0 nel 2013, vicecampione 2014 in Formula Renault 3.5: Pierre Gasly è stato certamente un volto di spicco nel palcoscenico della World Series, dove al Nurburgring è tornato in veste di ospite d'eccezione. Membro del programma giovani Red Bull, il 18enne francese ha avuto modo di intrattenere il pubblico cimentandosi con la RB7 di Formula 1, la vettura (motorizzata Renault) con cui Sebastian Vettel ha conquistato il titolo 2011. A margine dei suoi impegni promozionali, Italiaracing ha avuto modo di intervistare Gasly per fare il punto della situazione sulla sua stagione in GP2, con un piccolo sguardo al futuro.

Pierre, dopo quasi un anno sei tornato nel paddock della World Series by Renault? Che effetto ti ha fatto?
“È stata sicuramente una bella sensazione. Qui ho trascorso tre anni, prima nella serie 2 litri, poi nella 3.5: mi ha fatto piacere ritrovare tanti volti conosciuti e poter scambiare qualche parola con tutti. Mi sono divertito molto, anche perché ho potuto guidare la Red Bull RB7 di Formula 1”.

Ora che sei in GP2, cosa hai notato rispetto alla vettura della Formula Renault 3.5?
“Ci sono grandi differenze, di sicuro. La GP2 ha un motore più potente, ma un po' meno carico aerodinamico. E ovviamente hanno pneumatici diversi. Devo ammettere che metterle a confronto non è semplice”.

Come giudichi fin qui la tua avventura in GP2 con la DAMS? I test invernali erano stati davvero promettenti, poi...
“È stata una stagione complessa. Nelle prove collettive siamo stati tra i più veloci, purtroppo in campionato non abbiamo ottenuto i risultati che volevamo e che ci aspettavamo di raggiungere. Senza dubbio siamo stati molto sfortunati, potrei persino affermare che da questo punto di vista è stato forse l'anno peggiore della mia carriera. Mentalmente è difficile quando le cose vanno così, perché più volte abbiamo mostrato un ottimo ritmo. Non a caso abbiamo ottenuto alcuni podi, come a Barcellona, Silverstone e Budapest. Non posso quindi dire che sia tutto negativo, anzi, semplicemente non ci troviamo dove desideravamo essere. Ci lavoreremo, perché la squadra ha tutto il potenziale per ben figurare da qui alla fine”.

Del resto nell'ultimo weekend di Monza hai siglato la pole, dopo il miglior tempo nelle prove libere.
“Sì, e il vantaggio che avevo era abbastanza significativo: tre decimi in prova, due decimi in qualifica. Avevamo il passo per vincere gara 1, fino al pit-stop stava procedendo tutto al meglio. Poi, abbiamo accusato un problema tecnico. Ero molto deluso, chiaramente, ma gli imprevisti vanno messi in conto. Bisogna accettarli, e guardare subito avanti. Stiamo già pensando a Sochi, sperando di confermarci agli stessi livelli e che la sfortuna ci abbandoni”.

Qual è perciò il tuo obiettivo per il finale di stagione?
“Voglio continuare a lottare nelle posizioni di vertice, anche se non sarà semplice rimanere con costanza tra i primi. Vorrei riuscire a prendermi almeno una vittoria, o a ripetermi in pole. Farò il possibile”.

Qualche mese fa hai debuttato alla guida di una Formula 1, provando a Barcellona sia la Red Bull che la Toro Rosso. Cosa cambia dalla RB7 di questo weekend?
“Tanto, senza dubbio, a partire dal motore V8 che è molto diverso dai turbo di oggi. Ma al Nurburgring sono stato impegnato soltanto per un'esibizione, non serviva tirare al massimo come in un vero test. Si trattava di offrire un po' di show agli spettatori, anche se di sicuro mi sarebbe piaciuto spingere un pochino di più. Le occasioni di essere al volante di una F.1, del resto, non sono molte”.

Ti senti già pronto per correre in F.1?
“Quando ho provato a maggio i miei tempi erano buoni, è stato un esordio positivo. Ho capito di avere l'esperienza sufficiente per guidare una Formula 1, ma pensare di correre nel Mondiale, per adesso, è più complicato. I risultati di quest'anno non mi aiutano. L'opzione migliore per me, probabilmente, è quella di disputare un altro anno in GP2 per maturare”.

E per puntare al titolo?
“Ovviamente”.