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di gestione. La seconda è che dovrà essere
molto efficace in fase di sorpasso. Questo
ultimo punto rappresenta, a mio parere, la
sfida tecnica più interessante di tutto il
progetto. Gli organizzatori tengono molto ad
aumentare lo spettacolo in pista senza fare
uso di aiuti extra tipo il DRS; perciò ottenere
che la vettura che insegue riesca a rimanere il
più vicino possibile a chi la precede diventa un
requisito fondamentale. Stiamo impegnandoci
molto sul fronte dello sviluppo aerodinamico
per fare sì che questo avvenga».
La nuova Super Formula sarà l’occasione
per introdurre innovazioni
anche sul piano della sicurezza?
«
Non ci saranno innovazioni fuori da quelle
introdotte dal FIA. La macchina dovrà
soddisfare le richieste di sicurezza del
regolamento FIA F.1 2010, come la Gp2.
Perciò dovrà essere sottoposta
a tutti i crash-test che sono ben tre, quello
frontale sul musetto, uno laterale sugli
appositi coni di assorbimento di energia, ed
uno posteriore sulla struttura vincolata al
cambio che sorregge l’ala posteriore».
Quanto sarà utile l’esperienza nella F.3
nipponica per affrontare anche questo
impegno?
«
Sicuramente ci è utile. Alcuni teams
di F.3 Japan corrono anche nella F.Nippon,
questo ci permette di conoscere quale sono le
necessità e il metodo di lavoro dei giapponesi.
E capire cosa si aspettano da questa nuova
macchina».
Pensate di approntare una base operativa in
Giappone per seguire lo sviluppo del
progetto?
«
Non per il momento. Faremo avanti e indietro
per seguire i test di sviluppo e le prime gare».
Quando sono previsti i primi test?
«
Il primo è in calendario a luglio 2013 al Fuji,
con tutte e due le vetture di Honda e Toyota.
Poi seguiranno altri 5 test sempre in terra
nipponica, prima di consegnare le restanti 18
vetture ai team».
Il nuovo “sbarco” in Giappone può essere
utile, in prospettiva, anche ad esplorare un
mercato enorme ma ancora abbastanza
misterioso per il Motorsport come quello
cinese?
«
Il mercato cinese è molto appetibile ed il
fatto di essere ancora più presenti in Giappone
ci consente di seguire lo sviluppo
dell’automobilismo in Cina più da vicino. È da
poco che la Cina si è affacciata al mondo delle
corse, il loro motorsport si sta sviluppando ed
è in fase di crescita. Nascono nuove piste e
categorie, alcuni piloti stanno cominciando ad
arrivare in Europa e pian piano la gente inizia
a conoscere e ad interessarsi alle corse. Ci
auguriamo che questo rafforzare la nostra
presenza in Giappone apra la strada a nuovi
progetti».
Alessandro Santini