Page 12 - Dallara Magazine

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USA
tribune non sono piene come una volta. In
IZOD IndyCar il prodotto c’è, la macchina è
competitiva su qualsiasi tipo di circuito e la
formula si è rivelata giusta visto che
quest’anno ci sono in pista 26 macchine,
come non accadeva da tempo. L’IZOD
IndyCar, a causa del turnover manageriale,
negli ultimi anni ha un po’ sofferto sia a
livello commerciale che di marketing. Ora al
vertice c’è una dirigenza molto dinamica,
con grande esperienza nelle strategie di
marketing, che sicuramente porterà
beneficio alla categoria. Un discorso a
parte, nel mondo delle ruote coperte,
riguarda la joint-venture fra Grand-Am e Le
Mans Series, che favorirà sicuramente tanti
costruttori, consentendo loro di correre su
tracciati importanti e ricchi di storia. Dal
connubio di queste due categorie, una dallo
spirito molto europeo, sia commercialmente
che tecnicamente, e una tipicamente
americana, come la Grand-Am, molto vicina
alla Nascar, si sta cercando di ottenere il
giusto equilibrio, per produrre nel 2014 un
regolamento tecnico ottimale che
sicuramente attirerà altri costruttori».
In Italia e nel mondo Dallara è molto
apprezzata anche per la sua opera di
consulente ad alto livello per i più famosi
marchi automobilistici. Anche in America
avete già avuto richieste di collaborazione?
«
Ci stiamo lavorando. Le opportunità ci
sono. La Dallara, anche grazie alle corse, è
conosciuta e si sta facendo conoscere sempre
più in America. Va premesso che l’immagine
di un costruttore di macchine da corsa
risente sempre di un piccolo preconcetto:
spesso dall’esterno si pensa al motorsport
più come ad un “gioco” che come ad
un’industria. E’ un approccio che va
superato e noi ci riusciamo grazie al nostro
know-how innovativo e delle competenze,
nel campo dei materiali e della
simulazione, mostrando ai nostri partner
l’efficienza con i risparmi che si possono
ottenere. Negli Usa, in particolare in
Indiana, le amministrazioni sanno dare
molta importanza al lato business del
motorsport: un business attivo, dinamico,
che dà lavoro a migliaia di persone e quindi