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          INDYCAR
        
        
          GARA A IOWA
        
        
          
            Marco Cortesi
          
        
        
          Strategie gioie e dolori. Se nell'ultima gara dell'In-
        
        
          dyCar a Pocono avevamo bollato la tattica di Tony
        
        
          Kanaan come suicida,  al termine della successiva
        
        
          trasferta della serie in Iowa, celebriamo il succes-
        
        
          so ottenuto con una similemossa da parte di Ryan
        
        
          Hunter-Reay. L'americano si è infatti fermato nel
        
        
          corso dell'ultima caution, insieme a Josef Newgar-
        
        
          den e Graham Rahal, per montare gomme nuove
        
        
          e ne ha tratto un vantaggio decisivo, sverniciando
        
        
          Kanaan con due giri alla conclusione. Ma a parte
        
        
          la costante del fatto che il brasiliano è stato beffa-
        
        
          to entrambe le volte, cosa cambia tra unamossa di
        
        
          successo ed un finale catastrofico? Innanzitutto,
        
        
          Hunter-Reaynonera stato il dominatoredella cor-
        
        
          sa sul piccolo ovale dell'Iowa, quindi aveva pocoda
        
        
          perdere. Poi, si è visto come suuna pistamolto tec-
        
        
          nica sia stata fondamentale l'usura delle gomme,
        
        
          molto più che in altri casi. A capirlo è stato intelli-
        
        
          gentemente il teamAndretti, mentre forse dopo la
        
        
          "bruciatura" della Pennsylvania gli uomini di
        
        
          Ganassi hanno scelto di andare sul sicuro. Risul-
        
        
          tato: il campione2012ha spadroneggiato, tirando-
        
        
          si dietroNewgardenmentre Kanaan e Scott Dixon
        
        
          si sono dovuti accontentare del loro duello  epico.
        
        
          Uno di quelli davvero entusiasmanti ma che quan-
        
        
          do si arriva a fare il conto dei punteggi servono a
        
        
          poco. Intanto, in testa alla classifica si è portato in
        
        
          solitariaHelioCastroneves nonostante un finale in
        
        
          calandomentreWill Power... si è complicato la vita
        
        
          da solo (deja vu?) "pizzicando" il muretto nel
        
        
          finale. Stavolta però c'è anche la palma d'orodel-
        
        
          la sfortuna non autoinflitta. Marco Andretti ha
        
        
          certo pagato un bel conto con il secondo motore
        
        
          Honda consecutivo in fumo, ma come rapporto
        
        
          sfiga/bravura contro Juan Pablo Montoya c'è
        
        
          stato poco da fare. Partito indietro dopo aver
        
        
          estremizzato troppo l'assetto della suaDallara in
        
        
          qualifica, il colombiano aveva mostrato la stessa
        
        
          gran forma degli ultimi due appuntamenti
        
        
          rimontando fino alla top-10. Ma non gli è basta-
        
        
          to. La sua ala posteriore ha infatti iniziato a dela-
        
        
          minarsi spedendolo sotto di un giro per una
        
        
          sosta aggiuntiva. Nessun problema:Montoya ha
        
        
          recuperato il giro e si è rimesso alla caccia dei
        
        
          leader, ma senza calcolare Ed Carpenter. L'ame-
        
        
          ricano non si è accorto del tentativo del rivale,
        
        
          chiudendolo e spedendolo a muro. A muro ci è
        
        
          finito, insieme a Takuma Sato, anche Mikhail
        
        
          Aleshin, che ha perso il posteriore attraversan-
        
        
          dolapistadavantiall'innocentegiapponese.Una
        
        
          volée facile per AJ Foyt, che già si era lanciato
        
        
          contro il russo a Houston e che ora gli ha "dato
        
        
          il resto". Ma il passato è passato. L'IndyCar ora
        
        
          affronterà sei gare tiratissime, e ogni contenden-
        
        
          te ha circuiti favoriti o in cui è o è stato storica-
        
        
          mente forte. La differenza la faranno, oltre agli
        
        
          errori altrui la cui assenza sorprenderebbe
        
        
          parecchio, le doti di versatilità. Ancor di più che
        
        
          in passato se si pensa che la finalissima di Fon-
        
        
          tana varrà doppio...
        
        
          Tony Kanaan