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decisione prese dopo i primi fuoripista, ma alla fine ha top-

pato di brutto. In ballo c'erano ragioni contrapposte, un pun-

teggio dimezzato faceva comodo a qualcuno (Rosberg),

meno ad altri (Hamilton) e mettere d'accordo tanti polli nel

pollaio di lusso della F.1 non è semplice. Non si può però,

cadere nel ridicolo, nel grottesco, nell'insensato. Che invece

sembra il domicilio preferito di chi studia regole arzigogolate

e poi le cambia mille volte, pretende lo show e poi lo nega,

manda in pista la safety-car e poi la toglie quando parados-

salmente le condizioni sono peggiorate. Oppure scarica la

colpa sui piloti – vedi il tragico caso di Jules Bianchi: a lui sì

una safety-car che non c'è stata avrebbe potuto salvare la

vita... – pur sapendo di avere un peso sulla coscienza.

L’assurda regola

del parco chiuso

Bernie Ecclestone vorrebbe vedere più incidenti, più piloti por-

tati via in infermeria: domenica si sarà mangiato le mani. In tanti

sono usciti, nessuno per fortuna si è fatto male. Ma lo spetta-

colo c'è stato, e per merito dei piloti. Una delle tante regole

balenghe di questo Circus fra l'altro impedisce ai team di toc-

care la vetture in parco chiuso, apportando quelle modifiche

che servirebbero a renderle più guidabili sotto un diluvio: per-

ché? Perché non usare il semplice buonsenso? Il thrilling non

lo danno le autoambulanze in pista, ma il talento dei piloti, che

vanno messi in condizione di usarlo, non trattati a turno da in-

competenti o come carne da macello.

Lasciateli correre

I piloti sanno divertire

Max Verstappen è stato a volte criticato – anche da noi – per-

ché nel suo furore gli capita di esagerare, di passare i limiti.

In Brasile però, ha dato una lezione di coraggio, di indipen-

denza e di etica professionale difficile da scordare. Toto

Wolff in settimana aveva chiamato papà Jos per dirgli di “te-

nere a bada” i bollori del figlio. Lui, semplicemente, se ne è

fregato. Ha corso senza se e senza ma, e anche quando la

Red Bull ha ciccato di brutto la strategia, togliendolo dal re-

trotreno di Rosberg, è tornato in pista compiendo una di

quelle rimonte che resteranno negli annali e si è ripreso il

podio. Da fenomeno. Ecco, lasciateli correre, i piloti. Lascia-

tela vivere, questa F.1.

Ruota contro ruota

tra Alonso e Bottas

uno dei tanti duelli

visti a Interlagos

in condizioni estreme