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FORMULA 2

Il fatto

Frecce

tricolori

Ghiotto e Fuoco sono stati i grandi protagonisti della serie

cadetta, scambiandosi, loro malgrado, il gradino più alto

della prima gara monzese e festeggiando nuovamente

con lo champagne al termine della seconda corsa

Jacopo Rubino

Li volevamo lì in cima sin dall'inizio della stagione di

Formula 2, Luca Ghiotto e Antonio Fuoco. Ma al-

meno l'attesa si è conclusa nel circuito che più conta

per un pilota italiano, Monza. I nostri rappresentanti

alla vigilia erano venuti qui affrontando cammini

molto diversi. Il veneto, alla seconda campagna

nella categoria cadetta, è sempre stato fra i princi-

pali protagonisti con il team Russian Time. Un ma-

cinatore di punti, con appena due battute a vuoto:

come lui, nessuno. Gli mancava soltanto una gemma

per coronare un ruolino di marcia da top driver. Dal-

l'altro lato, il giovane cosentino sostenuto dalla Fer-

rari Driver Academy, alfiere Prema al fianco del

mattatore Charles Leclerc. Il monegasco si è subito

cucito addosso la F.2, Antonio ha forse avuto biso-

gno di più tempo. E la cattiva sorte lo ha spesso col-

pito, senza permettergli di concretizzare un

potenziale che c'era, ma è rimasto imbrigliato in

troppe occasioni. La rotta ha cominciato a cambiare

in Austria, e la pausa estiva sembra avergli giovato

sul serio: bene a Spa, benissimo in terra brianzola.

Luca Ghiotto

e Antonio Fuoco

sul podio

di Monza